Bridgerton è una serie di indubbio successo di Netflix. Due stagioni entrambe nella Top Ten dei titoli con più visualizzazioni, capace di catturare il pubblico con il fascino del romanticismo e con quella capacità di cospargere il passato di elementi contemporanei nei dialoghi, nelle musiche. Ma sostanzialmente Bridgerton è una favola rosa per un pubblico di tutte le età, interessato a questo genere di prodotti.
La Regina Carlotta. Una Storia di Bridgerton è un prodotto completamente diverso pur essendo immerso nell’atmosfera della serie di cui è lo spinoff. Shonda Rhimes dopo aver messo il nome da produttrice all’adattamento dei romanzi di Julia Quinn si è messa dietro lo schermo di un computer per dar vita a questa minsierie spinoff prequel. La Regina Carlotta – Queen Charlotte è creata da Shonda Rhimes che ha scritto 5 dei sei episodi (soltanto il quarto non è scritto da Rhimes) interamente diretta da Tom Verica già dietro Bridgerton ma anche Scandal e How To Get Away with Murder. Il risultato è un prodotto più maturo, approfondito, complesso ma al tempo stesso romantico e coinvolgente. La mano di chi sa come manovrare i sentimenti, come gestire le emozioni senza scadere nel banale è fortemente evidente.
La Regina Carlotta – Queen Charlotte una recensione inaspettata
Pur avendo fatto pace con Netlfix dopo Beef, Night Agent e The Diplomat, prodotti maturi rispetto al piattume che spesso domina nella piattaforma, le aspettative verso La Regina Carlotta erano davvero basse. Troppo frivola, troppo da romanzetto rosa la serie madre per poter attendere con ansia questa serie. Nulla contro il genere che incarna Bridgerton ma non tutto può essere adatto a tutti, si può riconoscere la qualità del prodotto nella messa in scena, nella ricostruzione e nell’aggiornamento dei dialoghi, ma lì tutto si ferma.
Queen Charlotte invece colpisce, travolge e stupisce. Nonostante una durata eccessiva degli episodi con il finale da ben 90 minuti. Prendetevi il vostro tempo per vederla ma non perdetela. Certo se avete visto Bridgerton è meglio per comprendere alcune dinamiche e alcuni personaggi, ma è comprensibile anche a chi è digiuno della serie. Sostanzialmente La Regina Carlotta racconta come una principessa tedesca è diventata la Regina che conosciamo in Bridgerton, tenace, caparbia e rispettata. Al tempo stesso la serie affronta quel gigante problema di una Regina dalla pelle scura, dei nobili neri che frequentano le feste reali decisamente sorvolato e accettato nella serie principale.
La spiegazione del grande esperimento e le difficoltà di una straordinaria Principessa Reggente interpretata da Michelle Fairley di farlo accettare senza che il regno vada a precipizio, sono un elemento cardine della miniserie. Così come è centrale la malattia di Giorgio tratta in modo convincente, non banale e soprattutto emotivamente coinvolgente. In un’epoca in cui il “diverso” è inutile alla società, un Re “matto” non è accettabile ed è qualcosa da tenere nascosto. Carlotta, Giorgio, Agatha Danbury sono tutti personaggi giovani ma con un’anima e una profondità. Anche le corazze più dure rischiano di cedere nell’evoluzione del rapporto tra Carlotta e Giorgio.
La Regina Carlotta è una miniserie femminista, in cui le donne dimostrano tutta la loro capacità di guida, la loro caparbietà in un mondo di uomini piatti e conservatori, ma senza essere una manifesto voluttuario della femminilità. Una serie che dona veridicità a una forzatura storica introdotta in Bridgerton (che poi sia vero o meno è tema da documentari non da fiction). Una serie romantica ma capace di raccontare l’amore come sentimento profondo non come necessario espediente narrativo. La Regina Carlotta si inserisce così, in modo inaspettato, in un percorso evolutivo di Netflix che sembra aver smesso di essere “piaciona” avendo capito che nel momento in cui stai per bloccare le condivisioni delle password non bastano i meme per convincere ad abbonarsi.
La Regina Carlotta - Queen Charlotte
La regina Carlotta
Queen Charlotte, La Regina Carlotta Una storia di Bridgerton è un prequel che si fa preferire alla serie originale, una miniserie che vorresti durasse nel tempo. Una storia romantica d’amore profondo ma anche una storia di gestione del potere, di cambiamenti sociali e della società, di donne consapevoli di quello che vogliono ottenere. Una miniserie profonda, matura, commovente, articolata, scritta da Shonda Rhimes in piena forma.
Voto:
7.5/10