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Morte e altri dettagli, un giallo indeciso tra il prendersi o meno sul serio

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Morte e altri dettagli è la nuova serie tv arrivata su Disney+ con tutti i 10 episodi subito disponibili, al contrario di Hulu dove sempre il 5 marzo è terminato il rilascio settimanale degli episodi. Un giallo classico alla “whodunit” “chièstato“, chiuso in uno spazio ristretto con possibilità quindi limitate. Ma intorno al caso inserisce personaggi spesso assurdi, caricaturali per dare un tono di commedia alla serie.

Morte e altri dettagli…come l’identità

Un giallo-commedia o una commedia-gialla? Se è vero che spesso ci troviamo a dire che rinchiudersi in recinti e definizioni non fa bene alla serialità, forse almeno chi scrive una serie tv dovrebbe aver ben chiaro quello che ha intenzione di fare. Soprattutto ogni tanto ci sarebbe bisogno di qualcuno che smorzi facili entusiasmi. Perché Morte e altri dettagli è un’idea carinissima e su cui ci saremmo subito lanciati tutti gli amanti dei gialli, ma la verità è che la resa è inferiore alle aspettative.

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Only Murders in the Building è un esempio massimo in questo senso: l’idea è geniale e la resa è allo stesso livello. In quel caso si è scelta la strada di una commedia infarcita di giallo e i due binari vanno avanti senza ma cedere nonostante le 3 stagioni alle spalle. Al contrario, per esempio, di Afterparty che dopo una prima stagione riuscitissima ha avuto una seconda stagione forzata in cui il bilanciamento tra commedia e giallo non è stato trovato (e la serie è stata cancellata).

La sensazione è che Morte e Altri dettagli provi a imitare la formula dei film di Rian Johnson Knives Out. Anche in questo caso l’ossatura principale è quella del giallo e la commedia è portata avanti da alcune linee di dialoghi e soprattutto da personaggi caricaturali, estremizzazione di alcuni topoi ben definiti del genere.

Per fortuna c’è Mandy

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Il gioco riesce, però, solo in parte, alcuni personaggi sono spinti troppo all’estremo, alcune situazioni inserite solo per allungare. Inoltre questo tono dei personaggi stride con quello scelto per lo sviluppo delle storie che non hanno elementi comici, farseschi o surreali ma sono la possibile trama di un qualsiasi procedurale. Il tutto però è stiracchiato su più puntate anche particolarmente lunghe come durata.

L’effetto è quello di trovarsi davanti a un prodotto che si fatica a definire e che si fatica quindi a seguire.

Tutti i personaggi e le loro storie generano caos non sempre organizzato. Nessuno viene approfondito e tutti restano delle macchiette superficiali da utilizzare fino a che non bisogna introdurre una nuova storyline da seguire. C’è troppo in questa serie che ha tutto il potenziale per trasformarsi in una semi antologia con la conferma di Rufus Cotesworth (Mandy Patinkin) e Imogene (Violett Beane) alle prese con un nuovo caso.

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Il loro rapporto è un altro grande problema della serie. La frizione iniziale legata al passato viene superata troppo rapidamente ma i due non sembrano aver davvero bisogno l’uno dell’altra, manca l’alchimia tra i due personaggi che funzionano meglio da soli con gli altri personaggi che in coppia. E alla fine a salvare la baracca ci pensa la solida professionalità di Mandy Patinkin.

Morte e altri dettagli

La serie unisce il giallo alla commedia ma non trova il giusto equilibrio. A salvarla ci pensa Mandy Patinkin circondato da personaggi eccessivamente caricaturali

Voto:

6.5/10
6.5/10
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