Non ci resta che il crimine diventa una serie tv. Da saga cinematografica in tre film a serie tv in 6 episodi per la commedia italiana sui viaggi nel tempo di Massimiliano Bruno. Sky e NOW dopo aver rilasciato in piena pandemia il secondo film come Sky Original, ha realizzato la serie tv scritta da Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Gianluca Bernardini, Herbert Simone Paragnani, prodotta da prodotta da Sky Studios e da Federica e Paola Lucisano per Italian International Film. Nel cast tornano Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi e Giampaolo Morelli oltre a Massimiliano Bruno, affiancato alla regia da Alessio Maria Federici.
Non Ci Resta che il Crimine 1970 – La trama
La trama ufficiale di Non ci Resta che il Crimine 1970 ci riporta nelle avventure a spasso nel tempo della sgangherata banda di amici. Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gianmarco Tognazzi) e Claudio (Giampaolo Morelli) si trovano di nuovo riuniti, stavolta per un’avventura nel 1970.
Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco (Massimiliano Bruno), cambiare il passato vuol dire cambiare il presente. Giuseppe riesce a incontrare la madre durante un evento a casa di Duccio Casati, un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore. Salvandola da un attentato, finisce per modificare il passato, e quindi anche il presente. L’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista e per salvare il presente bisogna tornare indietro di nuovo anche al costo di infiltrarsi nel Golpe Borghese.
Le puntate finali del 15 dicembre
A ridosso del Golpe, sono tutti pronti a rimettere la Storia sui binari giusti. Peccato che la persona che ha seguito Gianfranco, Marisa – la sua assistente di laboratorio, ora sanguinaria agente governativa – uccida Iudica, il contatto di Sergio ai piani alti, rubando il dossier sul Golpe. Tutto sembra perduto, ma il peggio deve ancora arrivare. È il giorno del Golpe, ma una catena di eventi rende difficile la realizzazione del piano. Tutto sembra perduto, quando alla Rai di via Teulada arriva un aiuto inaspettato…
Le anticipazioni delle puntate dell’8 dicembre
Per rimettere le cose a posto i nostri sono costretti a tornare di nuovo nel 1970 per far sì che il Golpe Borghese venga sventato, in modo da rimettere a posto l’asse temporale.
Mentre nel presente Gianfranco è stato rapito dagli agenti governativi, nel 1970 ha inizio il piano per sventare il Golpe Borghese. I nostri decidono quindi di infiltrarsi nei gruppi dell’estrema destra eversiva. Claudio, complice il flirt con una ricca e affascinante vedova, diventa presto il beniamino dei golpisti, mentre gli altri cercano di portare avanti il piano. Nel frattempo Gianfranco viene torturato e cerca di fuggire…
Il cast
Riprendono i loro ruoli Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Giampaolo Morelli, Massimiliano Bruno, mentre tra le novità c’è Maurizio Lastrico (che è anche nel cast di Call My Agent Italia sempre di Sky).
Marco Giallini è Moreno
Gianmarco Tognazzi è Giuseppe
Giampaolo Morelli è Claudio
Maurizio Lastrico è Duccio Casati
Massimiliano Bruno è Gianfranco
Le dichiarazioni
Massimiliano Bruno ha raccontato che ha voluto ambientare Non Ci Resta che il Crimine – La serie nel 1970 perché è il suo anno di nascita, quello dei mondiali di Italia- Germania 4-3 e che gli “piacerebbe tornare al giorno della mia nascita, con mio padre che mi ha sempre detto di aver portato un mazzo di rose color té a mia madre che però non le ho più trovate. Durante il progetto ho capito che serviva un supporto forte e abbiamo scelto Alessio Maria Federici per aiutarci.”
Marco Giallini che a metà anni ’70 era adolescente, ricorda di quando a Roma a Corso Vittorio mentre cercava il vestito della cresima col padre, sentirono dei colpi di pistola e rimasero più di un’ora nel negozio. Massimiliano Bruno ricorda come fossero anni in cui i giovani erano politicamente e socialmente impegnati, ma anche come tutte le conquiste nel ventennio successivo siano state annullate o quasi. “Oggi c’è un fermento ma bisogna fare in modo che questo non venga di nuovo calpestato da ideali nichilisti ed egoistici. E importante vedere quanto hanno lottato e vedere come si è spento.”