Losing Alice, la nuova serie israeliana al debutto da venerdì 22 gennaio 2021, espande gli orizzonti di Apple Tv+ e prova ad essere d’autore.
Da venerdì 22 gennaio 2021, su Apple TV+ debutta la serie Losing Alice, un progetto interamente israeliano e recitato in ebraico, con il quale Apple TV+ cerca di espandere i suoi orizzonti spaziali a livello internazionale, dopo Teheran e la comedy inglese Ted Lasso (giusto per citarne due). La serie debutta oggi con i primi tre episodi della prima stagione, e poi continuerà con il rilascio di un episodio a settimana ogni venerdì.
Losing Alice, composta da 8 episodi ed è prodotta dalla Dori Media, in associazione con il canale israeliano HOT, che ha già trasmesso la serie. Losing Alice è creata da Sigal Avin che si è occupato anche della sceneggiatura e della regia di tutti gli episodi. Apple TV+ ha acquistato la serie dopo che è stata presentata a Cannes Series nel 2020. Ecco un trailer in inglese:
Losing Alice, trama
Losing Alice racconta il viaggio della protagonista, una regista di 48 anni che ha rinunciato parzialmente alla sua carriera per la famiglia. Oggi si occupa in prevalenza della regia di promo pubblicitari, ma non è più soddisfatta da questa tipologia di vita, soprattutto perchè non riesce a completare la sceneggiatura di un suo film, trovano la direzione giusta per la sua carriera e non è supportata nemmeno dal marito, che fa l’attore.
Un giorno, apparentemente per caso e su un treno, incontra Sophie, una sceneggiatrice ventiquattrenne nonché sua fan, che le rivela di aver scritto un film e che probabilmente sarà prodotto con il marito di Alice nei panni del protagonista. Da quel momento per Alice inizia un viaggio che la porterà a mettere in discussione la sua vita e in cui dovrà capire cosa sarà disposta a fare per arrivare al tanto agognato successo.
Quando si gioca a essere d’autore
Le intenzioni della serie sono chiare fin dai primi episodi, ossia focalizzarsi sulla protagonista, su come vede il mondo, su come lo vive e su come reagisce a quello che le accade nella sua vita. La regia aiuta in questo senso, e anche la sceneggiatura che prevede poche battute in favore di momenti transitori lunghissimi che hanno lo scopo di mettere al centro dell’attenzione dello spettatore, il suo personaggio. Queste sono le tipiche caratteristiche di un prodotto d’autore, che però di solito sono accompagnate da performance più ricercate, da un linguaggio non parlato diverso da quello che vediamo nei primi due episodi. Ecco perchè la sensazione che la serie stia solo provando, o addirittura giocando ad essere d’autore, è presente è quasi un chiodo fisso.
Dall’altro lato invece, l’uso dei flashback e dei salti in avanti da alla serie la tipica impronta del thriller che insinua una leggera curiosità allo spettatore. La prima impressione guardando i primi episodi è che la serie ci sta provando, ma è difficile ancora essere certi di una sua riuscita in questo momento.
Abbiamo una newsletter sulle serie tv e arriva ogni sabato. Clicca qui per iscriverti, è gratis.
Il Cast
- Ayelet Zurer
- Lihi Koronowski
- Shai Avivi
- Gal Toren
- Yossi Marshak
- Chelli Goldenberg