Luca Lucini, il regista di Tre metri sopra il cielo, indimenticabile cult romantico degli anni 2000, torna al cinema con una nuova pellicola che farà divertire e commuovere i fan del genere. Soggetto di Gennaro Nunziante, sceneggiatura delle giovani autrici Amina Grenci e Teresa Fraioli, L’Amore, in Teoria racconta l’amore – appunto – con lo sguardo della generazione Z. La storia è leggera e deliziosa, essenziale e godibile nella sua semplicità: parla di quell’amore che studiamo nei libri, teorizzato dai grandi filosofi e insegnato nelle aule universitarie, che sembra avere regole precise ma che, nella realtà, sfugge a ogni schema ed è un intreccio di emozioni e imprevisti.
L’Amore in Teoria – La trama
Leone (Nicolas Maupas) è il fidanzato perfetto: gentile, educato, rispettoso. È stato il primo della classe a scuola e lo è anche ora che studia Filosofia all’università. I genitori di Carola (Caterina De Angelis) lo adorano, convinti che lei abbia finalmente lasciato Manuel, il ragazzo poco raccomandabile con cui usciva. In realtà, Leone per Carola è solo una copertura mentre lei continua a frequentare Manuel. Ed è proprio a causa di questa situazione che Leone si ritrova costretto ai servizi sociali, dopo essere stato accusato ingiustamente di un crimine commesso invece da Manuel.
Eppure, questa svolta inaspettata nasconde una scoperta meravigliosa: quella del primo amore, con Flor (Martina Gatti), un’attivista ambientale, forte e libera. Quando Leone sembra aver finalmente dimenticato Carola però, lei piomba di nuovo nella sua vita. Diviso tra l’amore vero e quello da sempre immaginato, Leone troverà la sua strada grazie anche ai consigli di Meda (Francesco Salvi), un senzatetto che gli insegnerà la filosofia dell’amore, dei sentimenti e della vita al di là dei libri.
Perché andare a vedere L’Amore, in Teoria
Nicolas Maupas, con la sua bellezza sfacciata e l’aria da eterno bravo ragazzo, è il protagonista perfetto per un film che è lo specchio del suo personaggio: imperfetto, educato, delicato e mai sopra le righe. L’Amore, in Teoria è una storia profondamente realistica e genuina che racconta – anche grazie a intermezzi in bianco e nero con i protagonisti – cos’è l’amore a vent’anni: quello nato tra i banchi dell’università o durante le manifestazioni, quando si è ancora giovani, curiosi e determinati a scrivere il proprio futuro.
La regia è scorrevole e mai pretenziosa, la sceneggiatura efficace sia nei momenti più frivoli che in quelli più commoventi (come il rapporto padre/figlio e il superamento di un lutto).
Il cast è senza dubbio l’arma vincente: oltre al già citato Maupas, tra i più giovani spicca Martina Gatti (che molti ricorderanno per il ruolo della Covitti in SKAM Italia), perfetta nei panni di Flor, attivista social contemporanea che lotta per dei diritti che però poi non sa spiegare, vive l’amore libero e veste a fiori. Caterina De Angelis (proprio come in Vita da Carlo) convince nel ruolo della snob viziata abituata ad avere tutti ai suoi piedi – un ruolo che forse, alla lunga, rischia di risultare ripetitivo. Accanto a loro, l’esperienza e la profondità dei due eccezionali Colella e Salvi. In sintesi, L’Amore, in Teoria è una commedia romantica tradizionale, semplice e piacevole: non cambia la vita, ma dopo un’ora e mezza lascia lo spettatore – anche il meno esigente – con un sorriso stampato in faccia. Ne siamo convinti.

Le location del film
Girato a Milano in sei settimane, L’Amore, in Teoria trasforma la città in un vero e proprio protagonista della narrazione. Con una netta prevalenza di riprese in esterni, il film restituisce un’immagine autentica e sfaccettata del capoluogo lombardo, lontana dai cliché della “Milano da bere” o della Milano snob del Salone del Mobile. Dai luoghi simbolo per studenti e fuorisede – come gli esterni dell’Università degli Studi (e della sede secondaria in Piazza Sant’Alessandro) – fino alle strade dietro Porta Venezia, al celebre Bar Basso (dove è stato inventato il Negroni Sbagliato), e ai quartieri periferici meno esplorati dal cinema, come Corvetto e Certosa. Molti milanesi riconosceranno inoltre il Monte Stella, noto anche come la Montagnetta di San Siro, un rilievo artificiale situato nella zona nord-ovest della città.
La colonna sonora da non perdere
Nella colonna sonora del film sono presenti due brani di Tananai (all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino, classe 1995), uno degli artisti pop più seguiti della scena musicale italiana.
ALIBI, il suo primo singolo del 2025, è stato scelto come brano principale del film e accompagna anche il trailer ufficiale. Oltre ad ALIBI, la colonna sonora include anche BOOSTER, una delle tracce di maggior successo dell’album disco d’oro CALMOCOBRA.
Il brano, molto apprezzato dai fan, è rimasto per settimane ai vertici delle classifiche radiofoniche e si ascolta in una delle scene più significative della storia.
L'amore, in teoria
Nicolas Maupas, con la sua bellezza sfacciata e l’aria da eterno bravo ragazzo, è il protagonista perfetto per un film che è lo specchio del suo personaggio: imperfetto, educato, delicato e mai sopra le righe.
Voto:
7/10