Pochi giorni fa si è conclusa la 15esima edizione del MI AMI 2019, di cui vi avevamo parlato qui. Il festival, che infiamma ogni anno i palchi del Circolo Magnolia, sotto la direzione di Carlo Pastore e Stefano Bottura, anche stavolta ha regalato al suo pubblico di neofiti e affezionati, una ricchissima selezione di artisti della scena musicale italiana, spaziando da artisti emergenti a nomi ormai super affermati, dall’indie al pop, dal cantautorato alla trap. Tre giorni di musica e non solo: open mic, illustrazione, street food, live performance di ogni tipo, tutto nella splendida cornice dell’Idroscalo alle porte di Milano. Il tempo non è stato dei migliori, un po’ di pioggia qua e lĂ ha innaffiato il MI AMI, ma il pubblico, armato di ombrelli e k-way, non ha desistito. La ricchissima line-up del festival ha restituito una fotografia chiara e sincera dell’attuale panorama musicale del nostro Paese, mettendo d’accordo tutti, e proprio qui risiede il bello di questo ormai storico evento milanese: il pubblico è variegato, e ognuno, ogni anno, torna a casa felice e soddisfatto per qualche motivo.Â
Il primo giorno, venerdì, ha visto sui quattro palchi artisti più o meno legati alla trap, salvo qualche eccezione. Da Fulminacci a Dutch Nazari, da Coma Cose a Franco126. Proprio questi ultimi due nomi, tra gli artisti trap, hanno infuocato la notte del Magnolia, i primi sul Tidal Stage, il palco principale, il secondo sul palco Jowaè, un grande palco nello spazio che i fan di vecchia data del festival chiamano affettuosamente “la collinetta”. Il duo milanese e l’artista romano sono stati gli artisti più acclamati della serata, esibendosi entrambi in performance di oltre un’ora. Un venerdì sold out che ha visto anche il debutto del tour Animali Notturni dei Fast Animal and Slow Kids. Il gruppo rock di Perugia, giunto al quinto album ha fatto un po’ parlare: il nuovo disco, decisamente più pop rispetto ai precedenti, non è riuscito a mettere tutti d’accordo e alcuni, tra i vecchi fan della band, non sono sembrati del tutto soddisfatti della scaletta scelta da Aimone & co. per il MI AMI, che contava, su 12 pezzi, solo 5 brani del passato. L’acustica, durante la performance dei FASK non ha aiutato, e non pochi hanno lasciato lo spazio dinanzi al Tidal Stage, prima che la loro esibizione giungesse al termine. A chiudere la serata, il rapper Massimo Pericolo e le sonorità distorte di Ketama126.
La pioggia è stata protagonista, a sprazzi, del sabato pop del MI AMI 2019.
Il Day 2 si è diviso tra hip hop e cantautori: da una parte, Riccardo Sinigallia e Motta sul Tidal Stage, dall’altra Mahmood e Myss Keta sul Palco Jowaè. Motta, il vero headliner della serata, ha stregato i suoi fan con pezzi tratti dai suoi “La Fine Dei Vent’Anni” e “Vivere o Morire” con ospite d’eccezione al suo fianco su alcuni brani: Andrea Appino, frontman degli Zen Circus che ha mandato in estasi i fan più sfegatati. In collinetta, anche Mahmood, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, ha sorpreso il pubblico con diversi ospiti sul palco, da Sfera Ebbasta a Gué Pequeno, quest’ultimo presente anche con Miss Keta. Poco dopo, l’artista amatissima dalla comunità LGBT, ha ospitato sul Palco Jowaè “le ragazze di Porta Venezia”: , Elodie, Roshelle, Joan Thiele, Priestess, facendo ballare il pubblico del Magnolia fino a notte fonda.
Dalla trap del venerdì al pop del sabato, arriviamo al cantautorato della domenica, il Day 3, il giorno di chiusura, quello con meno affluenza e meno caos. Il Tidal Stage apre intorno alle 18.15 con Giovanni Truppi, il cantautore napoletano che da marzo sta portando in tour il suo nuovo (e splendido) album, Poesia e Civiltà . Con l’immancabile canottiera e alternando il piano alla chitarra, Truppi incanta ancora una volta i suoi fan con brani vecchi e nuovi e la timidezza che lo contraddistingue. Una garanzia, dal vivo, sempre. Giorgio Canali e Bugo regalano poco dopo al proprio pubblico un po’ di rock vecchia maniera, mentre sul Palco Jowaè due nuove cantautrici si esibiscono davanti ai fan, Angelica, ex leader dei Santa Margaret, e Any Other.
Alle 20.45 è il momento del cantautore piemontese Andrea Laszlo De Simone, un solista, prima di tutto, ma anche una band composta da sei elementi. Capello lungo, baffetto, sigaretta sempre accesa e due album alle spalle, “Ecce Homo” e “Uomo, Donna”: Laszlo coinvolge e incanta il suo cospicuo gruppo di seguaci con pezzi romantici e disperati, mentre il sole cala sul Circolo Magnolia. Gli I Hate My Village salgono sul Jowaè Stage alle 22.00: la band, formato da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explotion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) e Alberto Ferrari (Verdena), si esibisce nei pezzi dell’album omonimo. Poco meno di un’ora di esibizione, prima di lasciare spazio agli ultimi artisti della serata, La Rappresentante di Lista (Woodworm Label), duo musicale nato nel 2011 e composto da Veronica Lucchesi (voce) e Dario Mangiaracina. La loro performance chiude la quindicesima edizione del MI AMI, una delle edizioni più variegate e degli ultimi anni. L’estate sta finalmente per iniziare e molti altri festival indie e rock animeranno l’Italia dal nord al sud.