La recensione di (Im)perfetti Criminali è (im)possibile. Basta vedere il film per capire quanto possa essere complicato scrivere qualcosa sulla commedia a sfondo crime disponibile su Sky on demand e in streaming su NOW e in onda domenica 14 maggio su Tv8.
(Im)perfetti criminali è una storia di amicizia, ancor prima che di una rapina. Al centro c’è un gruppo di “perdenti” della vita, di quella generazione ancora in cerca della propria occasione ma capace di mostrare solidarietà verso il compagno in difficoltà. Un gruppo di guardie giurate, i falchi della notte, decide di attuare un piano articolato per cercare di far riassumere Amir, padre di famiglia di origini iraniane, licenziato per non aver sorvegliato una gioielleria. I colleghi decidono di mettere in piedi una finta rapina e far ritrovare ad Amir il bottino per convincere il proprietario della gioielleria (interpretato da Greg) e il loro capo (Pino Insegno) a riassumerlo. Quello che non si aspettano è che la polizia, che sta sorvegliando il gioielliere Meyer, decide di intercettarli ascoltando ogni loro mossa. La scheda completa del film la trovi qui.
Una scombinata banda di amici dal cuore d’oro
“Abbiamo messo insieme una scombinata banda di amici” ha detto il regista Alessio Maria Federici durante la presentazione del film. E gli amici per finta sono diventati amici sul serio hanno raccontato i protagonisti Filippo Schicchitano, Fabio Balsamo, Guglielmo Poggi, Babak Kamir e Matteo Martari. “Non potevamo far finta tra di noi” ha raccontato Poggi spiegando come lui sia arrivato in corsa nel film per ultimo ritrovandosi subito a fare le scene negli spogliatoi dell’agenzia, in cui più ci doveva essere empatia.
E l’amicizia, il senso di appartenenza, è un tema molto forte del film. (Im)perfetti Criminali è una storia di vite precarie che non hanno perso la voglia di sognare e di credere nel futuro, nella capacità di amare nel senso più vero del termine. Vite su cui ci affacciamo da spettatori esterni come i poliziotti che li ascoltano guidati da una guest star imperdibile come Massimiliano Bruno. “Con il suo ingaggio abbiamo dato ancora più libertà alla parte dell’ascolto, avevano una traccia ma erano liberi di reagire a quello che ascoltavano” ha raccontato il regista.
(Im)perfetti criminali per una commedia da vivere fino in fondo
(Im)perfetti criminali è una commedia garbata da vivere fino all’ultimo istante con quella scena finale accompagnata da La Vita che racchiude tutto il senso del film. E quella scritta Fine? con punto interrogativo che sembra aprire a un seguito. La prima parte del film potrebbe risultare frammentata, come se fossero delle scene messe insieme cui manca un vero amalgama.
Volendo entrare nel dettaglio della recensione di (Im)perfetti Criminali il film si apre con la pubblicità dell’agenzia di guardie giurate per poi staccare su una conturbante scena noir in un locale semi-deserto con il personaggio di Matteo Martari che racconta una storia al barista, mentre sullo sfondo Eva Pevarello canta Creep. Una scena che non era in sceneggiatura, ha raccontato Alessio Maria Federici, ma che ha voluto aggiungere, delineando per contrasto le due anime del film: quella comica e quella crime da heist movie. E che sottolinea anche l’importanza della colonna sonora che percorre tutto il film “i miei detrattori dicono che faccio bei cd” ha scherzato il regista.
Il film rimanda alle atmosfere dei Mission Impossibile, dei film di Ocean’s Eleven “Kathryn Bigelow, Tony Scott sono i miei riferimenti, film in cui la tecnica è un mezzo narrativo“. Ma nel film non mancano i riferimenti alla commedia italiana di un tempo, in cui si raccontavano storie di perdenti in cerca di riscatto e che hanno reso internazionale e proverbiale la nostra “arte di arrangiarsi”. La storia di perdenti, di sconfitti “io credo nell’estetica della sconfitta, non amo i vincitori, sono spacconi“, come non dare ragione a Guglielmo Poggi.