Recensione Diavoli 2 con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey dal 22 aprile su Sky
La Milano deserta durante la pandemia nel 2020 apre la seconda stagione di Diavoli. Un omaggio all’attualitĂ del contemporaneo prima di saltare indietro di qualche anno, con la serie tv Sky che ricomincia dal referendum sulla Brexit. L’attualitĂ la fa da padrona in Diavoli, che si pone l’obiettivo di raccontare tutto quello che noi “umani” non conosciamo ma che fa muovere il mondo.
Brexit, l’elezione di Trump, la pandemia, l’ascesa della Cina, tutti eventi con un forte impatto sul sistema finanziario globale. Situazioni spesso determinate da una manciata di misteriosi personaggi. Come i “diavoli” della serie tv disponibile dal 22 aprile su Sky e NOW con i primi due episodi e che a giugno debutterĂ negli Stati Uniti su The CW (qui la scheda completa).
Le dichiarazioni dalla conferenza stampa
Il lato umano della finanza
Nelle prime sei puntate (su 8) che ho avuto modo di vedere, la seconda stagione di Diavoli non si discosta molto dalla prima. Un omicidio, la realtà , i complotti internazionali e i due protagonisti che come il gatto e il topo si amano e si temono allo stesso tempo. E in fondo si sa, sempre meglio tenersi vicini i nemici. Nella più classica delle dicotomie narrative (e della vita) Massimo e Dominic sono le due facce della stessa medaglia, il loro obiettivo è comune anche se il modo per raggiungerlo talvolta differisce.
Patrick Demspey e Alessandro Borghi riescono a trasformare l’alta finanza in una materia popolare e alla portata di tutti. Naturalmente grazie alla mano di Frank Spotniz che ha lavorato alla sceneggiatura della serie tratta dai libri di Guido Maria Brera. Gli aspetti piĂą complessi della finanza vengono alleggeriti per renderli il piĂą possibile fruibili, accompagnando lo spettatore nei meandri di una realtĂ che spesso ignora. Il legame con l’attualità è l’ossatura della serie e non a caso Sky ha accompagnato il tutto con un podcast proprio dedicato ai temi della finanza da spiegare alla gente. Spiegare sembra così essere il mantra di Diavoli che tende a non lasciare nulla di irrisolto, a mostrare tutto quello che è possibile.
Ogni tanto cede un po’ troppo al complottismo estremo, ma in fondo è inevitabile per una serie tv che gioca a trasformare la realtĂ in un thriller. In questo si discosta (nettamente) da Billions, che è il primo riferimento che viene subito in mente, ma al tempo stesso è anche la serie piĂą lontana a Diavoli. Nella serie Showtime (disponibile sempre su Sky), l’obiettivo è raccontare la ricerca del potere da parte dei diversi personaggi, del controllo. E in questo la finanza è solo uno dei tanti strumenti. In Diavoli il mondo della finanza è il terreno di caccia dei protagonisti. Voto 6.5 perchè la serie funziona ma risulta troppo scolastica nel suo svolgimento.
Diavoli…se convince!
Primi episodi convincenti e appassionanti: questo inizio stagione conferma la qualitĂ della serie senza deludere le aspettative. Borghi e Dempsey, coppia televisiva ormai collaudatissima, ci portano nella storia di Massimo e Dominic tra Brexit, pandemia, tecnologia e big data: la finanza continua a giocare un ruolo fondamentale, la trama procede intricata e complessa (in alcune scene non di facilissima comprensione per i non addetti ai lavori) e la sceneggiatura non si risparmia in colpi di scena godibili. Il confine tra bene e male tiene in piedi le sorti dei protagonisti, il fil rouge che li lega l’uno con l’altra. Tra new entry interessanti e addii inaspettati, personalmente sto preferendo questa stagione alla prima. PiĂą attuale, piĂą contemporanea, davvero a “un passo da qui”. Voto 7 – Giorgia Di Stefano
É da vedere se…
vi piacciono serie tv come L’indice della Paura, Mr Robot, per certi aspetti anche Homeland ma soprattutto se avete visto la prima stagione. Per il resto vi consigliamo di scaricare l’app gratuita di TV Tips e di usare la funzione “Match” dopo aver visto la serie, con la quale potete scoprire la prossima serie da guardare, con consigli legati ai vostri interessi.