Natale a tutti i costi è la garbata e divertente commedia che porta i film “natalizi” in streaming. Se Aldo, Giovanni e Giacomo hanno scelto la sala per il loro Il Grande Giorno, Diego Abatantuono e Christian De Sica sono sbarcati rispettivamente su Prime Video e Netflix per portare le risate festive, inaugurando una nuova tradizione (forse). E mentre su Prime Video i cinepanettoni che furono hanno rinforzato il catalogo festivo, Natale a tutti i costi è un po’ un “anti-cinepanettone”, remake di una commedia francese verniciato di italianità con Claudio Colica, Angela Finocchiaro, Fioretta Mari e Dharma Mangia Woods.
Natale a tutti i costi non è un cinepanettone
Il concetto è abbastanza chiaro: Natale a tutti i costi non è un cinepanettone. E come ha detto anche Christian De Sica durante la presentazione del film non è più il loro tempo “se rifacessi certe battute di miei vecchi film finirei carcerato”. Eppure quelle battute grazie ai social imperversano e De Sica è diventato un volto molto amato dai giovani dall’alto dei suoi 72 anni. Il film ha una sua storia chiusa e ben definita con questa coppia di genitori con la sindrome del nido vuoto, che per far riavvicinare i figli millantano una improvvisa eredità milionaria, ma non è difficile immaginare un seguito in fondo basta trovare un nuovo spunto per riportare insieme la famiglia.
Il film è stato accompagnato da un’insulsa polemica per una battuta presente nel trailer (e nel film) completamente fraintesa dai produttori di vino abruzzesi e dai vertici della regione, alimentata (e come ti sbagli) dai social, dove l’analisi e la comprensione del testo è paragonabile a quella di un bambino della scuola elementare. Infatti nel trailer si vede il figlio portare al padre una bottiglia di vino dicendo che ha vinto un premio in Abruzzo “com’è com’è” “mmm na merd*” dice il padre. E già dal trailer non sarebbe dovuta nascere la polemica visto che l’Abruzzo è solo la regione in cui ha vinto il premio, non viene nominata una cantina e non c’è un riferimento diretto. Vedendo il film si capisce meglio il contesto con un padre che deve sminuire tutto quello che fa il figlio e con la battuta successiva in cui dice “sto scherzando è buonissimo”. Insomma come al solito i social incarnano il male della società.
Tutto bene ma…
Natale a tutti i costi è un film divertente, si ride alternando sia situazioni da comicità più fisica ad altre più dialogiche. Non è mai volgare e affronta anche temi molto attuali. Angela Finocchiaro è sempre perfetta nel suo ruolo (anche se non sappiamo perchè è una milanese a Roma), Claudio Colica a tratti sembra faticare a uscire dai suoi video ma alla fine ingrana. Ma ci sono due “ma” che accompagnano questo film. Da un lato c’è Christian De Sica che troppo spesso indugia su sue battute note.
Ha 72 anni, è vero, ma è troppo ingessato nel suo personaggio, sembra incapace di uscirne e a tratti in Natale a tutti costi sembra doversi trattenere per evitare di “sbracare”. E poi c’è quel finale, frettoloso come troppo spesso capita nelle commedie italiane. Si arriva fino a un certo punto, c’è una svolta e poi, puf tutto si conclude rapidamente come se si fosse ormai arrivati al tempo massimo consentito. Tutto sommato è un buon film, simpatico, divertente, da 7, ma al contempo è anche un’occasione mancata per fare qualcosa di più.