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La lista dei miei desideri, la recensione: un film di buoni sentimenti che (per una volta) merita

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Negli ultimi mesi non ne ho fatto segreto, non sono necessariamente un grande fan della top ten di Netflix, e penso che spesso le uscite che ci finiscono siano lontane dall’essere il meglio che la piattaforma ha da offrire. Beh, spoiler ma La lista dei miei desideri mi ha fatto mangiare la bombetta: uscito il 28 marzo si è conquistato subito la vetta della top ten, per una volta a ragione. 

La lista dei miei desideri: quello che eravamo e chi siamo diventati

Alex ha circa trent’anni e, un po’ per senso del dovere un po’ non si sa bene perché, si è costruita una vita fatta di cose ‘giuste’ ma che le appartengono poco. A mettercisi in mezzo ulteriormente è la morte della madre e, soprattutto, il suo testamento, che la licenzia dall’azienda di famiglia e mette una grossa condizione sulla sua eredità: la madre ha trovato una vecchia lista che Alex ha scritto a 13 anni di tutto quello che voleva fare nella vita, e per ricevere l’eredità la dovrà completarne tutte le voci entro la fine dell’anno. Ad aiutarla ci sarà Brad, il giovane esecutore testamentario della madre, e meno male: fra il tornare all’insegnamento, imparare a suonare il piano e trovare il vero amore, le si prospetta un anno veramente complicato…

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Leggero con brio

La ragione per cui spesso non apprezzo i film della top ten non è che non mi piacciano le commedie romantiche o i film leggeri e do i voti alti solo ai drammi indie seriosi: è che nel loro essere leggeri, spesso non ci provano neanche, si appoggiano ai cliché e fanno le cose a metà.

La lista dei miei desideri invece è un film che sa benissimo di essere un film di buoni sentimenti senza grandi pretese, ma che non per questo non cerca di dire e di farci sentire qualcosa. Tutte le parti coinvolte credono di avere qualcosa da dire su cosa significhi trovare se stessi a trent’anni, e nel prodotto finale questa cosa si sente. Poi certo, la premessa è assurda e i personaggi sottilissimi, in puro stile Netflix, però il miglioramento c’è, si sente e va evidenziato. Quasi quasi possiamo perdonare Sofia Carson per quel disastro epocale che è stato Purple Hearts (ma non ancora del tutto).

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Il cast

Sofia Carson è Alex, una ragazza di circa trent’anni che sta ancora cercando la propria direzione nella vita. Kyle Allen è Brad Ackerman, avvocato ed esecutore testamentario della madre di Alex, interpretata da Connie Britton. Sebastian De Souza è Garrett, un affascinante consulente del rifugio dove Alex si trova ad insegnare. José Zúñiga è il padre di Alex, mentre Dario Ladani-Sanchez e Federico Rodriguez interpretano i suoi fratelli.

La recensione

La premessa è assurda e i personaggi sottilissimi, in puro stile Netflix, però il miglioramento c’è e si sente: La lista dei miei desideri perlomeno ci prova e ci crede. Sette d’incoraggiamento.

Voto:

7/10
7/10
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