Dopo una lunga e travagliata gestazione durata più di un decennio che ha portato l’eclettico Kirill Serebrennikov al timone e lo ha fatto debuttare al Festival di Cannes, Limonov arriva in prima tv su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW come Sky Exclusive. Tratto dall’omonimo bioromanzo di Emanuel Carrère, il film racconta vita e disordini di Edouard “Eddy” Limonov: studente, criminale, operaio, poeta, sbandato, romanziere, maggiordomo, attivista, commerciante d’armi e fondatore del partito nazional-bolscevico.
Limonov: per sempre contro
Nato in un angolo dell’Unione Sovietica dove è difficile sbocciare, Ėduard Savenko è un operaio e teppista convinto di essere destinato alla grandezza; il problema è che ancora nessuno lo conosce, e chi lo conosce non lo capisce. E allora nel 1967 molla tutto, si autobattezza Eddy Limonov e si trasferisce a Mosca, dove diventa un habitué dei salotti intellettuali e inizia una (melodrammatica) relazione con Elena. Non pago, il suo viaggio contro tutto e tutti lo porterà, in un vortice di sesso e sigarette, fino a New York e alla sua miseria, poi verso Parigi e il tanto agognato riconoscimento, e alla fine di nuovo in Russia, dove un Limonov ormai maturo diventa l’improbabile leader di un movimento politico che riesce a coniugare opposizione a Putin e simpatie di estrema destra. Una vita caparbia, turbolenta, eternamente in opposizione al presente e in tensione verso un non meglio specificato altrove.
Giochi e divertissement
A suo modo, Limonov è una piccola gemma di tecnica, con valori di produzione molto alti anche rispetto al suo budget. La regia di Serebrennikov gioca con gli aspetti formali del medium in un modo che a volte risulta artefatto, ma che altre ci regala delle sequenze esilaranti e cariche di energia — specialmente i montaggi, che in un mondo giusto farebbero scuola.
Limonov e il peccato originale
Il che è un vero peccato, perché nonostante tutto questo Limonov è affossato da un problema critico: Limonov. Se non fosse la storia di una persona realmente esistita, sosterrei che Eddy è un personaggio scritto in maniera superficiale: francamente insopportabile ma apparentemente dotato di un fascino irresistibile, mai simpatetico e orribile con tutti. Il film continua a dirci che quest’uomo ha un talento generazionale, ma non riesce mai a convincerci davvero della cosa. Brilla Ben Whishaw, che dimostra ancora una volta di essere uno dei talenti da (continuare) a guardare nel 2025, ma nemmeno il carisma che trasuda e l’energia asciutta e guizzante della sua performance non riescono a salvare l’insalvabile Limonov-personaggio.
Il cast
Ben Whishaw è il controverso Eddie Limonov, un pensatore “scomodo” al suo ambiente ma soprattutto a se stesso, mentre Viktorija Mirošničenko è Elena, suo grande amore moscovita che lo seguirà in capo al mondo. Nel cast anche Tomas Arana, Corrado Invernizzi e perfino un cameo di Emanuel Carrère.
La recensione
Limonov è una piccola gemma di tecnica, con una regia che sa giocare con gli aspetti formali del medium in modo molto soddisfacente e un’ottima performance di Ben Whishaw. Purtroppo, tutto questo è affossato dall’insopportabilità poco simpatetica del Limonov-personaggio, che rende l’esperienza del film globalmente frustrante.
Voto:
4.5/10