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Avatar – La Via dell’Acqua è un film per chi vuole sognare con il grande schermo…e arriva su Disney+

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Avatar – La Via dell’acqua è il film uscito al cinema a 13 anni dal primo capitolo e dal 7 giugno è disponibile su Disney+ (senza occhialini). Un tempo giusto per far sgonfiare la bolla del 3D (ricordate quella mania per cui senza occhialini non era cinema) e per elaborare nuovi ritrovati della tecnica per portare ancora più avanti l’immaginario cinematografico. Un film costoso e consapevole di esserlo, non a caso James Cameron ha già in cantiere altri due film, un modo per ammortizzare i costi e sperare di massimizzare i guadagni. Lo trovate al cinema e il consiglio è di andare a vederlo nel buio della sala perchè senza il 3D è un film che non ha senso di esistere, anzi dovrebbe essere “vietato” distribuirlo in 2D su piattaforme (finirà su Disney+ essendo 20th come produzione) o in altri formati.

Avatar – La via dell’acqua la trama giusto per chi cerca un senso

La trama di Avatar 2 – La via dell’acqua non è importante. Non è un film che si va a vedere per la trama. In ogni caso la storia riprende oltre 10 anni dopo il primo film. Al centro c’è la famiglia Sully, il soldato americano che assunta la forma Na’vi decide di ribellarsi alla sua specie guidando la rivolta, uccidendo ex commilitoni e rispedendo gli uomini sulla terra. Sully vive con la moglie Neytiri con cui ha avuto tre figli Neteyam, Lo’ak e la piccola Tuk, e la figlia adottiva Kiri. La loro vita scorre tranquilla finchè non tornano gli umani, insieme a vecchi commilitoni diventati avatar e spediti su Pandora. La famiglia Sully dovrà lasciare la foresta e cercare rifugio dal popolo dell’acqua.

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Avatar 2 un carrozzone per far gli inguaribili sognatori

Avatar La via dell’acqua è un film di cui difficilmente si può parlare male. Anzi chi lo fa rischia di esser tacciato, a seconda dell’interlocutore, di freddezza, insensibilità, poco amore per il cinema, incapacità di sognare. E a costo di risultare tutto questo, proviamo a parlar male di Avatar 2 ma non per il gusto di farlo, quanto perchè rientra in una categoria di produzioni che ultimamente vengono fin troppo esaltate al motto di “questo è il cinema che fa sognare”.

No, questo è il cinema fracassone che la cultura americana ormai da oltre 60 anni ci ha imposto di amare. Un cinema in cui non c’è bisogno di riflettere ma devi lasciarti trasportare dall’immaginario. In cui i valori sono quelli violenti e machisti che fanno parte della cultura americana. Tutto il film è costruito sul desiderio di vendetta di un uomo contro un altro. Morti e feriti solo per una faida quasi personale. In sequenza ci sono poi scene di donne forti che controllano gli uomini come nemmeno nelle peggiori battute dei comici, scene di bullismo adolescenziali come ce ne sono a bizzeffe. Viviamo immersi nella cultura dei corridoi di un liceo e nemmeno ce ne rendiamo conto.

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Un film volutamente semplice perchè deve esser compreso da tutti. Un grosso cartone animato, che deve farti sognare. E se non lo fa il problema è il tuo. Adesso le sale si riempiranno, gli incassi cresceranno perchè questi film così per tutti, muovono le persone, perchè si tratta di una di quelle esperienze che vuoi vivere e raccontare. Avatar è un bel film se cerchi un’esperienza visivamente coinvolgente, in cui per tre ore passi dal documentario al film di guerra al teen drama. Se cerchi una storia appassionante forse è meglio provare un’altra sala.

Il Cast

Dicono che nel cast ci siano Sam Worhington, Zoe Saldana, Kate Winslet, Stephen Lang ma obiettivamente è difficile riconoscerli. Al contrario si riconoscono Sigourney Weaver (che è anche l’avatar ringiovanito di Kiri) ed Edie Falco.

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