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Drag Race Italia, l’intervista con Priscilla la Mama Queen italiana

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Bella, Bionda e dice sempre…NUN FACIT STRUNZAT – L’intervista con Priscilla di Drag Race Italia

Abbiamo voluto giocare con il titolo del film di Kim Basinger per presentarvi Priscilla la Regina, non del deserto, ma della prima edizione italiana di Drag Race Italia, di cui abbiamo parlato anche con Dimitri Cocciuti. 

Il suo era un compito sicuramente non facile, il paragone con Mama Ru (Paul) era in agguato eppure con il suo stile e la sua bravura ha saputo dare all’edizione italiana quell’identità e quell’unicità che serviva per rendere il programma un successo. L’abbiamo incontrata per farci dare qualche spoiler sulla finalissima, che sarà disponibile da giovedì 23 dicembre alle 22:00 sulla piattaforma di Discovery+ , e un piccolo bilancio di questa avventura.

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Chi è Priscilla

Priscilla è l’ater ego di Mariano Gallo artista, attore e ballerino di Napoli che, dopo aver calcato i più importanti palchi italiani ha deciso di esplorare l’arte Drag. Scelta azzeccatissima che lo ha portato ha vincere il Titolo di Miss Drag Queen Campania prima e Italia dopo. Priscilla, come volto del Jackie O’ di Mykonos l’isola greca più amata dalla comunità Lgbt+ di tutto il mondo, ha  trovato il successo internazionale e ora con Drag Race Italia ha conquistato anche i cuori e i beauty case di tutt*. 

Chi è Priscilla e chi è Mariano e quanto una contamina l’altro e viceversa?

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Priscilla e Mariano sono due facce della stessa medaglia. Vivono di schiena e non si incontrano mai faccia a faccia. Quando arriva Priscilla sparisce Mariano e viceversa. Si compensano: Priscilla è la parte più stravagante, esagerata e istintiva mentre Mariano è la parte razionale, calma e forse anche timida. Negli anni hanno trovato il loro giusto equilibrio ed hanno imparato a volersi bene proprio perché ognuno ha il proprio spazio. 

Cos’è per te l’arte Drag?

Il Drag è una forma d’arte e come tale non ha limiti e combatte ogni stereotipo. Chiunque può fare drag a prescindere dalla propria identità di genere.  È una forma di espressione che ha come principio la libertà di essere. Drag è anche politica perché è lotta contro il pregiudizio: per me una drag, oltre a portare sul palco bellezza, creatività e divertimento, deve essere prima di tutto attivista e lanciare sempre un forte messaggio di libertà e inclusività.  L’arte drag mi ha dato la possibilità di conoscermi a fondo e di accettarmi nella totalità delle mie sfumature.

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Il successo per te è arrivato all’estero, infatti da oltre dieci anni sei la Regina di Mykonos com’è diversa la scena Drag italiana da quella di Mykonos?

Più che la scena Drag quello che è diverso all’estero è sicuramente l’approccio del pubblico allo spettacolo. È un pubblico abituato a vedere le drag ovunque, non solo nei locali gay, le considera vere artiste e le rispetta. Quello che mancava in Italia era una giusta comunicazione (e quindi la giusta informazione) che desse al pubblico gli strumenti giusti per comprendere l’arte Drag. Oggi grazie a Drag Race Italia finalmente riusciamo a sdoganare il drag e a far conoscere al grande pubblico tutto quello che c’è dietro il personaggio e lo show. Raccontiamo le persone, le loro storie di vita spesso dolorose e mostriamo quanto impegno serve per preparare uno spettacolo: l’intento è quello di far capire finalmente che fare la Drag Queen è un vero e proprio lavoro.

Quanto e come è cambiata la scena Drag internazionale e non da quando muovevi hai indossato la prima parrucca?

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Ho cominciato a fare drag nel 2000 e nel corso degli anni la scena italiana ed internazionale è cambiata moltissimo. Questo grazie anche a RuPaul che portando in tv l’arte drag l’ha “normalizzata” liberandola dal pregiudizio che fosse qualcosa destinato solo al pubblico LGBTQI+. Sono aumentati i concorsi internazionali, le partecipazioni di Drag Queen a programmi tv, serie e film. Insomma negli anni è come se finalmente alle drag queen fosse stata riconosciuta la loro legittima umanità. Grazie a questo molte persone si sono sentite più libere di esprimersi e di cominciare il loro percorso nel mondo drag. La scena è diventata anche molto più agguerrita e competitiva! E in più oggi per fortuna sono state accettate tutte le sfumature dell’arte drag: abbiamo bio Queen, transgender queen, Drag King , uomini cisgender…

L’impatto con Drag Race Italia

La prima cosa che hai pensato quando ti hanno proposto di diventare la padrona di casa della prima edizione di Drag Race Italia?

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Quando mi è stato proposto di condurre Drag Race Italia non ci potevo credere. Ci ho messo qualche minuto per realizzare la cosa: poi ho riso istericamente e subito dopo pianto a dirotto. Per una drag Queen partecipare a Drag Race è il sogno di una vita. Immagina condurlo!  La telefonata è arrivata in un momento mio molto delicato: dopo due anni di pandemia e il blocco di tutte le attività artistiche mi trovato a dover fare una scelta: continuare a sperare di poter riprendere gli spettacoli o appendere i tacchi al chiodo e cominciare a pensare ad un nuovo lavoro. Dopo vent’anni di gavetta in Italia e all’estero dovevo prendere una decisione importante! E poi è arrivata Drag Race! Ed ho avuto la mia risposta.

Quali sono stati i momenti più intensi della tua avventura a Drag Race?

Il momento più emozionate è stata la prima passerella sul main stage! Avevo il cuore in gola…  infatti l’ho detto pure nella presentazione! In quel preciso istante ho realizzato che stavo presentando Drag Race Italia e l’emozione era incontenibile. Drag Race è importante per Priscilla come artista ma lo è anche per Mariano come attivista: stiamo facendo la rivoluzione nel nostro paese abbattendo molti tabù! Parliamo liberamente in tv di omosessualità, coming out, sieropositività. Di sicuro il racconto di Enorma Jean è stato uno dei momenti più toccanti e più importanti di questa stagione. Così come il racconto della storia d’amore di Farida Kant e del suo fidanzato Yuri.

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Il rapporto con Chiara Fancini e Tommaso Zorzi

Insieme a Chiara Francini e Tommaso Zorzi avete riso e vi siete anche parecchio arrabbiati com’è  stato condividere con loro questo viaggio?

Con Chiara e Tommaso non si è stabilito solo un rapporto di lavoro, ma di amicizia e forte intesa. Realizzare Drag Race è stata un’esperienza talmente intensa e coinvolgente che non è stato possibile rimanere solo sul piano professionale. Eravamo tutti appassionati e coinvolti e per tutti intendo ogni singola persona che ha preso parte a questo progetto e ci ha messo cuore.

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Prima di salutarci Puoi dacci qualche malizioso spoiler sulla finalissima?

Come già sapete sarà una finale con 4 concorrenti,tutte molto diverse tra loro. Questo ha sicuramente reso molto più difficile la scelta della vincitrice.
Vi posso solo anticipare che quando ho registrato l’incontro in werk room, mentre si preparavano per il gran finale, quelle 4 adorabili stronzette mi hanno fatto commuovere.  Sarà una finale molto emozionante, preparate i fazzoletti e mettere mascara waterproof

 

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