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Leo, un cartone animato che odia i bambini – Recensione del film su Netflix

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Ci sono poche cose meno divertenti, ma anche disperanti, di esaminare un cartone pensato per bambini molto piccoli dal punto di vista di un adulto. Alcuni film animati resistono all’analisi, rimanendo fatati e positivi anche attraverso un bello strato di realismo trentenne. Altri, invece, non passano la prova. Leo, film animato disponibile su Netflix a partire dal 21 novembre, fa parte della seconda categoria. Diretto da Robert Marianetti e David Wachtenheim, questo film si affida completamente alla voce di Adam Sandler, che però non basta. La produzione è di Robert Smigel e Adam Sandler, che ne sono anche gli autori. Finirà nella Top Ten di Netflix? Mistero.

Leo, una storia apparentemente innocua

Il film inizia con una lunga tirata su quanto i bambini siano infelici e in ansia di star iniziando la quinta elementare, e su quanto i loro genitori siano inadatti. Ci sono i bulli, gli sbruffoni ricchi, gli iperprotettivi. Nella classe, però, ci sono anche una tartaruga e un’iguana. Un giorno, la maestra preferita degli alunni rimane incinta e deve andare in maternità. Al suo posto arriva un’insegnante vecchio stile, che terrorizza gli alunni e li obbliga a portarsi a casa uno degli animali della classe ogni weekend, a turno, per responsabilizzarli. Il primo ad andare è Leo, che svela alla bambina che deve prendersi cura di lui di saper parlare e la aiuta con i suoi problemi a socializzare. A poco a poco Leo aiuta tutti i ragazzi, ma a una condizione: non devono dire a nessuno che lui parla e sono tutti convinti di essere gli unici a saperlo. Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte.

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Un film animato che odia i bambini?

Più penso a Leo più sono perplessa. Lo stile dell’animazione, la storia, le canzoni, tutto fa pensare a un film per bambini. Allora, perché la vecchia insegnante è chiaramente una zitella acida a cui piace molto il prof di ginnastica? Perché sembrano tutti infelici e stupidi? La stessa visione della vita di Leo e del suo compare sono ciniche e distaccate. Leo si affeziona ai bambini, ma fino a un certo punto e solo perché pensa di stare per morire. L’anziana supplente cerca di ingannare un’iguana per prendersi i meriti di qualcosa dopo una vita di repressione e scontentezza, i ragazzini dell’asilo sono rappresentati alla stregua di insetti urlanti, senza nessun tipo di considerazione, animaletti fastidiosi come i moscerini o i pidocchi. Cosa diamine sta succedendo?

Adam Sandler non si adatta

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L’impressione è che l’ironia ormai un po’ amara e cinica di Adam Sandler si sia mescolata a un film per bimbi, e il risultato è un po’ strano. Le canzoni non funzionano, e non sono sicura che le battute arrivino e siano recepite dal target inteso inizialmente. Dai loro genitori sicuramente. Il problema è che il film è troppo puerile per piacere ai genitori e troppo adulto per piacere ai figli. E quindi, a chi piace?

Il cast

Adam Sandler dà la voce a Leo (Edoardo Leo in italiano), vecchia iguana che cerca la via di fuga ma si trova a fare da consulente ai bambini. Il suo amico tartaruga ha la voce di Bill Burr. Nel cast di voci anche Cecily Strong, Jason Alexander, Rob Schneider, Allison Strong, Jo Koy, Sadie Sandler e Sunny Sandler.

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Leo

La recensione

L’impressione è che l’ironia ormai un po’ amara e cinica di Adam Sandler si sia mescolata a un film per bimbi, e il risultato è un po’ strano. Le canzoni non funzionano, e non sono sicura che le battute arrivino e siano recepite dal target inteso inizialmente. Dai loro genitori sicuramente. Il problema è che il film è troppo puerile per piacere ai genitori e troppo adulto per piacere ai figli. E quindi, a chi piace?

Voto:

4.5/10
4.5/10
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