1994 la serie due nuovi episodi venerdì 11 ottobre su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv
Pietro Bosco entra al Viminale come sottosegretario del ministro Maroni e il braccio destro di Di Pietro scava alla ricerca della tangente
Prosegue il viaggio nel 1994 nell’ultimo capitolo della Trilogia di Tangentopoli nato da un’idea di Stefano Accorsi e preceduto da 1992 e 1993 disponibili su Sky Box Sets.
Venerdì 11 ottobre in onda gli episodi 3 e 4 di 1994 la serie su Sky Atlantic, Sky Cinema e in streaming su Now Tv oltre che in mobilità su Sky Go e disponibili su Sky On Demand, anche in 4K HDR per gli abbonati Sky Q.
Si tratta di una serie Sky Original prodotta da Wildside, parte di Fremantle, creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. L’idea del progetto è di Stefano Accorsi, che partecipa allo sviluppo creativo della serie.
Gli episodi 3 e 4
Proseguono le puntate “monografiche” di 1994 la serie, dopo le prime due su Leonardo Notte e Veronica Castello (Accorsi e Miriam Leone) queste due puntate saranno incentrate sul leghista Pietro Bosco (Guido Caprino) e sul braccio destro di Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi), Dario Scaglia (Giovanni Ludeno).
Bosco entra nella compagine di governo Berlusconi da sottosegretario agli interni del Ministro Roberto “Bobo” Maroni (Rosario Lisma). In quello strano governo del 1994, Umberto Bossi (Paolo Mazzarelli) dall’animo movimentista e giustizialista, vuole evitare che Maroni possa cedere alle lusinghe di Berlusconi (Paolo Pierobon) e dà a Bosco l’incarico di “sorvegliare” Maroni facendo da garanzia dello spirito delle Lega.
Nel quarto episodio sullo sfondo del decreto Biondi nato per oscurare il lavoro della magistratura, conosceremo meglio la famiglia di Scaglia, da cui si è allontanato per situazioni poco chiare nel passato nella guardia di Finanza del padre. Il dubbio si insinuerà anche tra Di Pietro e Scaglia ma l’unico obiettivo ora è trovare il collegamento che lega una tangente a una delle aziende del Presidente del Consiglio. Cosa farà quando una scoperta lo metterà di fronte a un grande dilemma?
1994 la serie – Cast
- Stefano Accorsi è Leonardo Notte
- Miriam Leone è Veronica Castello
- Paolo Pierobon è Silvio Berlusconi
- Guido Caprino è Pietro Bosco
- Antonio Gerardi è Antonio Di Pietro
- Maurizio Lombardi è Paolo Pellegrini
- Giovanni Ludeno è Dario Scaglia
- Elena Radonicich è Giulia Castello
- Vincio Marchioni è Massimo D’Alema
- Rosario Lisma è Roberto “Bobo” Maroni
- Paolo Mazzarelli è Umberto Bossi
La prima impressione
Dopo aver visto i primi sei episodi di 1994, senza naturalmente fare spoiler, anche perchè gli spoiler sarebbero la cronaca di quegli anni, possiamo dire che questa serie tv di Sky prodotta da Wildside ha superato la prova di maturità. In attesa degli episodi finali, la terza stagione della saga, 1994, si stacca dalle due precedenti provando uno stile nuovo e al passo coi tempi.
Assorbendo la lezione della serialità d’autore contemporanea, 1994 si suddivide in capitoli tematici costruiti intorno ai personaggi e ad alcuni eventi di quegli anni. Così i tormenti di Leonardo accompagnano il confronto Occhetto – Berlusconi che vediamo direttamente da dietro le quinte, l’esordio di una legislatura giovane e diversa rispetto al passato ci viene raccontato attraverso la neo deputata Veronica Castello, i tormenti della Lega nata anti-sistema e assorbita dal sistema, sono espressi da Pietro Bosco, il lavoro della procura è costruito intorno a Dario Scaglia braccio destro di Di Pietro. Siamo sull’uscio ma siamo anche dentro le stanze del potere.
Proprio qui però iniziano i problemi. Rispetto alle precedenti stagioni, 1994 indugia ancora di più su personaggi realmente esistiti riproducendoli più come figure ideali immaginate da chi allora seguiva la politica che come persone. Macchiette non aiutate anche dalla struttura a capitoli. Così per esempio le donne della politica Anna Finocchiaro, Giovanna Melandri, Alessandra Mussolini, Stefania Prestigiacomo, Irene Pivetti sono delle imitazioni delle caricature delle originali, ciascuna identificata per tipologia più che per persona. Ma come se la vita fosse costruita per comparti, le puntate schematizzate di 1994 impediscono a questi personaggi di crescere, di avere una propria vita.
Qui entra l’altro grande difetto, purtroppo comune a molta serialità italiana: la necessità di costruire dialoghi che siano sempre fondamentali, in cui i personaggi sono sempre costretti a situazioni estreme, parole forti o spiegazioni di quanto già visto. Manca la normalità. La semplicità dialogica del convivere. Ma questo rende anche le frasi importanti meno rilevanti perchè tutto è spalmato in un unico continuum esagerato. Ma questo difetto non è solo di 1994 e questa è una forma di consolazione.
I registi Giuseppe Gagliardi e Claudio Noce e gli sceneggiatori giocano con gli episodi tematici di 1994, costruendone ciascuno in un modo diverso, toccando l’apice nel quinto episodio. Pur apprezzandone la qualità, questo continuo cambio di tono e di impostazione quasi che i 45/50 minuti di ogni episodi potessero vivere singolarmente, svilisce il senso unitario della serialità.
1994 è una buona stagione (o serie), ha un buon livello qualitativo, ma non ha anima, non riuscendo così a conquistare a pieno lo spettatore che si ritrova davanti a una bella opera, a una bella voce ma con cui non riesce a entrare in sintonia.