L’assalto al Campidoglio al centro di una miniserie per Showtime dai creatori di The Comey Rules
Gli autori americani amano raccontare la realtà, trasformare in fiction quello che avviene nella vita di tutti giorni. Così come il Covid e il lockdown sono entrati nelle serie tv praticamente mentre era ancora in corso, ora l’obiettivo è raccontare la grande ferita della democrazia americana con l’assalto al Campidoglio dei sostenitori di Trump lo scorso 6 gennaio.
La miniserie ancora senza titolo sarà sviluppata da Billy Ray e Shane Salerno che già hanno raccontato in The Comey Rule fatti molto recenti e appena accaduti come lo scontro tra l’ex capo FBI e l’allora presidente Donald Trump. Per quanto sia forte la bravura degli sceneggiatori di creare una finzione sulla base della verità, questi progetti sono sempre molto rischiosi perchè l’evento è ancora fresco nel ricordo delle persone. Ma agli americani piace amplificare il racconto del reale con la finzione.
La miniserie, che sarà realizzata per Showtime, racconterà i fatti degli attacchi del 6 gennaio da diversi punti di vista. Il focus del racconto partirà dagli ultimi giorni della presidenza Trump (e chissà se richiameranno Brendan Gleeson per il ruolo dell’ex Presidente dopo The Comey Rule), fino agli attacchi stessi e alla sue conseguenze con le indagini del congresso e dell’FBI.
Infiammati da un discorso di Donald Trump i sostenitori dell’ex Presidente hanno attaccato i corridoi del Campidoglio convinti che la recente sconfitta del loro leader fosse stata frutto di un complotto. Mentre i senatori e i deputati vennero evacuati, ci furono cinque morti e 140 feriti in quella che il Presidente Biden ha definito una vera e propria insurrezione. Le conseguenze di quanto successo sono sostanzialmente ancora in atto con decine di arresti compiuti dalle autorità e i partecipanti che forse solo ora stanno capendo la gravità di quanto hanno compiuto, trovandosi nelle liste di persone non gradite o a cui è vietata la possibilità di prendere un aereo.
Un soggetto interessante da portare in tv sia a livello di cronaca che di psicologia delle masse e del loro funzionamento. E chissà che la realtà non regali alla fiction ancora altri argomenti.