Mike Schur ha ritrovato Ted Danson dopo The Good Place con la delicata commedia A Man on the Inside disponibile su Netflix. E mentre sui social imperversa il cameo di Kirsten Bell e Netflix USA ha pubblicato un divertente sketch sull’attrice che ritrova Danson avendo entrambi una serie sulla piattaforma, A Man on the Inside è risultata la serie più vista dopo i primi giorni sulla piattaforma. Un’impresa non così scontata per una commedia delicata e commovente che si rivolge a un pubblico prettamente adulto.
Ispirata al documentario The Mole Agent candidato all’Oscar nel 2021, la serie racconta la storia di Charles un professore in pensione, vedovo da un anno, che vive solo in una grande casa e si è lasciato andare alla routine. Spinto a trovare un hobby dalla figlia, si imbatte nell’annuncio di un’investigatrice privata che cerca qualcuno da infiltrare in una casa di riposo di San Francisco. Charles trova così nuovi amici e scoprirà quanto ancora la vita ha da offrirgli.
Per chi ha apprezzato After life
A Man on the Inside è una serie adatta a chi ha apprezzato After Life, altro titolo Netflix con un comico come Ricky Gervais, che affronta un tema delicato come la morte, con sarcasmo e sagacia. Questa serie tv agrodolce, delicata e adorabile è una riflessione sulla solitudine, la terza età e la memoria, ma anche sulle responsabilità dei figli e sul potere dei ricordi. Diverte e commuove. Voto 7.5 Giorgia Di Stefano (su Instagram scopri il calendario dell’avvento seriale)
A Man on the Inside fa bene al cuore
A Man on the Inside è una commedia delicata e commovente. Non possono esserci altri aggettivi per descriverla. Certo fa anche sorridere, con quell’umorismo che è ormai diventato tipico di Mike Schur e il garbo ironico elegante di Ted Danson. Un umorismo legato alle emozioni e alle situazioni che non ricerca la risata facile ma prova a provocarla attraverso la conoscenza dei personaggi. Impossibile non voler bene ai residenti di questa casa di riposo di San Francisco, sicuramente extra lusso e piena di comfort, di quelle che in pochi potrebbero permettersi, ma che avrà fatto venir voglia di telefonare ai genitori o ai nonni.
L’espediente narrativo dell’indagine diventa superfluo durante la visione, lasciando che a prevalere sia la voglia di conoscere le storie di vita dei protagonisti che si ritrovano a vivere in vacanza, accuditi e coccolati, ma sempre con la paura che qualcuno il giorno dopo possa non svegliarsi. Tutto questo è raccontato con garbo, forse anche un po’ troppo. La delicatezza eccessiva e alcuni momenti un po’ ridondanti finisco per rallentare un’emozione che non è necessariamente di tutti. Le parti migliori sono le interazioni più vive e dinamiche tra gli anziani protagonisti. Voto 7 Riccardo Cristilli
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Giorgia di Stefano - 7.5/10
7.5/10
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Riccardo Cristilli - 7/10
7/10
A man on the inside
Una serie tv agrodolce, delicata e adorabile è una riflessione sulla solitudine, la terza età e la memoria, una commedia garbata ed elegante…forse anche troppo
Voto:
7.3/10