Elena lo sa è un film violentissimo, straziante, silenzioso, in cui i significati devi strapparli dalle mani delle sue protagoniste. Proprio per questo è così potente. Tratto dal romanzo di Claudia Piñeiro, è disponibile su Netflix a partire dal 24 novembre 2023, è diretto da Anahí Zulma Berneri, che ne ha curato la sceneggiatura insieme a Gabriela Larralde. La produzione esecutiva è di Vanessa Ragone. È molto difficile che un film così contratto e complesso entri nella Top Ten di Netflix, ma mai dire mai.
Elena lo sa, storia di madri e figlie
Elena è una donna molto malata. Soffre di Parkinson, e a prendersi cura di lei c’è solo la figlia Rita, che fa l’insegnante e ha un fidanzato. Il rapporto tra le due donne è complesso. Discutono spesso ma hanno un rapporto quasi simbiotico, non potrebbero immaginare la vita senza l’altra persona. Una sera di pioggia, Rita viene trovata impiccata nel campanile della Chiesa. Da quel momento, Elena lotta contro tutto e tutti per dimostrare che la figlia è stata uccisa e che non si è suicidata. Nella sua indagine disperata, resa ancora più difficile dallo stato in cui versa, scopre cose della figlia che non sapeva, ragiona sul loro rapporto e sul suo attaccamento alla vita.
Elena lo sa, un finto giallo
L’indagine langue. Cosa può fare una donna malata contro un caso archiviato? Ben poco, soprattutto se a ogni passo in avanti scopre cose che non sapeva della figlia. Elena odia la chiesa, Rita frequentava la parrocchia, Elena vuole vivere nonostante tutto, Rita trovava difficile continuare a farlo mentre si prendeva cura di lei, Elena ama la pioggia, Rita ne era terrorizzata. Questo film è una tragedia silenziosa, una riflessione contorta e stratificata su cosa significa prendersi cura, essere madri e figlie, aiutare ed essere aiutati. Una sorpresa.
Il valore della complessità
Niente in questa pellicola è detto chiaramente, tutto è implicato. La pioggia torna spesso, a sottolinearne i momenti salienti. La rivelazione, tristissima, arriva alla fine, quando Elena attraversa la città per andare a parlare con una vecchia amica della figlia che pensava di aver aiutato e capisce che non funziona proprio così. Che non siamo brave persone solo perché pensiamo di aver fatto le cose giuste e che non possiamo essere noi a misurare e decidere l’impatto delle nostre decisioni sulle vite degli altri. Elena lo sa non risparmia nulla, si prende il suo tempo. Il tempo della protagonista, che cammina a fatica. E noi siamo lì ad arrancare con lei, perché la vita è immensamente difficile e stratificata e fuggire da questa consapevolezza non serve a niente.
Il cast
Mercedes Moran è Elena, malata ma decisa, che misura tutto attorno a sé attraverso i suoi occhi. Érica Rivas è Rita, la figlia, che vede davanti a sé un futuro impossibile. Nel cast anche Mercedes Scápola (Isabel) e Miranda de la Serna (Rita adolescente).
Elena lo sa
La recensione
L’indagine langue. Cosa può fare una donna malata contro un caso archiviato? Ben poco, soprattutto se a ogni passo in avanti scopre cose che non sapeva della figlia. Elena odia la chiesa, Rita frequentava la parrocchia, Elena vuole vivere nonostante tutto, Rita trovava difficile continuare a farlo mentre si prendeva cura di lei, Elena ama la pioggia, Rita ne era terrorizzata. Questo film è una tragedia silenziosa, una riflessione contorta e stratificata su cosa significa prendersi cura, essere madri e figlie, aiutare ed essere aiutati. Una sorpresa.
Voto:
7.5/10