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Sei mesi e un anno: un dramma sentimentale pessimo e ottimo – La recensione

Pronti a commuovervi? Il re del dramma sentimentale giapponese Takahiro Miki torna con un nuovo film. Sei mesi e un anno, scritto a quattro mani con Aoi Morita, che è anche autore del romanzo bestseller dal quale la pellicola è tratta. Il film arriva su Netflix a partire da giovedì 27 giugno e, se i nostri sensi di ragno non mentono, potrebbe essere un candidato per la prossima top ten.

Sei mesi e un anno: le sorprese stanno a zero 

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Akito è un diciassettenne con un grande talento per la pittura, in lizza per entrare nel prestigioso premio Nika per giovani artisti. Tutti i suoi piani vengono stravolti dalla scoperta di avere solo un anno di vita a causa di un raro tumore al cuore. In ospedale però incontra Haruna, che convive con una rara malattia da quando è piccola e, anche se le restano solo sei mesi, vive bene la finitezza dei suoi giorni. Con lei Akito scoprirà quanta vita, quanta arte e quanto batticuore ci sono ancora nei suoi giorni apparentemente contati…

Tell, don’t show

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Una delle regole informali alla base del cinema a cui siamo abituati è “show, don’t tell”: mostrare invece che dire. Ovvero: scrivere i personaggi non facendogli spiegare i sentimenti che provano, ma facendoli comportare realisticamente come se li provassero. Il cinema giapponese si basa però su stilemi, codici e tradizioni diversi da quelli a cui siamo abituati, specialmente nei generi tradizionalmente considerati “leggeri”. Preparatevi quindi a dialoghi artificiosi in cui i personaggi spiegano il film, tonnellate di voci fuori campo che fanno il riassunto delle puntate precedenti e coincidenze da tema di seconda media.

Qui e in nessun altro posto

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Oltre a quanto appena detto, Sei mesi e un anno ha una storia retorica, prevedibile e stereotipata, per di più nel genere “adolescenti con malattie terminali” che è’ l’olimpiade del patetismo da due soldi. Tutto questo però conta fino a un certo punto, perché riesce a scaldare il cuore. Se siete consapevoli di quello in cui vi state cacciando, può essere un buon “film da secondo schermo”: non qualcosa a cui dedicare tutta la propria attenzione, ma un confortante sottofondo a cui buttare un occhio. 

Il cast 

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Ren Nagase è Akito, un giovane talento della pittura che deve rivalutare le sue prospettive sulla vita quando scopre di avere un solo anno da vivere. Natsuki Deguchi è Haruna, una diciassettenne che convive con una rara malattia sin dall’infanzia. Mayu Yokota è Ayaka Miura, la migliore amica d’infanzia di Haruna che si è separata da lei in circostanze misteriose. Nel cast anche Yasuko Matsuyuki nel ruolo della madre di Haruna, Nene Ôtsuka, Tôru Nakamura e Ikuho Akiya.

La recensione

Sei mesi e un anno è un film retorico, prevedibile e stereotipato. Tutto questo però conta fino a un certo punto, perché riesce a scaldare il cuore. Se siete consapevoli di quello in cui vi state cacciando, può essere un buon “film da secondo schermo”: un confortante sottofondo a cui buttare un occhio.

Voto:

6/10
6/10
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