Applaudito al Festival di Cannes, dove è stato premiato per la Miglior Regia, Decision to Leave è anche stato candidato dalla Corea per la corsa agli Oscar come Miglior Film Internazionale, rientrando nella short list annunciata il 21 dicembre, e ha ricevuto una nomination come Miglior Film Straniero ai Golden Globes 2023. Insomma, i grandi della settima arte hanno deciso: non ve lo potete perdere. Dopo l’uscita al cinema arriva su Sky e NOW dal 23 maggio.
Prodotto da Moho Film e diretto dal regista sudcoreano della trilogia della vendetta, Park Chan-wook, che lo ha anche scritto insieme a Jeong Seo-kyeong, Decision to leave è un thriller dal tocco noir. Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo un mistero che è al tempo stesso sentimentale e d’azione.
Decision to leave, la trama
Il detective Hae Jun è un uomo diligente e ligio al dovere, disposto a tutto per risolvere i casi che turbano la sua giurisdizione. Quando facciamo la sua conoscenza ha già qualche matassa da sbrogliare, tra vita familiare e lavorativa. Il caso di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna lo fa entrare in contatto con la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima. Tutti i sospetti dei suoi colleghi cadono immediatamente su di lei.
É bella, è cinese (quindi immigrata) e non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito. Hae Jun, però, sente con lei una connessione istantanea, che lo porta a credere alla sua versione ciecamente. In una serie di contatti lievi e delicati, i due si avvicinano sempre di più: tra di loro si tendono dei fili, in un gioco di continui rimandi e in una storia che sembra destinata a finire in maledizione.
Il fascino della rovina
Chi, per commentare questo film, ha usato la parola passione, nel senso di passione carnale, non sa di cosa parla. Decision to leave è sì un film sul desiderio che annienta, ma questo annientamento va oltre la sfera carnale, è sottile e subdolo, è fatto di ragnatele, di rimandi, di gesti piccolissimi, di intesa misteriosa, di forza traente e magnetica, di stanze vuote e buie del cervello. É un film affascinante quando l’unione tra questi due, che non sarà mai comprensibile fino in fondo, da fuori, perché si nutre di non detti, di premure e di sguardi, della gestualità più impercettibile e minuta. Seo-rae spinge all’annientamento Hae Jun, che per lei e allo stesso modo turbato da lei decide di rinunciare alla sua vocazione più assoluta, facendosi piccolissimo. In ultima analisi, però, è Seo-rae che si annienta e si annulla, letteralmente. Lo libera e lo fa a pezzi nello stesso momento. Non ci poteva essere altro sbocco, a un rapporto così, nessun lieto fine possibile.
Decision to leave travolge come la marea, è una storia di rovina travestita da thriller poliziesco, una storia di annullamento totalizzante travestita da storia d’amore e morte, che riempie gli occhi. É il cinema che fa il cinema, raffinato e sottile, a strati, senza nessun tipo di vergogna o falsa modestia. Senza violenza che non sia quella della mente, delle aspettative, della lotta sanguinosa tra dovere e attrazione.
Il trailer
Il cast
Tang Wei è Song Seo-rae, affascinante e intelligentissima vedova con un passato oscuro. Park Hae-il è il detective Jang Hae-jun, tutto dovere e distintivo, determinatissimo, che viene completamente buttato fuori strada dall’ingresso nella sua vita della vedova. Nel cast, che ruota completamente attorno a questi due e al loro turbine di attrazione, anche Lee Jung-hyun (Jung-an), Go Kyung-pyo (Soo-wan), Park Yong-woo (Im Ho-shin), Kim Shin-young (Yeon-su) e Jung Yi-seo (Yoo Mi-ji).
La recensione
Decision to leave travolge come la marea, è una storia di rovina travestita da thriller poliziesco, una storia di annullamento totalizzante travestita da storia d’amore e morte, che riempie gli occhi. É il cinema che fa il cinema, senza nessun tipo di vergogna o falsa modestia. Senza violenza che non sia quella della mente, delle aspettative, della lotta sanguinosa tra dovere e attrazione.
Voto:
8/10