Renzo Arbore su Rai 2 lunedì 24 giugno alle 23 con Io Faccio ‘o show concerto registrato a Parma e incentrato sul mondo dello swing
Renzo Arbore porta lo swing su Rai 2. Lunedì 24 giugno alle 23 arriva la registrazione di qualche anno fa del concerto al Teatro Regio di Parma di Renzo Arbore & his Swing Maniacs che ripercorrono il meglio del repertorio swing italiano e internazionale.
Io faccio ‘o show è il titolo dell’appuntamento dedicato ai brani senza tempo della musica swing, che Arbore in primis ha saputo valorizzare e rilanciare prima che tornasse ad essere molto popolare.
“Lo swing era una mia passione e in particolare le canzonette degli anni 40 e 50 quando – racconta Arbore – dopo gli americani, gli italiani si divertirono a fare dei brani swing. Ho fatto una tournee fortunatissima in tutta Italia, e in particolare un concerto al Regio di Parma, portando sul palco le canzoni della mia adolescenza e qualche altro brano un po’ più attuale dello swing italiano che ho fatto con grande passione”.
Tanti i titoli in scaletta: dai successi dello swing internazionale come “Just a Gigolo” e “Caledonia”, passando per quelli italiani come “Bongo Bongo Bongo”, “Mamma mi piace il ritmo”, “Conosci mia cugina”, fino ai brani più swing del repertorio arboriano e alle sue più celebri canzoni umoristiche scritte con Claudio Mattone, tra cui “Il clarinetto”, “La mattonella” e “Io faccio ‘o show”, brano che dà il titolo al concerto.
“Fu un grande successo: un concerto molto elegante nei vestiti che abbiamo sfoggiato, nella presentazione dei brani e nell’esecuzione, grazie anche ai musicisti, i migliori di questo genere”: Michael Supnick al trombone, Red Pellini al sax, Attilio Di Giovanni al piano, Massimo Morrone alla chitarra, Max Paiella e Luca Buonfrate alla voce, Alberto Botta alla batteria, Valerio Serangeli al contrabbasso, Emanuele Basentini alla chitarra elettrica, Fabrizio Iacomini al basso tuba.
“Questo concerto non è mai andato in onda. Si deve a Carlo Freccero la riscoperta di questo concerto di qualche tempo fa che era rimasto nella mia memoria”.