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Italia’s Got Talent la formula Disney non convince, azzoppata dalle novità in giuria (e conduzione)

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Italia’s Got Talent sbarca su Disney+ dal 1° settembre in streaming. Una scelta insolita per la piattaforma Disney che si apre all’intrattenimento da tv generalista. Un’operazione al tempo stesso simile e diversa rispetto a quella compiuta un anno fa dal suo corrispettivo americano con Dancing with the Star. Simile perché era un tentativo di allargare il pubblico dello streaming, diversa perché in quel caso il prodotto era già da anni in orbita Disney. In ogni caso un’operazione fallita con il programma che complici gli scioperi di sceneggiatori e attori, in autunno tornerà in tv su ABC.

Allargare il pubblico pay è fondamentale per tutte le piattaforme. Sky è stata la capostipite in questo senso prendendo show come X Factor e costruendovi intorno una struttura di intrattenimento corposa con i vari 4 Ristoranti, Masterchef, 4 Hotel. Ma la struttura di Sky è ancora da tv generalista con i diversi canali e la programmazione oraria. Prime Video ha tentato la stessa strada con prodotti diventati cult come Lol e affini. Disney sta provando la stessa cosa con Italia’s Got Talent, con un titolo storico ma forse non così particolarmente forte o capace di attirare massa di pubblico. IGT è piuttosto un titolo residuale che si vede quasi per caso e di cui si recuperano i video più belli, emozionanti o divertenti attraverso il passaparola web.

Italia’s Got Talent su Disney+ cambia per restare lo stesso

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Italia’s Got Talent cambia quindi casa lasciando Sky e Tv8 per approdare in streaming. Cambia quindi la struttura delle puntate che non è più costruita intorno ai neri pubblicitari previsti dalla tv in chiaro (ricordiamo che era un programma di Tv8 in simulcast su Sky e non viceversa). Le puntate saranno ridotte, sono previste sei audizioni da circa 50 minuti poi due semifinali e la finale (qualcuna sarà in diretta?). La formula resta quella di Sky con il discutibile sketch iniziale pensato per i bambini (nella prima puntata mandata in anteprima, ambientata a Disneyland Paris) e i siparietti/pause con i giudici.

Dal mondo Sky, però, Disney+ ha perso il ritmo, lo spettacolo. I primi 50 minuti sono risultati particolarmente lenti, poco scorrevoli. Inoltre la scarsa durata rende ancora più insopportabili gli inutili commenti dei giudici così come le interazioni iniziali tra conduttori e giudici, non c’è comicità in questi momenti, soltanto una stanca recitazione di battute preconfezionate. Gli sketch tra i giudici non sono mai stati un punto di forza del programma soprattutto quando sono fin troppo costruiti, IGT vive dei talenti, anche dei talenti più assurdi, un tempo raccolti in carrellate di qualche minuto che davano ritmo alle puntate. E i talenti nella prima puntata non ci sono stati. Tutte cose già viste, nulla di memorabile.

Nel clima generale di sospensione della credibilità necessaria per seguire il programma, stupisce lo scostamento linguistico scelto dalla versione Disney rispetto a quella Sky. Infatti i conduttori spiegando il regolamento spiegano non solo che il Golden Buzzer porta alla semifinale e non alla finale (probabilmente perché la finale non sarà di lunga durata e non avrà 12 talenti come in passato) e che alla fine di ogni tappa i giudici dovranno scegliere i semifinalisti dando il loro giudizio “in faccia” ai talenti. Peccato però che la puntata non corrisponda alla tappa, che si vedano i giudici e i conduttori cambiare almeno 4-5 look diversi, confermando quindi che si è trattata di una scelta di puntata come quelle fatte a Sky con l’aggravio di far tornare in un secondo momento i talenti per comunicare la scelta. Un altro momento sorvolabile che allunga la puntata togliendo proprio spazio al cuore del programma.

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E le novità non funzionano

Disney+ ha fatto la scelta di mantenere i due volti più tradizionali dello show Frank Matano e Mara Maionchi, i due veterani, cambiando tutto il resto. Peccato che Mara Maionchi appaia un po’ stanca, come se avesse già dato il meglio nel commentare i talenti e che alcune sue reazioni risultano troppo incastrate nel personaggio che ormai si è costruita. I nuovi non funzionano, confermando come i fenomeni web nati su TikTok e dintorni debbano restare confinati a pochi istanti.

La prima puntata si impegna a far conoscere Khaby Lame oltre il gesto che l’ha reso famoso in tutto il mondo. La sua scelta è anche condivisibile per Disney, Khaby è molto cartoonesco nei gesti, nelle espressioni, ma superati i 30 secondi di un reel è scostante per un pubblico più adulto, oltre a non avere una capacità di eloquio adatta a un programma tv. Elettra Lamborghini probabilmente non lo sarà, ma la sensazione che lascia è di continua esagerazione finta, come se si attivasse a comando con reazioni prevedibili e accettabili da tutti.

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Spiace dirlo ma non funzionano nemmeno Fru e Aurora che non a caso si vedono poco nel montaggio complessivo. La loro conduzione è urlata, le battute sono costruite sui loro personaggi e ormai risultano abusate. Forse è arrivato il momento che i The Jackal si concentrino su una cosa soltanto (Pesci piccoli magari) evitando di girare ovunque come trottole.

Probabilmente IGT targato Disney troverà ritmo con il tempo, ma resta il dubbio che possa diventare un “appuntamento” familiare. Lo streaming è per sua natura un’esperienza solitaria che si può vedere in ogni momento, l’esatto opposto di un programma come IGT. La durata da 50 minuti e la scelta di rilasciare una sola puntata a settimana, appare penalizzante nel cercare di ricreare l’effetto “comunitario”. Forse dividere le 6 puntate di auditions in due rilasci seguiti da semifinali e finali settimanali sarebbe stato più funzionale. IGT su Disney+ sarà un evento “one shot”?

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