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Cucine da Incubo, la decima stagione: Ca’Bella a Pavia per l’ultima puntata

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Antonino Cannavacciuolo è in missione di salvare ristoranti in difficoltà. Su Sky Uno e NOW (prossimamente su Tv8) dal 16 maggio è iniziata la decima stagione di Cucine da Incubo. Il programma è l’adattamento italiano del famosissimo format internazionale Kitchen Nightmares (in Italia su Discovery+ e Real Time c’è la versione americana con Gordon Ramsey), format creato da Optomen Television Ltd e licenziato da All3Media International Limited.

Cucine da Incubo, il format

La formula di Cucine da incubo è sempre la stessa. Cannavacciuolo torna a vestire i panni del “supereroe” delle Cucine da incubo di tutta Italia: vere e proprie missioni impossibili nelle quali visiterà ristoranti con un servizio, uno stile e una qualità del cibo che vengono giudicati deludenti dai clienti insoddisfatti, e incontrerà i ristoratori e il personale di cucine in cui regnano liti, improvvisazione e cattiva gestione.

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Situazioni talmente insostenibili, rese insopportabili da incuria o indolenza, che sembrano destinate inesorabilmente a causare la chiusura delle attività: Antonino Cannavacciuolo, con decisione, creatività ed empatia, porterà la sua esperienza da Chef e da imprenditore per consigliare gestori e dipendenti e aiutarli a trovare una soluzione. Dopo aver provato il menù in prima persona e osservato lo staff al lavoro, aiuterà a rimettersi in linea e organizzerà un nuovo menù. Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa.

I ristoranti della decima edizione di Cucine da Incubo

Ca’Bella – Pavia
La “Ca’ Bella” è un ristorante che a Pavia tutti conoscono: trenta anni fa chiunque volesse organizzare una cena romantica prenotava un tavolo al suo interno e lì poteva vivere una serata indimenticabile. Ora quel periodo d’oro è ahimè solo un lontano ricordo: a gestire il ristorante ci sono Barbara, che ha ereditato la “Ca’ Bella” dal padre, e suo marito Angelo, ex pasticcere, che nel corso degli anni ha trasformato il locale, passato da osteria romantica ad una sorta di “mensa” per lavoratori. Il ristorante oggi apre solo a pranzo e vive all’insegna del risparmio. A capo della cucina c’è il figlio della coppia, Giovanni, che si scontra continuamente col padre.

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Angelo del Mare – Tropea
Vincenzo ha sempre fatto il pescatore a Tropea ma insieme alla moglie Ombretta, nel 2002 ha un’idea che gli sembra perfetta: portare il suo pescato direttamente in tavola, aprendo il proprio ristorante, a cui danno il nome “Angelo del mare”. Non sono professionisti della ristorazione, ma ci credono tantissimo: purtroppo per loro, però, ben presto la mancanza di esperienza nel campo si fa sentire, e per di più spesso non ricevono alcun tipo di aiuto dalla figlia Sonia che li lascia da soli in cucina. Una situazione che non si fa alcuna fatica a definire “disastrosa” e che porterà Antonino a evidenziare la necessità di un radicale cambio di rotta, altrimenti il destino per “Angelo del mare” sembra purtroppo inesorabilmente scritto…

Il diavoletto, Marano su Panaro (Modena)
Il diavoletto viene aperto 20 anni fa da Marino e Gabriella, lei è un’esperta pastaia e punto di forza del locale. Oggi hanno oltre 70 anni e hanno lasciato in mano tutto al figlio Marcello, ma non riescono a staccarsi dal ristorante. Senza contare che i due poco apprezzano Lisa la compagna di Marcello, sotto una apparente tranquillità, la famiglia vive in un clima perennemente teso e nervoso, forse dovuto proprio al fatto che Lisa sia arrivata dopo il divorzio di Marcello dalla ex moglie. Eppure lei tiene tantissimo alla famiglia e al ristorante, tanto che è stata proprio lei a chiamare Antonino.

Ai tetti blu a Rivoli (Torino)
Il ristorante Ai Tetti Blu a Rivoli (Torino) ricorda una storica attività, dopo essere stato un punto di riferimento nella provincia ora non naviga in buone acque. Enrica ha fondato il ristorante insieme al marito Tony, e dopo la morte dell’uomo è stata raggiunta nella gestione dalla nuora Loredana e dai figli Alessandro e Davide. E proprio il rapporto complicato tra i due e le cattive liti provoca la pessima gestione, con la madre Enrica che soffre a vederli così.

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Il Laghetto ad Avezzano (L’Aquila)
Ad Avezzano, in Abruzzo, sorge il ristorante “Il Laghetto” che si trova proprio a due passi
da un laghetto di pesca sportiva. La titolare e cuoca del locale è Annamaria, ma il marito Settimio, ex carabiniere, comanda in ogni situazione cercando di imporsi e finendo per trattar male tutti. Antonino trova una spaccatura interna allo staff che si
ripercuote anche sulla qualità del servizio e soprattutto dei piatti che non hanno quel
carattere rustico che ci si aspetta.

Il Limoncello a Tursi (Matera)
Ristorante a gestione familiare, guidato da Gino titolare ex cameriere e cuoco improvvisato che si è messo in cucina per onorare la memoria del fratello Giovanni ma con scarsi risultati. Il suo ruolo è un altro e si vede, passa solo il tempo a rimproverare i familiari dalla moglie aiuto cuoca ai figli in sala.

Cucine da incubo

Il rifugio del ghiottone a Grosseto
Yaqueline è nata a Cuba
ed è cresciuta con il mito di Raffaella Carrà e ha realizzato il sogno di aprire un ristorante. Al suo fianco ci sono il figlio Rafael e il compagno Francesco, che con il suo lavoro fisso mantiene il sogno di Yaqueline. Ogni sera il servizio inizia con ottimismo, la donna canta mentre lavora tra pentole e fornelli, ma quando arrivano i clienti il buonumore si tramuta in stress e ansia e i tempi diventano biblici. In genere tutta la tensione per il servizio si riversa su Francesco, che diventa il suo bersaglio per atteggiamenti scontrosi e parole pesanti. Cucina approssimativa e poco organizzata, confusione, liti sono il loro pane quotidiano.

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Cucine da incubo 10

Le prossime puntate

In questo ciclo di episodi, le avventure da mission impossible saranno a Tursi (Matera), Avezzano (L’Aquila), Rivoli (Torino), ModenaTropea (Vibo Valentia) e Pavia.

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