Curon, Ezio Abbate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano raccontano la serie Netflix al Fest
Presenti a un panel organizzato durante il FeST, un festival dedicato alle serie tv che si è tenuto a Milano dal 20 al 22 settembre, gli autori di Curon hanno prensentato la serie. Per chi se la fosse persa, Curon è una serie tv originale italiana di Netflix che sta per entrare in produzione e verrà rilasciata prossimamente dalla piattaforma streaming.
Nel panel erano presenti gli autori della serie Ezio Abbate, che nella serie copre il ruolo di head writer, poi Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano, tutti autori della serie. Il gruppo di autori ha anticipato quella che sarà la serie, e hanno parlato di come è nata l’idea.
Curon, la trama
Partendo dal dettaglio fondamentale, la trama, Ezio Abbate ha spiegato che il titolo della serie, Curon, viene dal nome di un paesino del Trentino Alto Adige. Curon è “piazzato negli ultimi 20 chilometri dell’Italia prima dell’Austria, famoso per questo campanile“, riferendosi al campanile che si trova in mezzo al lago di Resia.
“Siamo partiti da questa ambientazione per poi fantasticare.” Per quanto riguarda il genere, la serie è un soprannaturale che si basa interamente sul campanile, la città e la sua storia, “la cosa importante è la storia del suo passato ma anche la leggenda che in certe notti sì possono sentire le campane suonare, solo che le campane sono state tolte molto tempo fa.”
In questo scenario gli attori hanno costruito una storia, fittizia ovviamente, che vede protagonista una giovane, Anna, madre di due gemelli dell’età di diciassette anni. La famiglia tornerà a Curon, città natale della madre, ma appena arrivati lì la madre scompare. I due gemelli quindi cercheranno di scoprire cosa è successo alla madre, e intanto conosceremo la loro vita personale, quella della loro famiglia e quelle di chi gli sta attorno.
La location, fonte d’ispirazione per gli autori
La location è il punto di traino per una serie come Curon, che come abbiamo anticipato è un paese del nord italia, un fatto quasi inedito nella serialità italiana moderna che è ambientata prevalentemente nei paesi del centro sud.
Giovanni Galassi ha attribuito tutto a una questione di genere: “se uno pensa alle serie italiane con più successo nel mondo: Gomorra, Romanzo [Criminale], Suburra, sono serie crime. I crime hanno delle loro specifiche tecniche… sono molto legate al territorio e vengono dalla cronaca e attecchiscono molto bene. Però se già si inizia a pensare a un’altro genere, tipo il nostro che è già un mistery, soprannaturale e horror, è normalissimo spostarsi in altri luoghi… quindi la provincia del nord italia, è un posto che per noi è oro… nel nord Italia quelle atmosfere rarefatte isolate, quella cupezza in senso cinematografico sono perfette.”
Il campanile poi è un pretesto per raccontare una storia più ampia, come spiega Tommaso Matano: “una location così suggerisce il genere, il campanile che esce è la metafora perfetta del tipo di racconto … ossia far emergere i segreti della famiglia.”
La serie sarà ambientata nel presente, e le riprese partiranno tra poco nella valle di Resia e dintorni.