Anche se sembra più una procedura di sicurezza, Netflix sta testando uno strumento per limitare la condivisione degli account, senza il permesso del proprietario.
La condivisione degli account Netflix, e in generale dei servizi streaming è una pratica diffusissima in tutto il mondo. Pratica vietata dai termini e condizioni di Netflix, ma negli hanno ha sempre chiuso un occhio, in fondo rappresenta una sorta di strategia di marketing che permette a più persone di testare il servizio e chissà magari diventare dipendenti quando Netflix deciderà di aprirlo quell’occhio.
In questi giorni il servizio sta testando una funzione che se diventerà operativa per tutti potrebbe sicuramente influire sulla condivisione degli account. Alcuni utenti americani nei giorni scorsi hanno ricevuto un messaggio: “Se non vivi con il proprietario di questo account, devi averne uno tuo per continuare a guardare“, poi è presente un pulsante per attivare una prova gratuita, o per ricevere un codice di conferma, via mail o sms, per confermare l’identità.
Questo test è stato confermato da Netflix che in un comunicato a Variety ha spiegato: “il test è stato realizzato per essere sicuri che le persone che usano l’account Netflix siano autorizzate a farlo“. Al momento il test è in corso solo in alcuni Paesi e solo nelle app per smart tv, e non sappiamo se il messaggio appare automaticamente o dopo un attività considerata sospetta dal sistema.
O no. Netflix doing the purge?!? pic.twitter.com/XXlHtfgfsy
— chante most (@DOP3Sweet) March 9, 2021
Bisogna anche considerare che Netflix spesso organizza dei test tra i suoi 200 milioni di abbonati, e non tutti sono stati poi inseriti come funzione nella piattaforma in produzione. Inoltre, il messaggio ha anche un pulsante che permette all’utente di rimandare la conferma dell’identità, quindi il test sicuramente avrà un effetto limitato sulla condivisione dell’account (basterà chiedere il codice al proprietario dell’account per aggirarli). Ma buoni effetti li avrà sulla sicurezza, nel caso in cui le credenziali siano state rubate da qualcuno, senza il permesso del proprietario.
Secondo vari studi americani la pratica della condivisione degli account streaming è molto diffusa. Negli Stati Uniti, il 40% ha dichiarato di usare delle credenziali che non gli appartengono, e un terzo di questi senza il permesso del proprietario delle credenziali (studio LendingTree su un campione di 1500 abbonati, dal 11 al 16 febbraio 2021).
Sempre secondo lo stesso studio, il 51% di quelli che hanno un account in streaming, hanno dichiarato di permettere ad altri di usarlo. Netflix inoltre è il servizio più condiviso dal 72% degli abbonati.
E’ chiaro che continuando a crescere con questo ritmo, Netflix ha superato quota 203 milioni di abbonati nel 2020, il servizio si avvicina sempre di più a un punto di saturazione. Ma è anche chiaro che non potrà aumentare i prezzi dei tre piani oltre un certo limite, quindi limitare la condivisione degli account sarà un “problema” che Netflix, ma in generale tutti i servizi, dovraanno affrontare quando raggiungeranno quel punto di saturazione.
Dall’altro lato, in pubblico, il fondatore e amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, tempo fa ha dichiarato che la condivisione degli account è un attività con cui bisogna convivere: “ci sono così tante situazioni in cui la condivisione è legittima, come condividere con la moglie, con i figli… Non c’è quindi una soluzione chiara e noi stiamo andando bene lo stesso.“