Presente all’evento Fandom Vibes, abbiamo intervistato Randy Harrison, Justin Taylor in Queer as Folk
Quando Queer as Folk uscì creò non poco scalpore. La versione “originale”, quella Uk, subì non pochi attacchi dai conservatori per via dei temi trattati e anche quando arrivò in Italia, sulla neonata La7, fu vittima di attacchi e censure tanto da spingere la rete a cancellarla dai palinsesti.
Nonostante tutto, la serie segnò un vero e proprio punto di svolta poichĂ© raccontava e toccava argomenti tabĂą per quegli anni. Il successo non tardò ad arrivare e l’opera di Russell T. Davies gettò le basi per un’omonima versione statunitense, trasmessa sul cable Showtime durata ben cinque stagioni, oltre che ad una serie di altre opere derivate e spin-off.
Non ultima la notizia che, a distanza di piĂą di dieci anni, il cable Bravo sarebbe al lavoro su un reboot della serie ambientato ai giorni nostri.
Nei giorni scorsi, in occasione dell’evento Fandom Vibes tenutosi a Milano, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Randy Harrison, l’attore che interpretò Justin Taylor nella serie USA. Con lui abbiamo avuto modo di parlare di questo reboot e di come la serie abbia aiutato le tematiche sociale e televisive LGBT.
La rete Bravo sta sviluppando il reboot della versione Uk della serie, cosa ne pensi a riguardo?
Sono molto entusiasta; ho sempre pensato che Queer as Folk debba essere rappresentata maggiormente in TV, c’è molto che può essere esplorato sulla comunità LGBT, molte cose sono cambiate e la serie non le aveva ancora affrontate. Per esempio le tecnologie: i social media e le app per incontri hanno cambiato la comunità in generale, così come la “club culture” è cambiata e la cultura dei bar. Anche la profilassi e la prevenzione dell’HIV sono cambiate e la gente fa sesso più spesso. Mi sento di dire che la serie americana originale non è entrata propriamente nel dettaglio di cosa sia l’intersezionalità e cosa voglia dire essere doppiamente emarginati come le persone LGBT di colore. Penso che sarà interessante vedere tutto ciò e spero che il reboot lo faccia.
Pensi che la serie possa aver aiutato ad abbattere dei preconcetti sulla comunitĂ LGBT ad inizio 2000?
Beh sì, nel senso, penso che Queer as Folk abbia aiutato, ma è comunque uscita in un periodo in cui molte cose accadevano. Quindi non è la stata causa di cambiamenti, ma è stata parte dei cambiamenti. Sai, ho sentito molte storie di persone che l’hanno usata come pretesto per iniziare a parlarne in famiglia. Ragazzi che la guardavano con i genitori e potevano fare coming out. Su piccola scala ha sicuramente aiutato molte persone e famiglie ad iniziare una conversazione che non sarebbe nata se non fosse scaturita dalla TV.
Nel corso degli anni abbiamo visto molte serie a tema LGBT: Looking, The New Normal, per citarne alcune. Pensi che Queer as Folk possa aver fatto da apripista a queste tipologie di serie?
Penso che Queer as Folk abbia aperto le porte ai personaggi ma soprattutto a quelle serie tv che parlano esclusivamente della vita di personaggi omosessuali. Non penso che la situazione sarebbe migliorata se non fosse stato per serie tv inglese e successivamente per quella americana, che sono letteralmente esplose ad un pubblico vastissimo.