In questo periodo, le parole “intelligenza artificiale” vengono usate un po’ a sproposito, per ragioni di marketing o altro. Fingernails usa il concetto di AI come pretesto e come punto di partenza per analizzare le relazioni amorose da un punto di vista personale ma anche sociale. Il film è scritto e diretto da Christos Nikou, è prodotto da FilmNation Entertainment e Dirty Films ed è disponibile in streaming su AppleTV+ a partire dal 3 novembre 2023. Come al solito quando si parla di questo servizio di streaming, un prodotto certamente sopra la media.
Fingernails, la trama
In un tempo indefinito ma più o meno contemporaneo, esiste un esame compiuto su un’unghia di un dito che ci dice se noi e il nostro partner siamo innamorati davvero l’uno dell’altra. Il servizio, nato per evitare rischi inutili e divorzi, cresce sempre più, e influenza le vite di migliaia di coppie, che spesso si trovano davanti a risultati scoraggianti.
Anna è una donna molto curiosa, che non riesce a non porsi delle domande sulla sua coppia e sulle altre persone. Ryan, il suo ragazzo, si fida ciecamente del test (che ben 3 anni prima li aveva definiti innamorati l’uno dell’altra) e non ha voglia di ripeterlo né tantomeno di partecipare ai corsi per coppie offerti dalla stessa azienda, il Love Insitute. Un giorno, Anna inizia a lavorarci, spinta da questa curiosità, e lì conosce Amir, che sconvolgerà la sua vita e la sua idea dell’amore (e dei test).
Fingernails, la recensione
Tantissime sono le componenti che servono perché una storia d’amore funzioni a lungo termine. Servono in primis un’attrazione reciproca di qualche tipo e la volontà di agire di conseguenza, all’unisono. Serve il tempismo, le condizioni sociali e geografiche, l’appoggio degli amici, la volontà di curare il rapporto ogni giorno. Siamo proprio sicuri che un test possa decidere per noi se siamo innamorati oppure no? O se vale la pena provare a stare con qualcuno oppure no? Non fare il test è da bastian contrari o da persone che hanno paura di morire soli e si accontentano? Stare con qualcuno è obbligatorio? Con il pretesto dell’esame fantascientifico, Fingernail si fa tutte queste domande, e da una sua interpretazione dell’amore tra due persone come di una forza travolgente e antiscientifica, cercata e spaventosa, che non può essere racchiuso in delle percentuali e che proprio per questo è terrorizzante e meravigliosa, e ci fa agire in maniera imprevista e avventata. Tentare di dominarla è impossibile e controproducente.
La creazione di questo mondo identico al nostro tranne che per qualche dettaglio (l’esame del Love Institute, la mancanza di telefoni cellulari e smartphone), congelato in un tempo indefinibile funziona molto bene. La vaghezza delle informazioni che ci sono date anche. Non importa se sia il futuro, il passato, un universo parallelo. Non importa come finirà, tra Anna e Amir. Quello che importa sono le loro decisioni, e il rapporto che giorno dopo giorno si crea tra di loro. Un film recitato in maniera talmente portentosa (Jessie Buckley è talmente brava che fa impallidire sia Jeremy Allen White che Riz Ahmed, che sono molto validi) che traina anche la sceneggiatura (forte ma non fortissima), lasciandoci una storia conturbante e magnetica.
Il cast
Jessie Buckley è Anna, curiosa e preoccupata, la protagonista di questo film. Vuole sapere se tra lei e il fidanzato c’è ancora l’amore di 3 anni prima. Riz Ahmed è Amir, suo collega al Love Institute. Jeremy Allen White è Ryan, il suo ragazzo, che si fida ciecamente del test e si è adagiato sul loro risultato e non ha nessuna intenzione di combattere la routine.
Luke Wilson è Duncan, Annie Murphy è Natasha.
Fingernails, un film sulla natura delle relazioni amorose - La recensione
La recensione
La creazione di questo mondo identico al nostro tranne che per qualche dettaglio (l’esame del Love Institute, la mancanza di telefoni cellulari e smartphone), congelato in un tempo indefinibile funziona molto bene. La vaghezza delle informazioni che ci sono date anche. Non importa se sia il futuro, il passato, un universo parallelo. Non importa come finirà, tra Anna e Amir. Quello che importa sono le loro decisioni, e il rapporto che giorno dopo giorno si crea tra di loro. Un film recitato in maniera talmente portentosa (Jessie Buckley è talmente brava che fa impallidire sia Jeremy Allen White che Riz Ahmed, che sono molto validi) che traina anche la sceneggiatura (forte ma non fortissima), lasciandoci una storia conturbante e magnetica. Da vedere.
Voto:
8/10