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A Very British Scandal su TimVision, un divorzio turbolento quando il Me Too non esisteva

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A Very British Scandal su TimVision il 21 aprile la miniserie in 3 episodi con Clarie Foy e Paul Bettany

A Very British Scandal è la miniserie d’autore in 3 episodi disponibile in streaming su TimVision dal 21 aprile. Ideale seguito di A Very English Scandal, la miniserie è scritta da Sara Phelps che ha preso il posto di Russell T. Davies e questa assenza inevitabilmente si fa sentire. La capacità di Davies di disseminare i suoi racconti di sagace sarcasmo, si scontra con la linearità di Phelps che arriva dagli adattamenti dei romanzi di Agatha Christie.

Non a caso A Very British Scandal è perfetta nel dipingere gli ambienti, le situazioni, i rapporti tra i personaggi ma alla miniserie manca quel pizzico di mordente in più, quella punta di acidità che le avrebbe permesso di entrare ancor più in profondità dei tanti temi trattati. Talvolta basta una battuta per cambiare il senso a una scena. La miniserie racconta l’amore tra Margaret e Ian Campbell duchi di Argyll e il loro fragoroso divorzio, che distrusse l’immagine della donna dipinta come “Dirty Margaret”.

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Quando non c’era il Me Too

Ian Campbell è un uomo viziato, figlio di un’aristocrazia che vive di titoli e non di opere, e passa da un’ereditiera all’altra per cercare di sovvenzionare la sua vita dissoluta e la sua utopica ricerca di un tesoro nascosto in una nave affondata e irraggiungibile. Quando incontra Margaret lei aveva appena divorziato, lui era ancora sposato. Il loro amore fece chiacchierare la Londra aristocratica per poi svanire appena varcate le porte della tenuta scozzese da poco ereditata dall’uomo.

Margaret è una donna che non sa stare in un posto disegnato dalle convenzioni sociali, non è sottomessa, non sta in disparte. Ama e le piace amare. Ma questo per le donne vuol dire essere di facili costumi, con uno stigma ancora oggi difficile da eliminare. Così quando Ian scopre i suoi diari e delle polaroid decisamente provocanti, umilia pubblicamente la moglie, trascinandola in un divorzio in cui viene dipinta come una donna lasciva e dipendente dal sess0. E se ancora ce ne fosse bisogno, A Very British Scandal in piena era “Me Too”, restituisce dignità a Margaret, la cui colpa è stata quella di non accettare il ruolo assegnatole dal marito. Anche le azioni peggiori compiute dalla donna, sono state una reazione alle umiliazioni private del marito.

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A Very British Scandal è Claire Foy e Paul Bettany

Il valore aggiunto di A Very British Scandal sono Claire Foy e Paul Bettany. Se dovessimo ritrovarli tra qualche mese con un premio in mano, sicuramente non potremmo dirci sorpresi. Entrambi offrono interpretazioni di altissimo livello, tenendo in piedi la miniserie e riempiendo in ogni occasione la scena.

La formula inglese da 3 episodi, però, sacrifica il racconto, che a tratti risulta frammentato. Se per altre miniserie ci siamo ritrovati a dire che 8 episodi erano troppi, in questo caso possiamo dire che 3 sono pochi. La miniserie avrebbe beneficiato di un paio di episodi in più, magari anche per raccontare qualcosa di più del matrimonio della coppia ma anche degli anni post divorzio. La prima parte risulta essere un po’ troppo romantica e didascalica nel racconto della nascita dell’amore tra i due. Proprio in questo aspetto si è più sentita l’assenza di una mano più caustica nella sceneggiatura. Ma questo giusto per non voler cedere troppo agli elogi. Voto 8 Riccardo Cristilli

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É da vedere se…

A Very British Scandal è consigliata per chi ha visto il suo predecessore, A Very English Scandal, ma anche una serie recente come Anatomia di uno scandalo che racconta un’altra tipologia di scandalo. Per il resto vi consigliamo di scaricare l’app gratuita di TV Tips e di usare la funzione “Match” dopo aver visto la serie, con la quale potete scoprire la prossima serie da guardare, con consigli legati ai vostri interessi.

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