GLOW la quarta stagione (l’ultima) non si fa più per colpa del Covid-19
GLOW cancellata, Netflix annulla la già ordinata quarta e ultima stagione, una decisione improvvisa presa causa Covid-19. Il rinnovo per una quarta e ultima stagione era arrivata ad agosto del 2019 ma viste le difficoltà a oltre un anno di distanza di produrre la nuova stagione, Netflix ha preferito fermare tutto, pagando il cast e la troupe come se la stagione si fosse realizzata.
Un fulmine a ciel sereno per i fan della glitterata serie tv ambientata nel mondo del wrestling al femminile degli anni ’80. L’ennesima chiusura causa Covid presa da Netflix dopo The Society e I Am Not Okay With This (senza contare Stumptown di ABC).
I creatori Liz Flahive e Carly Mesch hanno annunciato la decisione di Netflix: “Il Covid ha ucciso esseri umani, è una tragedia nazionale (e non solo ci verrebbe da aggiungere, ndr.) e dovrebbe essere il nostro obiettivo primario. Ma il Covid ha anche ucciso il nostro show. Netflix ha deciso di non terminare le riprese della stagione finale di GLOW. Avevamo avuto la libertà di raccontare una complessa comedy con al centro storie di donne. E il wrestling. Ora tutto questo non c’è più. Tante cose orribili stanno succedendo del mondo, ma è lo stesso orribile non vedere queste 15 donne di nuovo insieme. Ci mancherà tutto il cast”. Per poi chiudere con un invito al voto che in questo periodo è la norma negli USA.
Quando è scattato il lockdown per contenere la diffusione della pandemia lo scorso marzo, le riprese di GLOW erano iniziate da 3 settimane ed era stato girato un episodio e le prime scene del secondo. Negli ultimi mesi Netflix e la produzione hanno lavorato per trovare il modo per tornare sul set ma sono subentrati troppi fattori contrastanti. Le riprese si svolgono infatti a Los Angeles una tra le città più colpite, inoltre il centro della serie è il wrestling, uno sport di contatto, e il contatto è da evitare il più possibile in questa fase di riprese in pieno Covid. A questi fattori bisogna aggiungere che era già una serie costosa, e a questi costi bisognava aggiungere quelli per la protezione da Covid per un cast così numeroso in cui i protagonisti sono 20. Senza considerare che a conti fatti il rilascio degli episodi non sarebbe arrivato prima del 2022 quindi due anni e mezzo dopo la terza stagione. Sommando tutto questo Netflix ha deciso di chiudere. Troppo alti i costi e l’incertezza sul futuro delle riprese ma anche sul futuro del pubblico che l’avrebbe aspettata, per giustificarne l’investimento.
Una scelta giusta, quasi obbligata, se ci mettiamo nei panni di Netflix, un’impresa e non una ONLUS di beneficenza seriale. Considerando che le uniche forme di introito sono gli abbonamenti è difficile pensare che i costi di mantenimento di una produzione così grossa, per così tanto tempo potessero, in qualche modo rientrare.
E non è stata una bella giornata per Jenji Kohan che oltre a essere coinvolta nella cancellazione di GLOW ha subito anche quella di Teenage Bounty Hunters di cui era tra i produttori. In questo caso la serie è stata cancellata dopo la prima stagione ma, come sottolinea deadline, ordinando direttamente a serie, le prime stagioni sono come pilot per Netlfix.
Inevitabile la reazione social degli attori coinvolti in GLOW da Allison Brie a Marc Maron e Britt Baron
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Going to miss this… Forever grateful to my GLOW family for changing my life forever. ❤️ #glownetflix
No more GLOW. Sorry. Stinks.
— marc maron (@marcmaron) October 5, 2020
My heart. pic.twitter.com/JCaQwTpfC3
— Britt Baron (@brittbaron) October 5, 2020