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Inarrestabile è uno sports drama facilone, ma di razza — La recensione

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Tratto dall’omonima autobiografia, Inarrestabile è la storia vera di Anthony Robles, atleta di wrestling (parliamo della disciplina sportiva simile alla lotta grecoromana, non lo show televisivo popolato da omoni oliati) e campione NCAA 2011. Il film, diretto da William Goldenberg, è disponibile su Prime Video dal16 gennaio, e ci aspettiamo di vederlo presto in top ten.

Inarrestabile: una storia di resilienza

Anthony Robles è abituato a essere sottovalutato da tutti. Perché è nato senza una gamba, perché ha sempre rifiutato di indossare una protesi e perché sfida atleti normodotati sul ring. Ma la gente non sa che ad animarlo è una volontà inarrestabile, che lo fa trionfare ai campionati nazionali valendogli una borsa di studio alla Drexel University. La stessa volontà che gli fa rifiutare la borsa per tentare le selezioni alla Arizona State, che vanta un coach d’eccezione e gli permette di rimanere vicino alla famiglia. La stessa volontà che lo spinge ad aiutare la madre a crescere i suoi quattro fratelli minori e ad opporsi al suo orribile patrigno, a portare avanti l’agonismo, l’università e il lavoro e, alla fine di tutto, a confrontare i suoi demoni e diventare un campione. 

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Semplice ed efficace

Scrivere che Inarrestabile è un debutto alla regia è tecnicamente corretto, ma fuorviante. William Goldenberg ha infatti alle spalle una trentennale carriera da montatore che l’ha visto in camera di montaggio per una valanga di titoli fra cui Heat, Gone Baby Gone, The Imitation Game e Zero Dark Thirty, valendogli anche un oscar per Argo. E la mano, lasciatecelo dire, si vede.
Aiuta di certo il fatto che Inarrestabile sia una storia ‘facile’: un protagonista determinato a battere circostanze sfavorevoli impegnandosi tantissimo, una famiglia alla ricerca di un equilibrio, una serie di personaggi onorevoli che cercano di fare la cosa giusta.

Inarrestabile: tutti per uno

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La solidità della visione viene però supportata da un cast che porta sullo schermo le proprie energie migliori, dal protagonista Jharrel Jerome (che non solo è molto bravo, ma risulta fisicamente molto credibile sia come atleta che come persona senza un arto) a Bobby Cannavale veramente ripugnante. Persino JLo, che negli ultimi anni si è inserita in un progetto questionabile dopo l’altro (dallo sciapo The Mother a Un matrimonio esplosivo passando per Atlas) riesce a farci fare il tifo per lei.
Insomma, Inarrestabile è uno sports drama che ha in serbo poche sorprese, ma riesce a raccontare la sua storia con ritmo, impegno e un pizzico di cuore.  

Il cast

Jharrel Jerome è Anthony Robles, un ragazzo nato senza una gamba ma determinato a diventare un campione di wrestling. Jennifer Lopez è sua madre Judy, prima fan del figlio intrappolata in una relazione abusiva con Rich, interpretato Bobby Cannavale. Don Cheadle è Sean Charles, il coach di wrestling allla Arizona State University, mentre Michael Peña è Bobby Williams, coach del liceo che rimane un mentore e amico per Anthony.

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La recensione

Inarrestabile è uno sports drama che ha in serbo poche sorprese, ma riesce a raccontare la sua storia con ritmo, impegno e un pizzico di cuore

Voto:

7.5/10
7.5/10
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