Prima di iniziare è necessario fare un preambolo: non sono particolarmente appassionato né della musica di Robbie Williams né, crucialmente, di biopic musicali. Sono state due cose ad attirare la mia attenzione su Better Man: la prima è che la regia è di Michael Gracey, regista australiano noto ai più per aver diretto The Greatest Showman. La seconda, ça va sans dire, è che l’artista protagonista è interpretato da una scimmia. Strano. Abbiamo dato un’occhiata al film distribuito da Lucky Red per capire cosa stesse succedendo, così come potete fare anche voi a partire dal primo gennaio 2025.
Better man: il lato oscuro della fama
Dare spettacolo è una cosa che a Robert è sempre venuta naturale, fin da quando cantava My way assieme al padre comico, usando una bottiglia vuota come microfono. Cresciuto in una nell’entroterra inglese senza grandi prospettive, essere uno showman è sempre stato il suo piano A. Poi, giovanissimo, l’ingresso a sorpresa nei Take That, l’underground, i riflettori. E ancora l’amore, la droga, l’uscita dal gruppo, la difficoltà di tenere i rapporti, gli attacchi di panico e la carriera solista che lo porta a infrangere un record dopo l’altro. E, in mezzo a tutto questo, la lotta continua per provare a diventare un uomo migliore.
Consideriamo la scimmia
Non vi nascondo che sono uscito dalla sala un po’ deluso: da quello che si diceva di Better man mi sarei aspettato un biopic diverso dal solito, immaginifico e aggressivamente simbolico. Il film che ho visto è invece un film musicale profondamente tradizionale, solo con una scimmia in CGI come attore protagonista. Da allora mi sono ammorbidito: le aspettative che avevo proiettato sul film, così come le mie riserve sul genere a cui appartiene, sono problemi miei, non dell’opera. Ed il gimmick della scimmia, per quanto rimanga molto superficiale dal punto di vista creativo, permette a Robbie Williams di recitare nel ruolo di se stesso, regalandoci un’ottima performance vocale anche come attore.
Better man e il biopic perfetto
Insomma: se vi piacciono i biopic musicali, Better man è un esemplare di razza che intrattiene e riserva poche sorprese. Curatissimo ed enorme, ricco di set-pieces memorabili e intricatissime coreografie di performer e telecamera, saprà sicuramente emozionare fans e pubblico generale. Forse un po’ troppo indulgente nella lettura del proprio protagonista: ma quando il soggetto del film ne è anche la star principale, non ci si può aspettare altro.
Il cast
Robbie Williams doppia se stesso da adulto, mentre Jonno Davies doppia il Robbie più giovane. Steve Pemberton e Kate Mulvaney interpretano i genitori del cantante, mentre Alison Steadman è la nonna. Raechelle Banno è Nicole Appleton, cantante delle All Saints e legame sentimentale del giovane Robert. Jake Simmerance è Gary Barlow, leader dei Take That e a tratti rivale di Robbie, mentre gli altri membri della band sono interpretati da Liam Head, Jesse Hyde e Chase Vollenweider; infine Damon Herriman interpreta il tirannico manager Nigel Martin-Smith.
La recensione
Se vi piacciono i biopic musicali, Better man è un esemplare di razza che intrattiene e riserva poche sorprese. Curatissimo ed enorme, ricco di set-pieces memorabili e intricatissime coreografie anche se forse un po’ troppo indulgente con il proprio protagonista.
Voto:
6.5/10