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Io, una giudice popolare al maxiprocesso su Rai 1 giovedì 3 dicembre la docufiction con Donatella Finocchiaro e Nino Frassica

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Io, una giudice popolare al maxiprocesso la docufiction su Rai 1 giovedì 3 dicembre, trama e cast

Rai 1 va oltre la fiction per raccontare pezzi della nostra storia. Giovedì 3 dicembre in prima serata arriva la docufiction Io, Una giudice popolare al maxiprocesso che attraverso filmati d’epoca e ricostruzioni di fiction con Donatella Finocchiaro e Nino Frassica, racconta il maxi processo da una prospettiva inedita. La docufiction è anche in streaming su RaiPlay.

Il Maxiprocesso di Palermo contro la mafia è stato un evento cardine della storia degli anni ’80, la televisione e il cinema lo hanno raccontato più volte, affascinati dalle personalità dei suoi protagonisti, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Tommaso Buscetta. Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, sceglie di farlo cambiando prospettiva, mettendo al centro del racconto una delle giurate popolari che hanno contribuito alle storiche condanne con cui il processo si è concluso: non un personaggio famoso, dunque, ma una persona comune, che si è trovata catapultata in un evento storico dimostrandosene all’altezza.

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Io, una giudice popolare al Maxiprocesso la trama

Attraverso filmati d’epoca delle teche Rai e elementi di fiction, Io, una giudice popolare al Maxiprocesso racconta come una persona comune è riuscita a gestire un incarico così importante e significativo. La figura di Caterina riunisce nella docufiction il punto di vista delle tre giurate popolari Teresa Cerniglia, Maddalena Cucchiara e Francesca Vitale, che hanno vissuto in prima persona il Maxiprocesso e che si alterneranno nelle interviste ricordandoci che chiunque è in grado di superare i propri limiti in nome della giustizia. È il racconto di una vicenda drammatica, di alto senso civico, individuale, famigliare, senza mai perdere di vista il dialogo con la Storia.

E’ il 1986, Caterina è una giovane insegnante di Cefalù, soddisfatta della sua vita, sposata con Salvatore, un piccolo antiquario, con un figlio adolescente, Luca, appassionato di calcio. La sua tranquilla quotidianità viene interrotta dalla convocazione del tribunale di Palermo, in quanto sorteggiata come giurata popolare nel Maxiprocesso, istruito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con il quale per la prima volta nella storia lo Stato italiano porta alla sbarra killer e capi mafia, accusati di aver costituito un’associazione criminale detta Cosa nostra sotto il controllo di un vertice chiamato “Cupola”.

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Caterina è spiazzata, ma supportata dal marito e convinta dai giudici, decide di accettare. Deve lasciare il lavoro e ogni giorno deve andare a Palermo nell’aula bunker, costretta ad ascoltare e a vedere in faccia centinaia di mafiosi e non solo accusati di crimini terribili. La sua vita privata ne risente, Luca, sentendosi trascurato, diventa aggressivo e ostile. Il negozio del marito viene vandalizzato dai mafiosi e l’uomo chiede alla moglie di lasciare il processo e tornare alla vita di prima.

Caterina è spaventata, combattuta, sul punto di cedere, ma resiste. Grazie al sostegno di Giordano e Grasso, giudici del processo, all’amicizia di Rita, un’altra giurata, e al cambio di atteggiamento del marito e del figlio, che dopo le prime incomprensioni finiranno per supportarla, Caterina resta al suo posto fino alla fine, prendendo parte alla Camera di Consiglio che stabilirà, nel dicembre del 1987, pene pesantissime per gli accusati. Un colpo terribile alla mafia siciliana, inferto anche grazie al coraggio e al senso civico di Caterina.

Il cast

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  • Donatella Finocchiaro: Caterina
  • Nino Frassica: Alfonso Giordano
  • Pierluigi Corallo: Pietro Grasso
  • Vincenzo Crivello: Franco
  • Manuela ventura: Rita
  • Chiara Cavaliere: Anna
  • Antonello Avella: luca
  • Paolo Giangrasso: Giovanni Falcone
  • Gaetano Aronica: Paolo Borsellino

io una giudice popolare

La regia è di Franceco Miccichè

La storia oltre la fiction

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Il maxiprocesso durò dal 10 febbraio ’86 al 16 dicembre ’87, coinvolse 475 imputati legati a Cosa Nostra e per la prima volta furono condannati in quanto appartenenti a un’unica associazione mafiose. Si svolse nell’aula bunker del carcere Ucciardone.

4 donne e 2 uomini erano i 6 giudici popolari (16 totali compresi i supplenti). La camera di Consiglio durò 35 giorni in cui la corte lavorò isolata dal mondo. La scelta della giuria popolare fu complessa, in quegli anni la guerra di mafia a Palermo rendeva pericolosa la scelta di far parte della giuria. 50 furono i cittadini convocati, 37 non si presentarono, altri portarono un certificato medico.

La lettura della sentenza durò 1 ora e mezza, ci furo 346 condanne di cui 74 in contumacia e 114 assoluzioni con 19 ergastoli.

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Le interviste della docufiction

Ecco gli intervistati per la docufiction

  • Giuseppe Ayala, pubblico ministero
  • Teresa Cerniglia, giudice popolare
  • Maddalena Cucchiara, giudice popolare
  • Francesca Vitale, giudice popolare
  • Mario Lombardo, giudice popolare
  • Vincenzo Mineo, direttore dell’aula bunker
  • Salvatore Cusimano, giornalista Rai
  • Pietro Grasso, giudice
  • Leonardo Guardontta, giudice istruttore del pool antimafia
  • Luciano Violante, responsabile giustizia e antimafia dell’allora PCI
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