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Prime Impressioni Evil: una serie CBS un po’ estrema dove il male è un’ arma

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Prime Impressioni Evil: CBS continua a stupire con serie fuori dalle sue corde, un procedurale dove il male è visto come strumento da sfruttare per raggiungere certi obiettivi.

CBS continua il suo processo di rinnovamento con serie fuori dalle “sue corde”. Giovedì scorso ha debuttato su CBS la serie tv Evil, un drama difficile da inserire in un solo genere che è stato creato da Robert e Michelle King che tornano a produrre per la tv in chiaro dopo The Good Wife.

La serie va in onda ogni giovedì, e una delle condizione che i coniugi King hanno posto a CBS per tornare nella televisione in chiaro è che la serie avesse un numero di episodi ridotto rispetto ai canonici 22/24. Ci si aspetta quindi che Evil, in caso di successo non riceverà il cosiddetto “back 9 order” (un ordine aggiuntivo di 9 episodi rispetto ai 13 già ordinati).

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La trama

Evil è un mystery psicologico che racconta della famosa faida tra scienza e religione. I protagonisti sono una psicologa scettica sulla religione, che insieme a un diacono e un tutto fare, indagherà su miracoli, possessioni demoniache e altre occorrenze soprannaturali. Il tutto per capire se esiste una spiegazione scientifica, o se si tratta davvero di eventi soprannaturali.

Evil – Le prime impressioni

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Leggendo la trama di Evil e soprattutto conoscendo i coniugi King, da Evil mi aspettavo una differenza sottilissima e quasi impercettibile tra scienza e religione nei casi di puntata. Nel primo episodio il caso è abbastanza semplice e propende chiaramente verso la scienza, la logica. Se vogliamo una particolarità di Evil sta nel fatto che pur essendo un procedurale, l’indagine si concentra non tanto sulla vittima, ma più sul lato “legale” del processo e sui i protagonisti, che qui hanno aiutato la Corte a trovare le prove della sanità mentale del killer.

Nel complesso la serie incuriosisce, vuoi per lo stile inconfondibile dei coniugi King, dalla regia, alla fotografia, ai personaggi e ai dialoghi veloci e molto lunghi. Nel complesso il pilot di Evil mi ha soddisfatto, è quel tipo di serie che cerca di stimolare il cervello, mi ha convinto molto alla fine quando è stato introdotto il personaggio di Michael Emerson, descritto dai protagonisti come quello che sfrutta il male delle persone e lo alimenta, portandoli a fare un discorso, forse un po’ estremo, in cui in sostanza si dice che il male esiste in ognuno di noi e che esce fuori solo se ci sono posti in cui si può esprimere, e soprattutto se c’è gente che riesce a sfruttarlo e ad alimentarlo per raggiungere determinati obiettivi (concetto rappresentato dal personaggio interpretato da Michael Emerson).

Insomma una proiezione alla realtà che è tipica dei due produttori e che io non posso fare a meno di seguire. Il difetto di Evil è che per ora sembra non possedere un’identità ben definita: non è un horror, non è un procedurale puro, alcune scene sono anche un po’ assurde, ma punta tutto sulla psicologia dei personaggi e sul modo in cui questi elaborano quello che gli succede. Una serie che sfrutta gli eccessi per ribadire dei concetti, elementi che probabilmente il grande pubblico di CBS non digerirà. Voto 7- per la fiducia che nutro nei coniugi King. Davide Allegra

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Qui i nostri commenti alle Nuove serie tv


Robert e Michelle King si sono guadagnati tanta stima e tanta fiducia per la loro capacità di adattare le logiche del procedurale broadcaster a un tipo di serialità più contemporanea e costruita sui personaggi, come fatto in The Good Wife e poi ampliato con The Good Fight dove grazie alle potenzialità e alle libertà dello streaming hanno potuto osare maggiormente.

I due coniugi devono però avere una forma di passione verso l’ignoto e/o il soprannaturale e qui il terreno diventa più complicato. Dopo il fallimentare esperimento di Braindead, tanto bello sulla carta quanto sbagliato nella resa, i King ci provano con questa Evil un finto procedurale che punta a indagare i rapporti tra scienza e fede per trasformarsi in una sorta di mystery drama dalla trama orizzontale più corposa del previsto. Ma quando i King si allontanano dalla realtà nascono i problemi.

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Evitando, almeno nella premiere, il rischio di uno scontro forte tra scienza e fede, limitando la risoluzione del caso a una puntata di “Mistero”, Evil gioca in un labile confine tra il ridicolo/l’assurdo e il geniale nella creazione demoniaca che perseguita la protagonista. Tutto sembra più forzato e superfluo di quanto non fosse necessario per dar vita alla serie, così come il pur bravo Michael Emerson ha un ruolo esagerato e distaccato dalla realtà al punto da risultare fastidioso. La storia presentata con questo pilot è meno forte, d’impatto, contemporanea, rispetto a quanto ci hanno abituati.

Pur apprezzando le tante cose positive dei King, soprattutto legate ai dialoghi e alla costruzione del personaggio femminile protagonista, non posso nascondere i miei dubbi e le perplessità dopo la visione di un pilot che mescola troppi generi senza trovare una quadra precisa. Il voto è un 6+ di incoraggiamento perchè i King possono fare di più. Riccardo Cristilli


Finalmente un pilot interessante, il primo che mi abbia convinto davvero, e guarda caso viene dai coniugi King quei matti creatori di The Good Wife prima e The Good Fight poi (e nel mezzo il folle-ridicolo BrainDead). Qui siamo di nuovo negli anfratti del soprannaturale, con qualcosa che è di nuovo borderline fra inspiegabile, pauroso e ridicolo, come il demone che crea la mente della protagonista. Ma sarà davvero così? Tutto è interessante e costruito per incuriosire, dalle inquadrature alla caratterizzazione dei personaggi, compreso il Mike Colter caro ai coniugi King e post Luke Cage. E’ un pilot imperfetto ma che tenta di fare qualcosa di diverso sulla tv generalista (che oramai è l’unica strada per sopravvivere nella peak tv) e che mi ha coinvolto soprattutto grazie alla parte procedurale tipica e cara a Robert e Michelle. Voto 8 sulla fiducia per i prossimi episodi. Federico Vascotto

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Gli Ascolti della premiere

Nello slot delle 22:00 del giovedì di CBS la serie è partita con uno 0.6 di rating e 4.56 milioni di spettatori, un risultato sicuramente poco soddisfacente ma in linea con i debutti nello slot delle nuove serie della nuova stagione televisiva. Dopo tre giorni il dato del rating è cresciuto del 83%, arrivando a un 1.1 di rating e 7.19 milioni di spettatori. Questa crescita riconferma il fatto che Evil non è la classica serie CBS che ha un pubblico prevalentemente live, e che cresce poco nei dati differiti.

Il cast

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  • Katja Herbers è la dottoressa Kristen Bouchard, una psicologa forense che verrà ingaggiata da David Acosta per aiutarlo a distinguere miracoli e possessioni demoniache da malattie mentali.
  • Mike Colter è David Acosta, un ex giornalista e adesso diacono che adesso verifica e conferma se i miracoli o le possessioni demoniache segnalata alla Chiesta dai fedeli, siano fondati o meno.
  • Aasif Mandvi è Ben Shroff, è una sorta di tutto fare che ha le capacità tecniche e gli strumenti per scoprire se il rumore che senti la notte è dovuto da un difetto della struttura della casa, o da una tubazione o meno.
  • Kurt Fuller è Kurt Boggs, lo psicologo di Kristen.
  • Marti Matulis è George, il demone.
  • Brooklyn Shuck è Lynn Bouchard, una delle quattro figlie di Kristen.
  • Skylar Grey è Lila Bouchard, una delle quattro figlie di Kristen.
  • Maddy Crocco è Lexis Bouchard, una delle quattro figlie di Kristen.
  • Dalya Knapp è Laura Bouchard, una delle quattro figlie di Kristen.
  • Christine Lahti è Sheryl Luria, la madre di Kristen.
  • Michael Emerson è il Dott. Leland Townsend, un esperto dell’occulto.
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Evil è la nuova serie tv di CBS che al momento non ha un'identità ben precisa: non è un horror, non è un procedurale, ma punta tutto sulla psicologia del personaggi e sul modo in cui questi reagiscono agli eventi. Una serie sul male, visto come arma, forse estrema sì, ma è lo stile dei coniugi King.Prime Impressioni Evil: una serie CBS un po' estrema dove il male è un' arma