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Agatha All Along: Disney (e Marvel) ancora non hanno deciso cosa voler essere da grandi

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Qualche mese fa quando è uscito il trailer di Agatha All Along avevo tentato in modo un po’ ardito di titolare, “è tutto quello che non ci aspettavamo dalla serie”, perché effettivamente questa era l’impressione che lasciava. Adesso è arrivato il 19 settembre, i primi due episodi sono disponibili su Disney+ in streaming e avendo avuto modo di vedere i primi 4 in anteprima, tornerei volentieri indietro per modificare quel titolo ed essere meno entusiasta. La speranza è che i 5 episodi rimasti possano invertire la tendenza, quindi come si dice in questi casi “stay tuned” perché torneremo a parlare della serie.

Agatha All Along, come ci siamo arrivati

Facciamo un passo indietro. Agatha All Along è lo spinoff di WandaVision con al centro il personaggio della strega Agatha Harkness interpretato da Kathryn Hahn. WandaVision era uscito a gennaio 2021 portando una forte carica innovativa e rappresentando il primo prodotto Marvel per Disney+. L’entusiasmo era alle stelle e il personaggio di Agatha aveva conquistato tutti al punto da guadagnarsi uno spinoff, per la sua caratteristica perfida ironia. Nel frattempo però il mondo della serialità streaming è molto cambiato.

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Marvel è andata incontro a diversi flop ogni serie scontentava qualcuno, l’idea che sembrava geniale di fare un universo continuo tra film e serie tv, è naufragata. Marvel ha ridotto i titoli in uscita e i vertici Disney hanno iniziato a razionalizzare le spese. Ovviamente in tutto questo ci sono titoli che vengono girati, montati e poi proposti.

Proprio come Agatha All Along (e quanto hanno penato per trovare questo titolo…così poco incisivo). Il personaggio vive ovviamente le conseguenze di quello che è successo in WandaVision, quindi sono quegli spettatori che devono tornare, per altri è difficile cogliere alcune sfumature.

Non potendo entrare nello specifico della trama per non rivelare nulla, quello che si può dire è quanto riportano le comunicazioni Disney-Marvel: la famigerata Agatha Harkness si ritrova sconfitta e senza potere dopo che un misterioso goth Teen la aiuta a liberarsi da un incantesimo distorto. Il suo interesse si accende quando lui la prega di accompagnarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe, una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una strega con ciò che le manca. Insieme, Agatha e questo misterioso adolescente mettono insieme una congrega spietata e si incamminano lungo la Strada.

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Un problema di identità

Se Disney+ ha successo fuori dagli USA è principalmente perché è la casa di titoli premiati FX/Hulu come Shogun, Only Murders in the Building, The Bear, delle serie della tv in chiaro come Grey’s Anatomy o Will Trent. I titoli originali di Disney+ si contano sulla punta delle dita e ancor meno sono quelli che si ricordano. Questo perché la piattaforma nasce con un problema d’identità originario: poiché negli USA esiste già Hulu Disney+ doveva essere la casa del mondo Disney quindi con prodotti mai vietati ai minori. Per questo i suoi titoli originali o sono direttamente rivolti ai più piccoli o sono ibridi, titoli per tutta la famiglia che finiscono però per scontentare tutti.

Il problema non è fare titoli per tutti. La tv in chiaro dimostra quanto sia possibile da sempre radunare davanti alla tv la famiglia dai bambini agli adulti (anche se oggi è sempre più difficile radunare tutti davanti a un unico mezzo, è in ogni caso possibile fare titoli che possano piacere a fasce diverse di pubblico). L’importante è trovare un’identità del prodotto, una dinamica stabile, una modalità che faccia affezionare anche sul lungo periodo. I titoli Disney e ancor più quelli Marvel, che hanno anche i fan agguerriti da accontentare, non hanno trovato quell’identità.

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La leggerezza delle streghe?

E Agatha All Along ne è l’ennesima conferma. Una serie che non spicca, scivola via leggera consapevole che quei personaggi spariranno nell’aria nel giro di poche settimane senza lasciare traccia. Al netto di un avvio che fa ben sperare (e che rimanda a Wandavision), già dalla seconda puntata si ha la sensazione di trovarsi davanti a una serie per Disney Channel con attori con maggior esperienza. E qui occorre ribadire come l’assenza di metà stagione per una miniserie potrebbe essere determinante nel modificare il giudizio, perché tutto può cambiare.

L’aspetto migliore di tutta la serie è proprio il cast, a partire da Kathryn Hahn che fatica ancora a imporsi davvero nel mondo della serialità ma ha un’enorme capacità interpretativa non solo recitativa ma anche mimica. Hahn diventa il personaggio con tutto il suo corpo e le sue espressioni sono una parte cruciale del racconto. Joe Locke fa il ruolo per cui è stato chiamato quindi è perfettamente cucito su di lui. Bravo, magnetico sicuramente si farà strada. Le altre attrici del cast adempiono alla perfezione all’incarico per cui sono pagate.

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C’è la battuta di spirito al momento giusto, la gag che ti aspetti (come la signora bionda, bianca che da stereotipo americano dei film e delle serie, si attacca alla bottiglia di vino), la reazione che puoi prevedere. Tutto va come deve andare, ma qual è l’anima di Agatha All Along? Una divertente digressione sulle streghe a tratti horror? Al di là di una passione per le streghe o per i prodotti Marvel, perché ci si dovrebbe connettere ogni settimana per Agatha All Along?

La serie finisce così per essere l’ennesimo prodotto Marvel-Disney che tra qualche tempo si farà fatica a ricordare. Oppure gli ultimi 5 episodi imporranno una svolta clamorosa e saremo qui a fare mea culpa.

Summary

Agatha all Along è una serie cui manca una vera identità, divisa tra il cercare di accontentare tutti e la voglia di raccogliere l’eredità di Wandavision, manca però una visione

Voto:

6/10
6/10
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