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Ad vitam: l’action d’oltralpe che confonde — La recensione

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Sciogliete i muscoli e scaldate i motori, il primo originale Netflix del 2025 (disponibile sulla piattaforma dal 10 gennaio) parla francese! Diretto da Rodolphe Lauga ma funzionalmente un one man show per l’eclettico Guillaume Canet (che oltre ai panni di protagonista veste anche quelli di co-sceneggiatore e produttore), Ad Vitam si propone come un action-thriller ad alti ottani. Riuscirà a conquistarsi un posto in top ten o sarà il primo buco nell’acqua dell’anno? Scopriamolo insieme.

Ad vitam: il passato non si lascia dimenticare

Il presente di Franck e Léo è uno tranquillo: lui passa le giornate arrampicato su chiese storiche come manutentore, lei si prepara a partorire. Il loro passato invece non è affatto tranquillo, ed è più che deciso a mettersi fra i due e la loro nuova famiglia. Franck e Léo si sono infatti conosciuti da agenti delle forze speciali del GIGN, in una squadra che è stata come una famiglia per quasi un decennio, fino a un incidente dai dettagli poco chiari che ha messo fine alla loro vita d’azione. Franck però ha continuato a indagare in segreto su quella notte, e qualcuno è pronto a rapire Léo pur di farlo desistere

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Un ritmo che confonde

Ad vitam è è un film d’azione teso e intensissimo, fatto di conflitti a fuoco e inseguimenti in macchina, moto e aliante, dalla città allo sterrato a un noto sito storico francese che non vi spoileriamo. Peccato, però, che duri una mezz’ora. Dopo i primi dieci minuti che impostano la narrativa, infatti, ci gettiamo a capofitto in un flashback di più di cinquanta minuti, che spiega la storia e le relazioni intorno a Franck da dieci anni a questa parte. Il che non è male perché definisce bene la posta in gioco, ma affoga completamente il ritmo del film.

Ad vitam: troppe sbavature

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Peccato, perché questa e tante altre sviste di scrittura (da un mistero che si spoilera un po’ troppo presto alle leggendarie abilità di negoziatrice di Léo che scompaiono appena servirebbero) affossano una performance di cast generalmente buona. Ad vitam si risolve in un action metà formulaico e metà inspiegabile, non senza i suoi momenti ma che ci lascia a bocca asciutta.

Il cast

Guillaume Canet è Franck Lazarev, ex agente delle forze speciali leggendario per la sua agilità, e Stéphane Caillard è Léo, agente negoziatrice e partner di Franck.  Fra gli altri agenti speciali del GIGN troviamo Nassim Si Ahmed nei panni dell’affidabile Ben e Alexis Manenti in quelli di Nico, amico fraterno di Franck, mentre Zita Hanrot è sua moglie Manon. Infine, Johan Heldenbergh è Vanaken lo spietato leader degli aggressori.

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La recensione

Un po’ troppe sbavature rendono Ad vitam un action metà formulaico e metà inspiegabile, non senza i suoi momenti ma che ci lascia a bocca asciutta.

Voto:

5/10
5/10
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