“Questo film conclude la saga” Harrison Ford, ormai superata la soglia degli 80 anni, l’ha ribadito in ogni occasione in cui ha potuto da Cannes alla recente presentazione a Taormina: Indiana Jones e il Quadrante del Destino è pensato per chiudere la saga. Proprio per questo, ha spiegato Ford, hanno voluto raccontare una storia sullo scorrere del tempo, sul tempo che passa.
Ford che è stato ringiovanito dalla computer grafica, ha ringraziato Tom Selleck da Taormina, perché era la prima scelta per il film ma non riuscì a liberarsi da Magnum PI lasciando questo ruolo iconico a Harrison Ford. Il Quadrante del Destino è il film più costoso della saga e ha quindi una missione complessa quella di conquistare il botteghino mondiale provando a portare al cinema le famiglie, composte da mamme e papà che erano piccoli quando uscirono i primi film, che li hanno rivisti in replica e che magari hanno approfittato del rilascio su Disney+. Solo il verdetto dei Box Office Italia, USA e Mondiale ci diranno come andrà.
Indiana Jones e il Quadrante del destino la trama
Il film Indiana Jones e il Quadrante del destino parte durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, in Francia dove Indiana Jones è alla ricerca della lancia di Longino, quella che avrebbe ferito al costato Gesù, che sarebbe stata rintracciata anche da Jurden Voller. In una spettacolare prima parte tutta d’azione in cui Ford è ringiovanito in computer grafica, scopriamo che i nazisti hanno recuperato una parte del quadrante di Archimede che viene preso da Indy e Basil.
A quel punto si fa un salto in avanti. Siamo nel 1969, Indy sta per andare in pensione, ma la sua vita è stravolta dall’arrivo di Helena, figlia di Basil, sua figlioccia che finisce per trascinarlo in un’avventura per rintracciare il quadrante di Archimede che lo porterà in giro per il mondo.
Una classica avventura senza tempo
Indiana Jones e il Quadrante del destino è un lungo e divertente film d’avventura. Senza troppe pretese, ed è anche giusto sia così. Siamo dalle parti del cinema d’intrattenimento puro in cui vale sostanzialmente tutto e il suo contrario. Un mondo passato e nostalgico, non a caso Indiana Jones non è mai stato un eroe contemporaneo ma avvolto in un tempo in cui i nemici erano facili da identificare e non avevano troppe implicazioni geo-politiche.
Tornano i nazisti nel film diretto da James Marigold, l’ultimo baluardo del male facilmente identificabile e incontrovertibile, un po’ come ha dimostrato anche Zerocalcare nella sua serie. Il film però esce nel 2023, Harrison Ford ha ormai più di 80 anni ma non si può fare un Indiana Jones senza di lui. Immaginate le proteste dei fan di ogni latitudine all’idea di un reboot o di chissà che cosa contemporaneo. Però è necessario introdurre un personaggio femminile e viene furbescamente chiamata Phoebe Waller-Bridge probabilmente ricoperta d’oro per scrivere un ruolo che possa essere nelle sue corde di donna spigliata, contemporanea, dinamica, scorretta, ironica. Il gioco riesce anche se, superata l’aurea di perfezione che ormai l’accompagna, c’è da dire che rischia di diventare la caricatura di se stessa.
Il film è costellato di banalità nella storia, nei dialoghi, nel montaggio come è tipico per questo genere di film d’azione e d’avventura. Tutto è quindi perfetto per non deludere chi guarda. Indiana Jones e il Quadrante del destino è una macchina perfetta che farà battere i cuori dei nostalgici, di chi con Indy c’è cresciuto. Una chiusura perfetta per la saga tra citazionismo e vecchi amici.
Il cast
Naturalmente il cast è guidato da Harrison Ford nei panni di Indiana Jones, affiancato da Phoebe Waller Bridge in quelli di Helena Shaw e Mads Mikkelsen nei panni del nazista Jurgen Voller. Troviamo Antonio Banderas nei panni di Renaldo, John Rhys-Davies è Sallah, Toby Jones è Basil Shaw, Boyd Holbrook è Klaber.
Indiana Jones e il Quadrante del Destino
Indiana Jones e il Quadrante del Destino
Indiana Jones e il Quadrante del Destino è un film d’avventura che chiude le vicende di Indiana Jones riportando le atmosfere di un tempo, perfetto per chi è cresciuto con i suoi film, per chi l’ha vissuto con una sorta di aurea mitologica. Puro cinema d’intrattenimento.
Voto:
6.5/10