Griselda Blanco è stata la madrina dei Narcos. Pablo Escobar diceva che l’unico uomo di cui aveva paura era una donna Griselda Blanco. E questa frase a effetto è molto utile per la promozione della serie, visto il successo di Narcos e visto che i produttori di questa miniserie Netflix sono gli stessi di Narcos. Ma le altre miniserie uscite finora (o che usciranno) difficilmente potranno dire lo stesso. Se pensiamo in termini di premi è difficile immaginare che Griselda possa essere una pericolosa avversaria nella stessa categoria di True Detective 4 e di Fargo 5.
Griselda una storia di criminalità e famiglia
Fine anni ’70 Griselda fugge dalla Colombia con i suoi tre figli e arriva a Miami. Ha ucciso il suo secondo marito con cui trafficava cocaina verso New York e adesso deve scappare dal fratello in cerca di vendetta. Arrivata negli Stati Uniti Griselda riesce a dar vita a un fiorente traffico di cocaina ma i nemici sono sempre tanti e la polizia dà vita a una task force per fermare il narcotraffico. Ma chi può immaginare che alla guida di questi traffici illeciti c’è una donna?
La storia di Griselda Blanco ha tutto per poter essere il soggetto ideale per una serie o una miniserie. La protagonista è una donna di potere, una donna che lotta contro le convenzioni di un mondo prettamente maschile ma che si rivela essere la più scaltra e la più capace di farsi amare dagli altri. A questo aggiungiamo che dopo Narcos c’era voglia di un’altra storia sul narcotraffico, su quella brutalità esplicita degli anni ’70 e ’80, tra fiumi di alcol, droga e pallottole.
Forse perché era fin troppo facile da fare, il risultato partorito è una miniserie convenzionale, senza particolari guizzi, di quelle di cui ti viene da dire “carina ma…”. Le puntate sono eccessivamente lunghe e costruite per raggiungere più volte l’apice, quel momento in cui ti viene da pensare “ok è finita” ma in realtà va avanti per altri 20 minuti. La costruzione narrativa appare così forzata dalla necessità di restare nell’arco delle 6 puntate piuttosto che da elementi della storia. La scelta di darle come contraltare un’agente donna che si fa largo negli ambienti maschilisti della polizia, ossessionata dalla ricerca di questa donna narcos è ugualmente fin troppo convenzionale. Non c’è rischio in questa miniserie che risponde precisamente a tutti i punti e le esigenze giuste.
Sofia Vergara cercava la consacrazione con il ruolo di Griselda Blanco. Purtroppo si ha la sensazione di una pessima scelta di casting. Non solo perché quando si parla di personaggi realmente esistiti sarebbe necessario cercare di raggiungere un minimo di somiglianza, ma anche perchè si ha la costante sensazione di ritrovarsi davanti a una maschera artificiale e artificiosa, un volto innaturale come stravolto da pessime operazioni chirurgiche. La recitazione punta a esagerare ogni emozione per far capire i diversi stati d’animo di Griselda. I primi anni con la Griselda emotivamente instabile e inconsapevole, poi quella spietata, infine il rapido passaggio al declino con il quinto episodio della festa delirante. Ogni momento presenta un’enfasi eccessiva con uno scatto fin troppo evidente e passaggi rapidi anche all’interno delle stesse scene.
A brillare all’interno del cast è Martin Rodriguez nei panni di Jorge “Rivi” Ayala-Rivera, un personaggio folle, seducente, ammaliante, che spicca nonostante appaia inizialmente in pochissime scene. Ogni volta che è in scena ruba lo sguardo dello spettatore con una semplice espressione. Un criminale, assassino che contribuirà al declino e al successo di Griselda, una sorta di Joker senza maschera.
Il cast
Nel cast, insieme a Sofía Vergara, Alberto Guerra (Dario Sepúlveda), Christian Tappan (Arturo Mesa), Martín Rodríguez (Rivi Ayala), Juliana Aidén Martinez (June Hawkins), Vanessa Ferlito (Carmen Gutiérrez).
La serie, creata da Eric Newman, Doug Miro, Ingrid Escajeda e Carlo Bernard, è diretta da Andrés Baiz. Sofía Vergara, oltre che protagonista, è produttrice esecutiva insieme a Eric Newman, Andrés Baiz, Doug Miro, Ingrid Escajeda, Carlo Bernard e Luis Balaguer con Latin World Entertainment.
Griselda
La miniserie Griselda è convenzionale e senza guizzi particolari. Spicca solo il personaggio di Rivi che prova a uscire dagli schemi. Il mascherone di Sofia Vergara risulta artificioso come tutta la narrazione
Voto:
6.5/10