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Madonna Songbook: raccontare Madonna scrittrice, compositrice e produttrice

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Il ventotto maggio del 2023 sul neonato profilo di Instagram Madonna Songbook l’autore scriveva questo: “Questo account è dedicato a Madonna e al suo sorprendente catalogo musicale. È spesso trascurata come scrittrice, compositrice e produttrice, ma la sua musica ha segnato più di una generazione e molte delle sue canzoni hanno definito pop negli anni ’80, ’90, 2K e via”.

Un po’ meno di un mese dopo mentre Madonna era impegnata nelle prove del Celebration Tour è arrivata la notizia che nessun fan vorrebbe mai leggere ovvero il suo ricovero in rianimazione.

Come sappiamo Madonna si è ripresa, il tour ha subito degli slittamenti, è stato un successo di pubblico, di critica e si è concluso con il mega show sulla spiaggia di Copacabana davanti a oltre un milione e mezzo di persone.

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Il Profilo di Madonna Songbook è diventato per molti un punto di riferimento per seguire le infinite tappe di quel grande show dove lei ha raccontato in musica, quasi fosse un musical di Broadway, la sua carriera, il contesto in cui è nata, cresciuta, le influenze e i grandi sconvolgimenti che in questi quarant’anni ha portato nella cultura Pop e nelle battaglie per il cambiamento della società come Donna e come alleata di comunità marginalizzate che agli inizi degli anni ’80 erano ancora più  discriminate e isolate dalla società dominante.

Poi un giorno è arrivata da parte dell’autore Giulio Mazzoleni, manager di artisti musicali internazionali, consulente mediatico, autore e organizzatore di eventi culturali e collaboratore di Madonna in occasione della promozione di alcuni suoi dischi in Italia, che gestisce la pagina la notizia che quel profilo sarebbe diventato un libro.

Pubblicato per Edizioni Antiga, scritto in lingua inglese, di 712 pagine con citazioni della stessa Madonna ed esclusive interviste a diversi suoi stretti collaboratori, come Stephen Bray, Mike McKnight, Donna De Lory, Niki Haris, e molto materiale inedito anche per i più appassionati, Il libro è illustrato con centinaia di foto e l’intero impianto grafico è stato curato dal designer newyorchese Anthony Coombs. L’immagine di copertina è una creazione di Carlo Rossi.

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Madonna Songbook, intervista al creatore

Quando e come è nato il progetto “Madonna Songbook”?

Due anni fa ho comprato per Natale un libro su tutte le canzoni di Prince. L’ho trovato magnifico e ho scoperto che quell’autore aveva scritto opere simili sui Queen e David Bowie poi mi è stato subito chiaro che, se quella collana fosse continuata, i successivi sarebbero stati Elton John, Bruce Springsteen o Sting Tutti uomini, sicuramente non ci sarebbe stata una donna, tanto meno Madonna e mi sono lamentato che non esistesse un’opera simile per lei.

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Sono stati i miei amici e per svagarmi che avrei potuto farlo io stesso, particolarmente Matthew Rettenmund autore della famosa Encyclopedia Madonnica.

Ho deciso di scrivere il libro perché lei merita di essere criticamente riconosciuta come autrice e produttrice. Nonostante enormi successi discografici e musicali, le si riconosce più un valore di brava entertainer, ma rendiamoci conto di quante canzoni del suo repertorio godono di lunga vita e di enorme affetto del pubblico!

Madonna dal suo debutto ad oggi è stata data per finita ogni cinque minuti e invece… cosa le ha permesso di cadere e rialzarsi ogni volta più forte che mai?

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Madonna ha una forza interiore che è travolgente. Ha una urgenza espressiva che la costringe a continuare a fare. Ha anche una forte incuranza per le convenzioni e quello che il comune pensiero sia, pur essendo una artista che ama essere al centro dell’attenzione, quindi ama mettersi in pericolo, persino contro la sua stessa convenienza da un punto di vista commerciale. Il suo motto, non a caso, è: NO RISK, NO GLORY

C’è stato un momento in cui ti sei detto no così è troppo anche per lei?

Da ragazzo di forte formazione tradizionale e un po’ pudica, mi capitava di essere perplesso di fronte a video come Justify My Love o il libro Sex. Solo un paio di anni dopo, crescendo nella mia identità sessuale e intellettuale ho imparato ad apprezzarli.

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Madonna “svelata”

Delle cose dette su Madonna qual è secondo te la più inesatta?

Che è un prodotto di marketing, che è una calcolatrice. A parte il fatto che nessun ufficio marketing saprebbe pianificare una carriera così, è esattamente il contrario. Sembrerà paradossale ma è così.

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Nelle interviste che ho fatto con i suoi co-produttori e co- autori, ho potuto documentare che la creatività di Madonna si esprime in maniera estremamente istintiva e impulsiva ed è lei, e non il Produttore del momento, a guidare il progetto.

La maggior parte dell’sue canzoni è nata in sessioni molto brevi, quasi tutte nell’arco di mezza giornata. Addirittura, è sua consuetudine registrare le tracce vocali una sola volta. Per esempio, Like a Prayer è stata scritta in una mattina, poi è stato registrato il provino e Madonna non l’ha mai mai più cantata; ha usato quella stessa voce nell’album e nel singolo che tutti conosciamo, senza più toccarla. Idem per capolavori come Live to Tell e Music o Hung Up. Pensa che Vogue è nata per sbaglio, doveva essere una B-side, idem Into the Groove!

Per salutarci tre domande secche, quelle insopportabili a cui è sempre difficile rispondere, Album, Canzone, video e tour che ami sopra ogni altra cosa?

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Se Madonna avesse un curriculum lungo 10 o anche 15 anni, si potrebbe scegliere, ma con 45 anni di carriera e 500 canzoni, come si fa? Ci provo. Ray of Light, Into The Groove, The Girlie Show

Molti hanno storto la bocca rispetto alle collaborazioni nate in era Tik Tok. Tu che hai analizzato tutta la sua discografia che ne pensi?

Penso che Madonna sia sempre stata una pioniera e una outsider; forse finché il suo pubblico di riferimento era più giovane, sembrava più facile benedirla come una trend setter; ora che il suo pubblico è cresciuto anagraficamente, lei continua a giocare con le novità e le cose in cui trova stimolo e questo crea una discrepanza con un pubblico affezionato ai classici. Trovo che in questi ultimi anni, dopo l’ultimo album Madame X, che simboleggia una sua grande libertà artistica, lei si stia semplicemente divertendo a sperimentare con le novità, con gli strumenti che quest’epoca le offre. Forse arriverà il momento per un progetto più corposo, ma raccomando a tutti i suoi fan di non crearsi aspettative, di non domandarsi quando ci darà un altro like a Pryer, quando registrerà un’altra Frozen: lei guarda solo avanti e se siamo noi a essere nostalgici e lei no, il problema non è suo.

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