Patrick Dempsey, al MIPCOM per presentare Diavoli insieme a Alessandro Borghi, parla della necessità di collaborare a livello internazionale. Sky Studios punta al titolo di maggior produttore di contenuti Europei.
Ieri a Cannes è iniziato il MIPCOM, il mercato internazionale dell’intrattenimento in cui, dal 14 ottobre al 18 ottobre, si incontrano tutti i produttori del mondo per parlare del mercato dell’intrattenimento e per presentare nuovi progetti agli acquirenti internazionali. Tra le presentazioni che ieri hanno dato il via alla quattro giorni a Cannes, c’era Diavoli, una serie prodotta da Sty Studios e Lux Vide per l’Italia (come mercato d’originle) con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi.
La serie è stata presentata al MIPCOM, e alla luce della riorganizzazione degli organi di distribuzione e produzione di Sky, in seguito all’acquisizione da parte di Comcast, NBC Universal Global Distribution si è occupata della vendita della serie nei mercati internazionali. Pare che la casa di distribuzione abbia già realizzato molti accordi in vari paesi, che però non sono stati comunicati.
Diavoli è ambientata nella sede londinese di una banca americana dove lavora come Head of Trading Massimo Ruggero interpretato da Alessandro Borghi, Dominic Morgan (Dempsey) è il suo mentore e AD della banca. Quando Massimo si ritrova in una guerra finanziaria intercontinentale che coinvolgerà tutta Europa, dovrà decidere se allearsi con il suo capo oppure contrastarlo. La serie, composta da 10 episodi, debutterà nella primavera del 2020 nei territori Sky (Regno Unito, Irlanda, Italia, Germania e Austria) e successivamente nei mercati internazionali.
La serie è diretta da Nick Hurran e Jan Michelini ed è prodotta da Sky Studios, Lux Vide insieme alla Orange Studio francese. Diavoli è anche una delle serie più costose prodotte da Sky, con un budget stimato di circa 25 milioni di euro, ed era tra i primi progetti sviluppati da Sky Vision, poi diventata Sky Studios con a capo Gary Davey.
Alessandro Broghi e Patrick Dempsey al MIPCOM
A presentare la serie al MIPCOM non potevano mancare i due protagonisti, Patrick Dempsey che nella serie interpreta l’americano amministratore della banca d’affari e Alessandro Borghi il suo allievo che viene dall’Italia.
Sulla scelta di Alessandro Borghi come protagonista di una serie internazionale, Luca Bernabei, AD di Lux Vide, ha espresso i dubbi di affidare a un attore italiano il ruolo da protagonista. Si pensava che il mondo non fosse pronto per un italiano a capo di una serie internazionale, anche se insieme a un attore popolare come Patrick Dempsey.
Alessandro Borghi di certo è uno degli attori italiani in ascesa, e gode anche di una certa fama internazionale grazie al suo ruolo in Suburra, la serie sulla mafia di Roma rilasciata da Netflix in tutto il mondo. Il regista, Nick Hurran ha rivelato che prima di scegliere Borghi hanno cercato: “un americano che avesse delle origini italiane in qualche modo… ma poi ci siamo sentiti come se ci stessimo svendendo.”
Parlando di Diavoli, Patrick Dempsey al MIPCOM ha sottolineato la necessità di creare show con un appeal internazionale. Secondo l’attore, Diavoli “rappresenta il mondo. Mi piace l’Europa, mi piace viaggiare e imparare mentre lo faccio, e amo lavorare in progetti internazionali.” L’attore poi aggiunge poi il suo desiderio di: “incontrare altri produttori e showrunner e lavorare in altri paesi in progetti simili.”
Dempsey poi continua: “tutti stanno producendo titoli locali, dalla Francia all’Italia, non stanno più lì ad aspettare il mercato americano, quindi per noi è importante iniziare a collaborare a livello internazionale e usare la nostra visibilità per impollinare. E’ il momento perfetto per farlo, perchè ci sono così tante storie da raccontare in ogni paese grazie a giovani produttori e autori.”
Ph.: ©Antonello&MontesiAlessandro Borghi invece ha rivelato che questo ruolo per lui è stato una sfida molto stimolante per lui, data dal fatto che si trattava del primo ruolo recitato interamente in inglese, e in più usando una terminologia più complicata a cui nessuno è abituato, come quella del mondo finanziario. “Ho dovuto imparate tutto su questo mondo, non ne sapevo nulla sulla terminologia del mondo della finanza”. Borghi avrebbe anche passato del tempo a Londra per imparare un po’ l’accento, e spera che questo progetto, il primo per lui su scala internazionale: “possa essere un punto di partenza per realizzarne altri.”
Sky Studios “più grande produttore di contenuti in Europa“
Dopo l’acquisizione di Sky da parte di Comcast, per la cifra di circa 40 miliardi di dollari, Sky adesso si trova in un nuovo territorio, quello globale, in cui giocherà producendo contenuti tramite la nuova unità di produzione Sky Studios.
I piani di Sky Studios sembrano molto ambiziosi, secondo Variety infatti, la casa di produzione arriverà a spendere circa 1 miliardo di sterline all’anno nella produzione di contenuti originali entro i prossimi 5 anni. Gary Davey, CEO di Sky Studios, e Jane Millichip, si occuperanno di portare avanti questo piano.
“Diventeremo il più grosso produttore di contenuti televisivi in Europa,” ha dichiarato Davey ieri al MIPCOM. La sfida che la casa di produzione incontrerà è quella di realizzare serie che riescano a trattenere gli abbonati nei vari mercati in cui Sky opera come pay-tv. “La nostra pozione magica è quella di avere profonde radici in ambito locale che possiamo combinare in un contesto di scala più grande. E’ questo che ci rende unici. Possiamo sviluppare contenuti locali con più facilità di un servizio streaming internazionale, ma allo stesso tempo possiamo sviluppare contenuti più globali di un canale locale.”
Attualmente Sky ha circa 34 drama e 18 comedy in sviluppo, un numero sempre in crescita che è nato da Sky Vision, che gestita da Jane Millichip è passata da realizzare ricavi di 8 milioni di sterline ai 240 milioni previsti nel 2019.
“All’interno delle nostre mura abbiamo un team che si occupa di creare serie tv di rilievo, una piattaforma di canali capeggiata da Sky Atlantic che ha la forza di lanciare una serie, e Sky Vision che poi si occupa di aumentare gli incassi dalle vendite internazionali” ha detto Davey.
Sky Vision però ha chiuso a settembre, come parte di una riorganizzazione delle aziende Comcast nei mercati internazionali. Da ottobre infatti è NBC Universal Global Distribution a occuparsi della distribuzione dei contenuti prodotti da Sky Studios.
La ragione per cui Sky ha deciso di spingere maggiormente sui contenuti originali è semplice. Sky infatti ha accordi in esclusiva con HBO e Showtime per la trasmissione dei loro titoli nei mercati europei in cui è presente, ma Davey ha fatto notare che nel 2018, 18 su 20 titoli più popolari della piattaforma erano contenuti originali prodotti da Sky stessa. Tra questi Riviera e Gomorra. Un incentivo quindi per investire sempre di più in contenuti originali che parlano anche la stessa lingua degli abbonati.