Beauty recensione del film drammatico su Netflix dal 29 giugno 2022
Beauty è un film drammatico-sentimentale del 2022 diretto da Andrew Dosunmu e scritto da Lena Waithe. É stato prodotto da Hillman Grad con la collaborazione di Media Res e Netflix, su cui è disponibile dal 29 giugno 2022. È stato girato a Los Angeles.
Lena Waithe negli ultimi anni si è imposta come attrice, sceneggiatrice e produttrice di prodotti che hanno al centro le storie delle persone nere e appartenenti alla comunità LGBT+, con una cura verso il racconto di esperienze socialmente connotate. Questo film si inserisce perfettamente nel filone, ed è un tassello importante nel percorso di rappresentazione di certi personaggi e certe esperienze, oltre ad essere un film emozionante e raccontato in maniera molto peculiare. Entrerà nella Top Ten di Netflix?
La trama
Sono gli anni Ottanta. Beauty è una giovane donna nera. La sua famiglia è la cosa più importante e ingombrante della sua vita. Un padre padrone violento e affamato di soldi che decide per tutti, una madre cantante che ha perso il treno per la fama vera, due fratelli. Tutti estremamente religiosi, cresciuti nel rispetto cieco delle regole familiari. Nella sua vita, però, c’è anche un’altra variabile, potenzialmente latrice di caos: la fidanzata Jes. La relazione tra le due ragazze viene disapprovata silenziosamente dalla famiglia di Beauty.
Quando però alla ragazza viene proposto un contratto discografico, le cose si complicano. Si mescolano infatti i timori della fidanzata, l’invidia e le frustrazioni della madre, le imposizioni del padre e della manager. Beauty deciderà di firmare, ma non ha bene idea di cosa significhi essere inserita in un circuito più grande di lei, e quali cambiamenti e compromessi questa cosa le richiederà.
La Recensione
Beauty è bella e fragile, sola ma violata e invasa continuamente dalle persone della sua vita, viziata, talentuosa, piagata dal peso inconscio della sua diversità, che è sempre lì, che le (e ci) alita sul collo. Questo film è opprimente, scuro. Girato per essere il più soffocante possibile. Il mondo si chiude attorno a Beauty e attorno a noi, e lei non sa come fare per lottare contro forze più grandi di lei, perché nonostante tutto desidera ardentemente il successo. Come le sue eroine prima di lei, felici e scintillanti sullo schermo, profondamente ferite e usate nella vita privata. Le uniche scene in cui si respira sono quelle in cui vediamo la protagonista insieme al suo amore, da sole, lontane dal mondo che le vuole separare, che non le vuole vedere. E non è un caso che noi, questa giovane cantante proiettata alla super fama, non la sentiamo cantare mai.
La storia di Beauty viene raccontata attraverso l’alternanza di immagini statiche, di forte impatto visivo, e dialoghi che sottolineano tutta l’incapacità di comunicare dei suoi personaggi. A queste scene di violenza, di auto-repressione, di mal comunicazione si alternano scene in cui Beauty sta da sola, isolata da tutti, impaurita o semplicemente riflessiva, e vecchi filmati di cantanti nere che hanno fatto la storia del genere, dal gospel in poi. Dopotutto, questo film parla di una carriera musicale in ascesa, ed è dunque pieno di musica, anche se non è mai la sua, è sempre quella degli altri. Una storia che è anche un tributo a chi è venuto prima. Non per tutti, anche se meriterebbe lo sforzo.
Il trailer
La locandina
Il cast
- Gracie Marie Bradley è Beauty
- Aleyse Shannon è Jasmine
- Kyle Bary è Abel
- Micheal Ward è Cain
- Alan R. Walker è Sig. Douglass
- Niecy Nash è la madre
- Giancarlo Esposito è il padre
- Sharon Stone è la manager