Corrado Augias ha organizzato una puntata di La Torre di Babele per trattare un tema molto attuale, provando a rispondere a quella domanda che in molti si stanno facendo nelle ultime ore: come sarà il mondo senza Papa Francesco? Questo è il tema del 28 aprile su La7.
La torre di Babele su La7
Senza Francesco…e adesso? è il titolo della puntata del 28 aprile. In un mondo attraversato da tante crisi, Papa Francesco ha di certo riempito un vuoto lasciato da quelle figure a cui si chiedeva di diventare un riferimento per la politica. Dopo la sua scomparsa, chi potrà prendere il suo posto? La Chiesa avrà la forza e il coraggio di scegliere un altro Papa che sappia opporsi ai potenti? Soprattutto ora che il mondo sta cambiando e l’Europa è corrosa dai sovranismi e dai nazionalismi populistici. Gli Usa guidati da Donald Trump si sfilano dal blocco occidentale, Putin coltiva l’idea di una nuova grandezza russa; e se davvero servisse o se volessimo un tiranno in questo tempo nuovo? Francesco è stato il supplente della visione e della speranza del pensiero progressista?
Sono alcuni dei temi che Corrado Augias affronterà durante la puntata insieme Sottosegretario del Dicastero Vaticano per la Cultura e l’Educazione Antonio Spadaro, allo storico e filologo Luciano Canfora, al filosofo e psicanalista Umberto Galimberti e alla giornalista Annalisa Cuzzocrea.

Nella puntata precedente
La puntata del 14 aprile recuperabile in streaming su La7.it è stata dedicata alla morte di Mussolini. Tra il 25 luglio del 1943 e il 25 aprile del 1945, muoiono l’Italia del Ventennio e il suo leader; dalle ceneri del fascismo nasce l’Italia della democrazia. In quei due anni gli italiani si trovano a vivere un periodo di sbandamento: sono senza guida visto che il re è fuggito, Mussolini ormai è diventato un fantoccio nelle mani dei nazisti e gli eserciti stranieri dilaniano il paese.
Ma sono anche i mesi in cui emergono forze costruttive, quelle della resistenza. È un’Italia spaccata nel profondo. Quegli anni di confusione troveranno il loro macabro epilogo nei fatti di Piazzale Loreto. L’oltraggio dei corpi di Mussolini e Claretta da 80 anni ci pone davanti a una ferocia difficile da attribuire ai giusti. Ci si chiede ancora: ea possibile un finale diverso? E perché è ancora divisiva la memoria della resistenza?