Pubblicità
Dituttounpop > Cinema > Don’t move su Netflix, la recensione: la linea sottile fra vivere e sopravvivere

Don’t move su Netflix, la recensione: la linea sottile fra vivere e sopravvivere

Pubblicità

Diretto da Adam Schindler e Brian Netto su una sceneggiatura di TJ Cimfel e David White, Don’t Move è il nuovo thriller su Netflix prodotto dal leggendario Sam Raimi. Il film è disponibile in streaming sulla piattaforma dal 25 ottobre, ed è già volato fino alla seconda posizione della top ten.

Don’t move su Netflix: scappare è impossibile

La morte del figlio Mateo ha lasciato Iris con un senso di vuoto apparentemente incolmabile: continuare a vivere sembra aver perso ogni senso. Quando ritorna sulla montagna che glie l’ha strappato via, lo fa contemplando di gettarsi nel vuoto. Sulla cima incontra però Richard, un uomo le cui parole gentili la spingono a riconsiderare i propri propositi per continuare a provare un’altro giorno. Durante la discesa, però, scopre che quello di di Richard è un interesse egoistico, e le sue intenzioni sono tutt’altro che gentili. Nella colluttazione che segue Richard inietta a Iris un agente paralizzante che le lascia poco tempo prima di immobilizzarla del tutto: per Iris inizierà una disperata lotta per riuscire a sopravvivere, prima di decidere se e come continuare a vivere.

- Pubblicità -

Una premessa forte 

L’idea di una protagonista che cerca di fuggire da un nemico mostruoso mentre perde le facoltà motorie (e ben oltre) è una premessa unica, forte e immediatamente riconoscibile. La capacità del film di rimanere centrato su questo concept di base risulta incredibilmente efficace nel far sentire anche ai più spavaldi di noi il senso di vulnerabilità e impotenza della situazione in cui si trova la protagonista e, per osmosi, delle mille situazioni meno scenografiche ma ugualmente agghiaccianti per le migliaia di donne che le vivono. 

Un film un po’ diluito

- Pubblicità -

Una premessa forte fa tanto, ma non basta. Ultimamente stiamo vedendo questa nuova specie di produzioni Netflix con una struttura solida, ma non abbastanza materiale da riempire con agio 90 minuti. Sono ottimi episodi di una serie di prestigio azzoppati da dover raggiungere una lunghezza da lungometraggio — un altro è il recentissimo Woman of the hour. Don’t Move sa il fatto suo ed è molto efficace nel tenere lo spettatore in tensione, ma risulta un po’ diluito: il film perfetto da mettere su mentre ci si prepara a una cena di Halloween, ma non il pezzo forte della serata. Comunque assolutamente consigliato agli amanti della tensione.

Il cast

Kelsey Asbille è Iris, una giovane madre che fatica a ritrovare il senso delle cose dopo la morte del figlio. Finn Wittrock è Richard, un uomo misterioso con un passato traumatico che ha scatenato un lato profondamente oscuro. Moray Treadwell è Bill, un anziano uomo che aiuta Iris, mentre Daniel Francis è un poliziotto locale.

- Pubblicità -

La recensione

Don’t Move sa il fatto suo ed è molto efficace nel tenere lo spettatore in tensione, ma risulta un po’ diluito: il film perfetto da mettere su mentre ci si prepara a una cena di Halloween, ma non il pezzo forte della serata. Comunque assolutamente consigliato agli amanti della tensione.

Voto:

7/10
7/10
Pubblicità