In cima alla Top Ten di Netflix, in questo momento, c’è un film francese particolare, che non siamo sicuri si meriti questa posizione. Si intitola Le ladre (Voleuses), ed è diretto da Mélanie Laurent e scritto da Christophe Deslandes e Cédric Anger. È un adattamento della graphic novel La grande odalisca, del 2012, scritta dalla coppia Florent Ruppert e Jérôme Mulot ed illustrata da Bastien Vivès. La pellicola è prodotta da Gaumont, ed è disponibile in streaming su Netflix a partire dall’1 novembre. Cerchiamo di capire perché si trovi al primo posto tra i film più visti sulla piattaforma.
Le ladre, la trama
Alex e Carole sono un duo di ladre molto efficace. Oltre a lavorare per la spietata Morraine, però, sono anche molto amiche. Vivono insieme, parlano di tutto, sono quasi due organismi simbionti. Carole, poco dopo una pericolosa missione, scopre di essere incinta, cosa che aumenta la sua voglia di mollare tutto e, con i risparmi accumulati grazie all’attività criminale, ritirarsi a fare una vita tranquilla insieme all’amica, che è irruenta e bambinesca. Morraine, però, non può fare a meno di lei, e la tiene sotto scacco con diversi mezzi più o meno perversi.
Carole decide dunque di portare a termine un ultimo colpo. Per farcela gli serve una brava autista. Dopo qualche passaggio, riescono a convincere la pilota Sam a partire per la Corsica con loro. Sam è alle prime armi, e inizialmente non sarà ben vista da Alex. Alla fine, però, si integrerà nel gruppo e sarà decisiva per la riuscita del piano. Il vero problema, però, è sfuggire alle grinfie del capo.
Le ladre, la recensione
Questo film è una specie di trip da acidi a occhi aperti e senza un goccio di droga nel sangue. Parte in un modo, continua in un altro, finisce ancora diversamente. Non c’è una relazione tra i personaggi che sia normale o delle scene che procedano secondo una logica realistica o da esseri umani. Quando ho scoperto, dopo averlo visto ed essere rimasta molto perplessa, che si trattava di un adattamento da una graphic novel parte della sceneggiatura piena di buchi e del ritmo sballato si è spiegata, altre parti invece sono rimaste profondamente manchevoli. Non si capisce cosa voglia dire un film così, esageratamente post-prodotto e coreografato ma essenzialmente vuoto, divertente ma surreale in maniera negativa, freddo. La cura formale è talmente esagerata che diventa fastidiosa, un paio di scene sono divertenti da guardare ma non basta. Che altro?
Il cast
Adèle Exarchopoulos è Alex, giovane impetuosa e bravissima a sparare. Mélanie Laurent è Carole, la sua mentore e migliore amica. Sono inseparabili. Manon Bresch è Sam, che si unisce al gruppo per l’ultima missione in quanto pilota. Nel cast anche Philippe Katerine nei panni di Abner, Félix Moati in quelli di Clarence e Isabelle Adjani (Morraine).
La recensione
Questo film è una specie di trip da acidi a occhi aperti e senza un goccio di droga nel sangue. Parte in un modo, procede in un altro. Non c’è una relazione tra i personaggi che sia normale o delle scene che procedano secondo una logica realistica o da esseri umani. Senza parole.
Voto:
4.5/10