Gli ultimi vent’anni non sono stati i migliori per gli appassionati dell’opera di Tolkien. Ogni nuovo prodotto, dalla trilogia de lo Hobbit alla megaproduzione Gli Anelli del Potere di Prime Video, sembra incapace di ritrovare la magia dei film di Peter Jackson. La guerra dei Rohirrim è frutto di una scelta inaspettata: quella di produrre un anime, affidando la regia al veterano Kenji Kamiyama.
Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim: un’epica storia di coraggio
Molti anni prima della storia che tutti conosciamo, Héra è la figlia di Helm, il re di Rohan: avventurosa, incontrollabile e coraggiosa. Quando un nobile ribelle prova a forzare la mano del re perché conceda Héra in sposa a suo figlio, Helm non ha esitazione: uccide il nobile e bandisce il ragazzo, Wulf. Molti anni dopo, Wulf ritorna con un imponente esercito e un piano di vendetta: distruggere Rohan e regnare sulle macerie. I Rohirrim, colti di sorpresa, devono organizzare un’ultima resistenza nell’antica fortezza di Hornburg — che noi conosciamo come Fosso di Helm. E nel momento più buio, solo Héra potrà guidare il suo popolo verso la sopravvivenza.
La guerra dei Rohirrim non è proprio tolkeniano…
Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim è, prima di tutto e soprattutto, un anime — profondamente un anime. Héra ricorda molto più una Principessa Mononoke che un personaggio di Tolkien, così come il modo in cui i personaggi parlano e reagiscono è estremamente tipico dell’animazione. L’elemento tolkeniano è più un’impalcatura narrativa (che garantisce una certa affluenza di pubblico e relativo budget) che il cuore dell’opera — anche perché, francamente, molti dei momenti in cui il film prova a ricollegarsi alla saga principale sembrano appiccicati all’ultimo minuto.
…e meno male?
Nulla di tutto questo è un peccato, però. Se quello che La guerra dei Rohirrim ha da darci è un anime epico su larga scala ed il brand de Il Signore degli Anelli è il mezzo che utilizza per arrivarci, tanto meglio. In questo suo provare a fare qualcosa di suo, la sensazione che lascia è quella di un ritorno nella Terra di Mezzo molto più genuino dei pasticci creati da focus group di Amazon e de Lo Hobbit.
Poi, parliamoci chiari, sotto un punto di vista tecnico il film ha qualche sbavatura: la qualità delle animazioni è buona ma alle volte soffre un po’, e i personaggi mancano di spessore. Ma, allo stesso tempo, siamo sicuri che il film saprà soddisfare sia gli amanti dell’animazione che i fan della saga tolkeniana.
Il cast
L’anziano ma possente re Helm è doppiato da Brian Cox nella versione originale e da Edoardo Siravo in quella italiana. Nel cast anche Gaia Wise e Luke Pasqualino (Sofia Alexandra Porta e Giacomo Bartoccioli per le orecchie nostrane) nei rispettivi ruoli dell’indomita principessa Hera e del del nobile ribelle Wulf. Fa la sua comparsa anche Miranda Otto, che riprende il ruolo di Eowyn dalla trilogia di Peter Jackson per fare da voce narrante al film.
La recensione
La guerra dei Rohirrim è un anime epico su larga scala più che un prodotto della saga de Il Signore degli Anelli. Ma nel provare a fare qualcosa di suo, la sensazione che lascia è quella di un ritorno nella Terra di Mezzo molto più genuino delle mega-operazioni di Amazon e de Lo Hobbit. Consigliato a fan dell’animazione e dell’opera di Tolkien.
Voto:
7/10