Diavoli 2, la conferenza stampa della seconda stagione in uscita su Sky e NOW il 22 aprile. Brexit, Trump, pandemia e le donne nel mondo della finanza
Dal 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su NOW andrà in onda la seconda stagione di Diavoli, il financial thriller originale Sky che vedrà il ritorno di Patrick Dempsey e Alessandro Borghi nei panni dei protagonisti. La serie è stata distribuita nel mondo da NBCUniversal Global Distribution, gruppo Comcast, in più di 160 paesi.
Diavoli è prodotta da Lux Vide e Big Light Productions con Sky Studios, Orange Studio e OCS. Anche la seconda stagione è composta da 8 episodi che andranno in onda in quattro settimane su Sky, e in streaming su NOW. Abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione della serie, da cui emerge un clima abbastanza felice e rilassato sulla rilevanza dei tempi trattati durante la seconda stagione.
Quando ritroviamo i protagonisti nella seconda stagione siamo nel 2016, e il Regno Unito è alle prese con il referendum per la Brexit, così come Massimo e tutta la NYL di cui adesso lui è amministratore delegato. Clicca qui per i dettagli e il trailer della seconda stagione.
Diavoli 2 – Brexit, Trump e Pandemia dentro la serie, e fuori
Sonia Rovai, Head of Scripted Production Sky Italia ,ha parlato della rilevanza della serie nel panorama seriale internazionale. “Diavoli 2, e speriamo anche 3 e 4, è la serie cha ha in se la potenza della grande saga. Tratta di tematiche contemporanee, di cui si parla molto poco, ma che stanno diventando gradualmente popolari. La serie è rilevante, oltre a trattare temi sociali e di finanza, tratta anche temi personali. Perchè ci si appassiona alle vicende di Dominic e Massimo“.
Uno sforzo produttivo, la serie è girata a Roma con delle esterne a Londra in location, aggravato dalla pandemia. “Sembra banale parlare di sfida produttiva perchè ormai sono due anni che affrontiamo la pandemia e il modo particolare in cui si produce. Abbiamo scritto la seconda durante la pandemia, ed è stata prodotta durante la terza ondata. Parlare di problematiche è complesso, ma credo sia la forza di queste maestranze, loro ci hanno permesso di fare diventare Diavoli una grande produzione italiana.”
Come dicevamo un clima abbastanza felice e rilassato soprattutto per i due protagonisti che amano lavorare insieme, “in questo momento credo ci sia un estremo bisogno di tornare a fare squadra“, racconta Alessandro Borghi. “Io a Patrick voglio molto bene, perchè mi ha accolto in una maniera che non era scontata, quando ci siamo salutati la prima volta sembrava ci conoscessimo da tanto tempo. Questo ci ha permesso di scriverci intorno quello che c’è tra i personaggi.”
Pensiero che trova d’accordo anche Patrick Dempsey: “è un piacere lavorare con Alessandro, è vero che c’è stata una chimica immediata. Abbiamo una storia incredibile, sono persone reali che lottano per avere risultati nella loro professione, ma anche scendere a patti con quello che c’è di negativo. Continuando a lavorare in una serie come questa c’è la possibilità di guardare al passato. Così possiamo chiederci: “possiamo davvero migliorare quello che stiamo facendo?” Questa storia per me è molto personale.”
Le donne nel mondo della finanza
Le donne nella finanza è un altro focus su cui si sono concentrati gli sceneggiatori durante la seconda stagione, grazie all’ingresso di tre nuovi personaggi femminili: Li Jun Li, Ana Sofia Martins, Clara Rosager e Marina Maximilian. “Carolina è scritto è così bene che non vedrete la differenza tra uomini e donne nel mondo della finanza. Lei non ha paura, è così concentrata a pensare ai profitti che non ha tempo per altro, l’ambizione che la muove è identica a quella di uomo,” spiega Ana Sofia Martins sul suo personaggio.
Clara Rosager invece, ha voluto precisare: “Non sono un genio della matematica nella vita reale”. Il suo personaggio, Nadya Wojcik, viene portata da Dominic nel mondo della finanza e lui diventerà una figura paterna per lei. “il personaggio [di Nadya, ndr] è importante per Diavoli, emerge e svolge un ruolo importante. Anche io avrò un ruolo particolare, anche se strano, in questo mondo“, continua la Rosager.
Parlare di finanza a chi di finanza non capisce niente
É l’obiettivo di tutto il team di produzione, soprattutto dello showrunner Frank Spotnitz, che anche lui come molti non è molto avvezzo a questo mondo. “Non è stato facile, io non capisco niente di questa materia… É estremamente complessa, e sarebbe stato impossibile realizzare la serie, senza la capacità dei registi nel rendere vitale la materia, che non è asettica, ma avvincente…
“La parta più difficile è l’aspetto finanziario, ho cercato di trascurare una serie di articoli, proprio per rendere la serie più intellegibile per tutti. Ci sono già troppe fake news, non abbiamo bisogno di un altra teoria del complotto, ma dobbiamo dare un senso a ciò che il mondo sta attraversando oggi. Questa serie può essere considerata una forma di giornalismo… abbiamo aggiornato costantemente la sceneggiatura, tra Covid e altro, ma la cosa più gratificante è dare un idea del mondo in cui viviamo, per portare a riflettere ed essere cittadini migliori“.