Nel panorama del cinema comico italiano pochi riescono ad aggiungere quell’elemento di malinconia alle loro opere come Aldo, Giovanni e Giacomo. Il trio torna al cinema appena in tempo per il Natale con Il grande giorno, pellicola diretta da Massimo Venier e scritta da Davide Lantieri, Michele Pellegrini, Massimo Venier e Aldo Giovanni e Giacomo. Le musiche originali sono di Brunori SAS. L’appuntamento è al cinema (e solo al cinema) a partire dal 22 dicembre 2022, la distribuzione è di Medusa Film.
I fan dei protagonisti apprezzeranno molto questa storia, che riprende alcuni temi loro cari come vi raccontiamo in questa recensione. La novità, però, è una nota di melassa e di melodramma all’italiana che prima mancava, e che sembra presa a piene mani da uno di quel film di Gabriele Muccino, col cast corale, le tavolate represse e ipocrite della borghesia e i momenti di rilascio della tensione cantati e ballati. Abbiamo reso l’idea?
Il grande giorno, famiglie e affini: la trama
Giovanni e Giacomo sono amici da sempre. Sono cresciuti insieme e insieme hanno deciso di aprire, a Segrate, un’azienda che produce divani e che gli ha permesso di condurre una vita agiata. Adesso, tutti questi sforzi vanno resi manifesti: i loro figli, Caterina ed Elio, stanno per sposarsi, e sarà un matrimonio grandioso lungo 3 giorni. I loro atteggiamenti nei confronti dell’evento, della loro amicizia, del loro lavoro e pare proprio dell’esistenza sono opposti.
Se Giovanni è una vera e propria bridezilla per interposta persona, ossessionato dai dettagli, ansioso di fare una bella figura con famiglia, clienti e fornitori e disposto a spendere una fortuna, Giacomo è tirchio, restio, non sopporta più neanche quello che è a tutti gli effetti il suo compagno di vita più importante. Il suo atteggiamento è passivo: deve solo sopportare per fare andare bene gli affari e la vita familiare.
Inutile dirlo, un milione di parti mobili di questo matrimonio andranno male, gli imprevisti si ammonticchieranno e l’arrivo di Aldo, compagno chiassoso e improbabile dell’ex moglie di Giovanni, andrà a complicare ulteriormente le cose. Ma questo matrimonio, alla fine, s’ha da fare? E soprattutto, per chi? Per gli innamorati o per le loro famiglie?
La recensione de Il Grande Giorno
Alcune cose non muoiono mai. Le urla di Aldo. Le battute sull’Italia meridionale. Lo scontro culturale tra nord e sud. Lo stereotipo del brianzolo imbruttito e un po’ braccino. I tradimenti. I dubbi la sera prima del matrimonio. Le urla belluine di Aldo. Gli incidenti inverosimili ed esagerati. Alcune cose, forse, morire un po’ dovrebbero. O perlomeno evolversi. Il grande giorno un po’ ci prova, un po’ a paura di andare fuori dal seminato, di destabilizzare il pubblico. É comprensibile, il cinema è un’industria e come tale deve vendere, ma è anche un peccato.
Il film ha degli spunti molto interessanti, un paio di momenti commoventi, e spicca in un panorama di commedie italiane che sa essere veramente desolante (ogni riferimento a Il mammone è puramente casuale). Le donne sono ottime. Sfaccettate. Quasi tutte, con menzione d’onore per Elena Lietti. La malinconia delicata tipica dei lungometraggi di Aldo Giovanni e Giacomo, però, quella che li rendeva così speciali, quella dei bei vecchi tempi, è quasi del tutto svanita. Ha lasciato il posto a una retorica un po’ melensa, all’italiana, alla ricerca del Momento Commovente con le maiuscole.
Non dico che debba per forza essere insincera, ma in alcuni punti sembra semplicemente una voce da spuntare alla lista. Ai margini, ma purtroppo pare anche questo ancora irrinunciabile, il segmento coi commenti sul sud e il disprezzo per la bassa borghesia con le vocali aperte alla milanese, che però viene delegato a personaggi secondari e tolto dal groppone dei tre protagonisti. Voto 6.5
Il trailer
Il cast
Aldo Baglio è Aldo, compagno squattrinato e caciarone di Margherita (Lucia Mascino). Giovanni Storti e Giacomo Poretti sono Giovanni e Giacomo, imprenditori di Segrate che hanno legato le loro vite a doppio filo e stanno per farlo di nuovo, definitivamente, con questo matrimonio. Antonella Attili è Lietta, moglie di Giacomo. Elena Lietti è Valentina, seconda moglie di Giovanni.
Gli sposi sono Margherita Mannino (Caterina) e Giovanni Anzaldo (Elio). Nel cast anche Pietro Ragusa, il maître, e Roberto Citran, il cardinale Pineider. Divertente il cameo di Francesco Renga. Infine, Francesco Brandi è don Francesco, prete e voce narrante dell’intera vicenda. Cosa c’è di più italiano di una storia di famiglia raccontata da un prete?