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Lockerbie – La vera storia dell’attentato, su Sky la docu-serie in 4 parti dopo la miniserie

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Lunedì 10 febbraio su Sky Atlantic, on demand e NOW è disponibile il quinto e ultimo appuntamento della miniserie Original, Lockerbie – Attentato sul volo Pan Am 103. In parallelo debutta la docuserie Lockerbie – La vera storia dell’attentato su Sky Documentaries, on demand e NOW in streaming.

Lockerbie – La vera storia dell’attentato, le parole dei parenti

Nella docu-serie il racconto del disastro del 21 dicembre 1988 è fatto dei parenti delle vittime – primo fra tutti il tenace Jim Swire (padre di Flora) – dagli abitanti della tranquilla cittadina scozzese sconvolta dall’attentato e da coloro che per anni hanno condotto le indagini sul caso, investigatori e agenti dei servizi segreti.  La docuserie Sky Original in quattro episodi ricostruisce l’impatto che l’evento ha avuto sulle famiglie e ripercorre le molte tappe di una indagine complessa, al centro della quale sono il governo americano e quello di Gheddafi in Libia, in conflitto per interessi economici e politici.

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Fin dall’inizio è chiaro agli investigatori scozzesi che l’esplosione è stata generata dal plastico nascosto in un registratore a cassette Toshiba, custodito in una valigia nella stiva e comandato da un timer. E proprio tra i frammenti di una valigia rigida color rame ridotta in frammenti viene ritrovato, in circostanze non del tutto chiare, il reperto PT/35(b), un brandello del timer che, insieme all’etichetta di una giacca di tweed conduce la ricerca dei colpevoli a Malta e dall’isola in Libia. Questa pista porta all’individuazione di due colpevoli libici: l’agente segreto libico Abdelbaset al-Megrahi e Al Amin Khalifa Fhimah, manager della Libyan Arab Airlines, per i quali Gheddafi, messo sotto pressione dalle sanzioni delle Nazioni Unite, concede però l’estradizione solo dieci anni dopo, negando ogni coinvolgimento.

Il processo, che si tiene nei Paesi Bassi e secondo le leggi scozzesi, porta alla condanna solo di al-Megrahi, lasciando i parenti delle vittime spiazzati e senza la certezza che giustizia sia stata fatta. Nel 2009, alcuni incontri tra Tony Blair e Gheddafi conducono alla liberazione di al-Megrahi, ormai malato terminale, in cambio di affari tra i due paesi, in particolare la compravendita di armi.

Lockerbie docuserie

La lunga ricerca della verità

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Non sono poche le testimonianze di chi crede che la giustizia sia stata ostacolata da ragioni geopolitiche e Jim Swire è convinto che la pista libica non sia che una ricostruzione del governo americano, estromesso dallo sfruttamento del petrolio libico proprio da Gheddafi. Certamente in questa vicenda i cittadini comuni appaiono esposti a pericoli inimmaginabili, pedine di pericolose partite a scacchi e vittime di diversi avvenimenti sanguinosi che fanno delle stragi un tragico linguaggio diplomatico: nel 5 aprile 1986, nella discoteca La Belle di Berlino, frequentata da americani, viene fatta esplodere una bomba che uccide 3 persone e ne ferisce 230, tra le quali 50 militari statunitensi.

Alcuni elementi fanno della Libia la prima sospettata, e così tra il 14 e il 15 aprile il presidente statunitense Ronald Reagan ordina attacchi aerei su Tripoli e Bengasi, il cui scopo sarebbe colpire bersagli terroristici, ma che uccidono invece diversi civili. Il 3 luglio 1988, nello stretto di Hormuz nel Golfo Persico, una nave della marina militare americana di scorta alle petroliere del Kuwait abbatte un aereo di linea iraniano. L’Iran minaccia vendetta.

L’avvertimento

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Infine, due settimane prima di Natale, l’ambasciata USA di Helsinki riceve una lettera che lancia un allarme: entro due settimane un volo Pan Am sulla rotta Francoforte – USA sarebbe stato colpito da una bomba; le ambasciate USA ricevono l’allarme, così molti passeggeri allertati decidono di rinunciare al volo, che però non viene cancellato, si dirà poi, per non dar peso all’ennesimo allarme terroristico.

Si affida quindi al destino la vita di centinaia di persone: i passeggeri del volo ignari dell’allarme e gli undici abitanti di Lockerbie che perderanno la vita quando l’aereo precipita sulle loro case. Jim Swire non ha mai creduto alla pista libica, e ritiene che l’attentato sia stato una vendetta da parte dell’Iran. Ma la verità sembra ancora lontana.

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