Milano brucia nelle nuove storie del Blocco e, nonostante il titolo della serie cambi da Blocco 181 a Gangs of Milano, il cast rimane lo stesso: Laura Osma è Bea, Alessandro Piavani è Ludo, Andrea Dodaro è Mahdi; accanto a loro Alessandro Tedeschi (Lorenzo, come nel precedente capitolo) e le due new entry Fahd Triki (Zak) e Noè Nouh Batita (Nael), rappresentanti della nuova realtà , la Kasba, un collettivo giovane e caotico come la musica che produce, tra trap, drill e techno.
Le sceneggiature sono firmate da Paolo Vari, Ivano Fachin, Tommaso Matano, Giovanni Galassi e Ciro Visco. Il soggetto di serie è invece opera di Dario Bonamin, Giuseppe Capotondi, Fabrizio Cestaro, Ivano Fachin, Laura Grimaldi, Naima Vitale, Paolo Piccirillo, Stefano Voltaggio, Paolo Vari e Ciro Visco.
Durante la conferenza stampa che si è tenuta a Milano, cast e crew hanno raccontato qualcosa in più, e gli spettatori potranno vedere tutto con i propri occhi a partire dal 21 marzo su Sky (per quattro serate) e in streaming su NOW.
Gangs of Milano è una serie di scelte
Gangs of Milano è una serie di scelte: se servisse una logline per descriverla, sarebbe questa. Il nuovo progetto è quasi autonomo rispetto alla prima stagione: il sesto episodio, verticale su Salmo, con Alessandro Borghi ed Elisa Wong, è una puntata fine a sé stessa, fruibile come fosse un film (e non a caso andrà in versione più lunga su Sky Cinema 2).
Gangs of Milano rispetto a Blocco 181 si è indurito, perché la realtà stessa si è fatta più dura: i riferimenti all’attualità che vediamo tutti i giorni, al telegiornale o sui giornali, sono presenti e quasi predittivi. La serie non racconta la Milano da bere degli aperitivi sui rooftop, del Salone del Mobile, della fashion week o del calcio, ma quella che vive nelle strade ogni giorno, nel profondo delle periferie multiculturali e multietniche.
I protagonisti della serie sono letteralmente immersi nella realtà che devono raccontare: questa stagione è fatta di vendette, e i personaggi sono schiavi e vittime di ciò che gli accade intorno, volenti o nolenti.
L’evoluzione dei personaggi
I personaggi sono evoluti, la storia è stata ricostruita quasi da zero, con un salto temporale totalmente condizionato dal mondo che li circonda. Sono proprio alcuni eventi concatenati a riunire i tre protagonisti.
Bea è ormai calata in un mondo di soli uomini, dove deve sapersi destreggiare senza cadere negli stereotipi. Mahdi è prigioniero di una situazione che non ha mai voluto, lui, privo di spirito da leadership, lui che vorrebbe fuggire e trovare il suo posto nel mondo e che invece eredita il Blocco. Ludo segue una storyline diversa, immerso nel mondo tossico della Milano bene, ma affascinato dal mondo della strada perché disgustato da quello a cui appartiene. Ciro Visco (Gomorra), sceneggiatore, ha sottolineato quanto sia stato fondamentale ricorrere a uno street casting per scegliere le due new entry: due veri musicisti con origini nordafricane, che danno tridimensionalità ai personaggi proprio perché provengono dal mondo delle comunità che vogliono raccontare.
La serie si conferma come una fotografia molto realistica della Milano di oggi, e la storia porta avanti archetipi universali, anche grazie alle diverse culture che racconta, caratteristica preziosa di Gangs of Milano.
Per chi ama le storie crude e senza filtri, per chi vuole vedere una Milano inedita e lontana dagli stereotipi, Gangs of Milano è un viaggio imperdibile. Appuntamento dal 21 marzo su Sky e NOW.