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1989 cronache dal muro di Berlino, su Rai 3 Ezio Mauro racconta l’evento che ha cambiato il mondo

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Ezio Mauro racconta 1989 cronache dal muro di Berlino su Rai 3 venerdì 8 novembre

A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino che per 28 anni ha diviso non solo una città ma il mondo, Rai 3 ricorda l’evento con “1989 Cronache dal Muro di Berlino”, film documentario di Ezio Mauro, prodotto da Stand by Me e Rai Cinema, disponibile in live streaming e on demand su RaiPlay.

Ezio Mauro dopo aver raccontato il 1917 russo in “Cronache di una rivoluzione” e la tragedia italiana del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro nel “Condannato”, torna sui luoghi che hanno segnato i 28 anni del Muro di Berlino, ripercorrendone le tappe con un doppio registro narrativo: l’avventura dell’incredibile 1989, mese per mese, si intreccia alla storia del Muro, dal suo concepimento, il 13 agosto 1961, fino alla sua caduta.
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Attraverso interviste ai testimoni e materiali d’archivio raccolti da numerose fonti internazionali, Ezio Mauro riporta alla memoria i 155 chilometri di cemento e filo spinato del muro, raccontando una storia fatta di persone, sguardi, speranze e delusioni, sullo sfondo di una città simbolo, dove sopravvivono le tracce e le memorie di un recente passato.
Dai politici agli oppositori, dai fuggitivi agli uomini di fede, dai carcerati agli artisti fino alla gente comune, Ezio Mauro dà spazio ai protagonisti della “grande storia” del Muro, e alle vicende di cittadini italiani che hanno vissuto a Berlino in quegli anni.
Tra i testimoni illustri, l’ex Presidente della Repubblica (2012 – 2017) Joachim Gauck, pastore protestante ed esponente dell’opposizione ai tempi della DDR; Joachim Rudolph, scappato dalla DDR nel ‘61, e coinvolto l’anno successivo nello scavo del tunnel che portò da Berlino Est a Ovest 29 persone; Brigitte Seebacher, la vedova di Willy Brandt, leader della Spd, cancelliere e sindaco di Berlino; Rainer Eppelmann, pastore luterano con un ruolo di primo piano nei moti che portarono alla caduta del Muro, l’uomo che aiutò l’ascesa politica di Angela Merkel, futuro cancelliere.
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E ancora tra gli italiani, Graziano Bertussin che, accusato di essere una spia, fu tenuto prigioniero nel carcere della Stasi a Berlino Est per 4 anni; Riccardo Ehrman, ex corrispondente dalla Germania per l’ANSA, che alla celebre conferenza stampa del 9 novembre 1989, con la sua domanda portò all’annuncio della caduta del muro; Giuseppe Vita, italiano di Berlino, che divenne AD della società farmaceutica berlinese Schering e poi consigliere di Schroeder, oggi nei vertici dell’azienda Springer.
A completare questo mosaico variegato di testimonianze, i luoghi cardine delle vicende, essi stessi protagonisti del documentario: i pezzi di Muro ancora oggi in piedi, gli edifici coinvolti nello stravolgimento architettonico di Berlino, i simboli più conosciuti e visibili della città divisa come il Checkpoint Charlie, posto di blocco tra l’area di influenza statunitense e quella sovietica; la Porta di Brandeburgo; la sede della Stasi, dove il ministro Mielke teneva i fili della sua tela di spie; Bornholmer Strasse, il varco del Muro che è “caduto” per primo.
E tanti altri luoghi legati all’avventura del Muro, come le stazioni fantasma della metropolitana, il cimitero degli Invalidi, gli studi di registrazione dove David Bowie compose Heroes.
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