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The Voice 2019: Gigi D’Alessio e Guè Pequeno cantano “Non Dirgli Mai” (VIDEO)

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The Voice 2019: Gigi D’Alessio e Guè Pequeno in un featuring inedito. Cantano una versione di “Non dirgli Mai” di Gigi D’Alessio (VIDEO)

Nella quinta puntata delle Blind Audition di The Voice of Italy, in onda ogni martedì su Rai 2 e condotto da Simona Ventura. Nelle serdie girevoli dei giudici abbiamo ritrovato Gigi D’Alessio, Guè Pequeno, Elettra Lamborghini e Morgan. Nella puntata c’è spazio anche per l’intrattenimento leggero e non solo per la gara, infatti Gigi D’Alessio e Guè Pequeno si sono esibiti in un featuring veramente insolito. Non Dirgli Mai.

I due giudici hanno intrattenuto il pubblico di The Voice cantando “Non dirgli mai”, in una versione completamente inedita, almeno per quanto riguarda la parte cantata da Guè Pequeno, e l’arrangiamento.

Finita l’esibizione Guè Pequeno ha detto: “per me non è stata una penitenza, ma un grande onore fare questo pezzo.

A seguire il video dell’esibizione. The Voice tornerà la prossima settimana con la puntata delle Battle.

Come rivedere la puntata

Se ti sei perso la puntata di The Voice of Italy, recuperarla è facilissimo. Tutte le puntate dei programmi della Rai sono disponibili online sul sito Raiplay.it. Nella pagina dedicata a The Voice Of Italy è possibile riguardare o recuperare la puntata di The Voice, che verrà inserita subito dopo la messa in onda.

Nella finalein onda in diretta giovedì 4 giugno 2019, i finalisti, accompagnati da un corpo di ballo e da una band di 13 elementi verranno votati in diretta dal pubblico che potrà interagire attraverso i social network e il web. Saranno infatti proprio gli spettatori a casa a determinare il vincitore assoluto di “The Voice of Italy 2019, che si aggiudicherà un contratto discografico con Universal Music Italia.

The Voice 2019: Leslie canta Ready or Not e va nel Team Elettra (VIDEO)

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The Voice 2019: Leslie canta “Ready Or Not”. Si gira solo Elettra Lamborghini e va nel suo Team. (VIDEO)

Su Rai 2 è andata in onda la quinta puntata delle Blind Audition di The Voice Of Italy. Il programma è in onda ogni martedì su Rai 2, ed è condotto da Simona Ventura con Gue PequenoElettra LamborghiniGigi D’alessio e Morgan nelle sedie girevoli dei giudici. Tra i concorrenti che hanno ricevuto un giudizio positivo da parte dei giudici, c’è la cantante Leslie.

La cantante si chiama Lisa Cardoni, in arte Leslie, ha subito ricevuto i complimenti da Morgan che l’avrebbe presa nella sua squadra se non avesse già il team completo. Elettra: “benvenuta nel mio team… Mi sono girata e ti aspettavo proprio così, mi ha veramente colpito il tuo timbro, è particolare, sei intensa e vera. Ti ho trovata molto vera… E anche selvaggia.

Guè non si è girato e si è giustificato così: “guarda io ti conosco, penso che a livello di rap hai fatto questo classico di Fugees che ha questo bit un po’ retro. Il tempo è tiranno, io ho questo team in cui ho un sacco di ragazze che fanno più o meno [questo genere] però ti ringrazio, sei fortissima.

Ecco il video dell’esibizione:

Come rivedere la puntata

Se ti sei perso la puntata di The Voice of Italy, recuperarla è facilissimo. Tutte le puntate dei programmi della Rai sono disponibili online sul sito Raiplay.it. Nella pagina dedicata a The Voice Of Italy è possibile riguardare o recuperare la puntata di The Voice, che verrà inserita subito dopo la messa in onda.

Nella finalein onda in diretta giovedì 4 giugno 2019, i finalisti, accompagnati da un corpo di ballo e da una band di 13 elementi verranno votati in diretta dal pubblico che potrà interagire attraverso i social network e il web. Saranno infatti proprio gli spettatori a casa a determinare il vincitore assoluto di “The Voice of Italy 2019, che si aggiudicherà un contratto discografico con Universal Music Italia.

The Voice 2019: Francesco Da Vinci da Gomorra a concorrente, canta L’ammor fa Paura (VIDEO)

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The Voice 2019: Francesco Da Vinci canta L’ammor fa Paura, un inedito. Si girano Guè e Elettra. (VIDEO) Da Gomorra al Team Guè.

Ieri su Rai 2 è andata in onda la quinta puntata delle Blind Audition di The Voice Of Italy. Il programma è in onda ogni martedì su Rai 2, ed è condotto da Simona Ventura con Gue PequenoElettra LamborghiniGigi D’alessio e Morgan nelle sedie girevoli dei giudici. Tra i concorrenti che hanno ricevuto un giudizio positivo da parte dei giudici, c’è il cantante Francesco Da Vinci.

Francesco Da Vinci ha cantato davanti ai giudici il suo inedito “L’ammor fa paura”. Il cantante è una vecchia conoscenza di Gigi D’alessio che dopo essersi girato ha subito precisato la cosa: “questo ragazzo lo conosco da quando aveva tre anni. Suo papà si chiama Sal Da Vinci, mio grande amico.

Francesco Da Vinci ha scritto due canzoni che sono nella colonna sonora della quarta stagione di Gomorra. E ha anche recitato nella terza e quarta stagione nel ruolo di MMA, uno dei componenti del clan Forcella di Enzo.

Gigi D’Alessio è anche salito sul palco con lui, facendogli anche da garante. Lui non poteva sceglierlo perchè aveva già completato il suo team, come anche Morgan. Ecco il video dell’esibizione:

Come rivedere la puntata

Se ti sei perso la puntata di The Voice of Italy, recuperarla è facilissimo. Tutte le puntate dei programmi della Rai sono disponibili online sul sito Raiplay.it. Nella pagina dedicata a The Voice Of Italy è possibile riguardare o recuperare la puntata di The Voice, che verrà inserita subito dopo la messa in onda.

Nella finalein onda in diretta giovedì 4 giugno 2019, i finalisti, accompagnati da un corpo di ballo e da una band di 13 elementi verranno votati in diretta dal pubblico che potrà interagire attraverso i social network e il web. Saranno infatti proprio gli spettatori a casa a determinare il vincitore assoluto di “The Voice of Italy 2019, che si aggiudicherà un contratto discografico con Universal Music Italia.

Black Mirror, i trailer e le trame dei tre episodi della quinta stagione (VIDEO)

Black Mirror, la quinta stagione arriva su Netflix dal 5 giugno. Ecco i trailer e la trama dei nuovi episodi. (VIDEO)

Aggiornamento 21 maggio: Netflix ha comunicato i titoli e le sinossi dei tre episodi che andranno a comporre la quinta stagione di Black Mirror, che verrà rilasciata il 5 giugno.

Il primo episodio, intitolato “Smithereens” racconta di “un tassista al centro del’attenzione in una giornata che diventa rapidamente incontrollabile”. Nel cast: Andrew Scott, Damson Idris e Tropher Grace. Ecco il trailer:

Il secondo episodio, intitolato “Rachel, Jack and Ashley, Too” racconta di “una teenager che si sente molto sola e desidera ardentemente conoscere la sua cantante preferita – la cui affascinante vita non è così rosea come appare.” Nel cast: Miley Cyrus, Angourie Rice e Madison Davenport. Ecco il trailer:

Il terzo episodio, intitolato “Striking Vipers” racconta di “due amiche del college che si erano allontanate si riuniscono in un momento diverso della propria vita, innescando una serie di eventi che potrebbero alterare la loro vita per sempre.” Nel cast: Anthony Mackie, Yahya Abdul-Mateen II, Nicole Beharie, Pom Klementieff e Ludi Lin. Ecco il trailer:

Articolo precedente del 15 maggio

Dopo l’esperimento sociale effettuato con il film interattivo Black Mirror: Bandersnatch, la serie è pronta a tornare con tre nuovi episodi che andranno a comporre la quinta stagione. Netflix ha annunciato che gli episodi saranno disponibili dal 5 giugno prossimo.

I dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora sconosciuti. La serie infatti quando è in produzione si limita semplicemente a annunciare il nome degli attori coinvolti e a volte si tratta anche di notizie non confermate. Come con il caso di Miley Cyrus la cui presente di fatto è confermata ufficialmente oggi da Netflix (e indirettamente dal trailer).

Nel cast dei nuovi episodi: Anthony Mackie, Miley Cyrus, Yahya Abdul-Mateen II, Topher Grace, Damson Idris, Andrew Scott, Nicole Beharie, Pom Klementieff, Angourie Rice, Madison Davenport e Ludi Lin. A seguire potete guardare un trailer:

Black Mirror come sapete è una serie antologica che racconta una storia diversa in ogni episodio con un cast diverso.La serie è creata e scritta da Charlie Brooker, mentre lo stesso Brooker e Annabel Jones ne sono i produttori esecutivi.

Ecco come la serie è descritta da Netflix: “Black Mirror è una serie antologica che attinge al disagio collettivo nei confronti del mondo moderno. Ogni episodio è una storia a sé, provocatoria e carica di suspense, su temi che riguardano la tecno-paranoia contemporanea. Senza ombra di dubbio, la tecnologia ha trasformato tutti gli aspetti della nostra vita. In ogni abitazione, su ogni scrivania, in ogni mano c’è uno schermo al plasma, un monitor o uno smartphone: uno specchio nero, un “black mirror” su cui si riflette la nostra esistenza nel XXI secolo.

Lethal Weapon, la terza stagione in prima tv su Italia 1 dal 22 maggio

Lethal Weapon, la terza stagione dal 22 maggio su Italia 1 con tre episodi a settimana.

La serie Lethal Weapon sarà stata cancellata da FOX durante gli ufronts, ma in Italia continua a vivere visto che arriverà la terza stagione ancora inedita. L’appuntamento è per mercoledì 22 maggio su Italia 1, alle 21:20 circa.

Per chi segue un po’ gli eventi della serialità statunitense saprà che dalla terza stagione ci sarà un nuovo protagonista si parla di Sean William Scott che ha sostituito Clayne Crowford dopo essere stato licenziato per aver creato un clima insostenibile sul set.

Il futuro della serie era già a rischio a ottobre quando Damon Wayans in un video ha rivelato di essere stanco e che la serie gli richiedeva uno sforzo fisico immane per la sua età, che lo ha portato a trascurare anche la sua famiglia. La situazione poi è rientrata, visto che la produzione ha fatto di tutto per alleggerire il suo carico di lavoro. Qui trovi tutti i dettagli sulla vicenda.

Come anticipato nella terza stagione arriverà il detective Wesley Cole, interpretato da Seann William Scott (il celebre Stig Stiffler di American Pie). Cole è un padre di famiglia ex militare, ex CIA, reduce dall’Iraq, il cui cognome è un omaggio al personaggio di Rene Russo del terzo e quarto film della saga.

A proposito dell’avvicendamento con Riggs, Seann William Scott ha dichiarato: “Rimpiazzarlo sarebbe stato strano. Ho visto una cosa del genere in una soap opera e non funziona. Penso che un sacco di fan potrebbero arrabbiarsi per il fatto che non vedranno Riggs, ma quando vedranno la serie penseranno che abbiamo gestito il tutto nel modo più rispettoso possibile nei confronti del personaggio e per quello che significava nello show”.

Italia 1 trasmetterà tre episodi a serata, ogni mercoledì dal 22 maggio. La serie poi debutterà anche su Premium Crime dal 24 maggio e sarà disponibile anche su Mediaset Play.

Il cast

  • Damon Wayans: Roger Murtaugh
  • Seann William Scott: Wesley Cole
  • Keesha Sharp: Trish Murtaugh
  • Jordana Brewster: Maureen Cahill
  • Kevin Rahm: capitano Avery
  • Johnathan Fernandez: Scorsese
  • Chandler Kinney: Rianne Murtaugh
  • Dante Brown: Roger “RJ” Murtaugh
  • Michelle Mitchenor: Sonya Bailey

Game of Thrones, gli ascolti del finale di serie in Italia e USA. E’ record per HBO e Sky

Ascolti Game of Thrones: i dati del sesto episodio, finale di serie. Record in USA, è l’episodio più visto di sempre su HBO.

Ascolti Game of Thrones 8×06. – Il finale di serie di Game of Thrones farà parlare di se ancora per tanto tempo (qui la nostra recensione). L’episodio è andato in onda su HBO negli Stati Uniti, domenica e in Italia in contemporanea su Sky Atlantic. Vediamo quindi i dati d’ascolto.

In Italia

L’episodio in onda alle 3 del mattino ha raccolto 564 mila (dati auditel) spettatori con uno share del 30% su Sky Atlantic. La replica del lunedì sera invece ha ottenuto altri 310 mila spettatori e 1.6% di share (dati auditel). Il quinto episodio in italiano invece ha raccolto circa 259 mila spettatori con 1% di share (dati auditel).

Sky fa sapere che il finale di Game of Thrones ha totalizzato in totale 1 milione e 71 mila spettatori tra le varie messe in onda su Sky e l’on-demand (+23% rispetto al finale della settima stagione, 871 mila spettatori). Per Sky si tratta della serie di acquisizione più vista di sempre, e al terzo posto dopo le sue serie originali: Gomorra e The Young Pope.

Nei sette giorni invece ogni episodio di Game of Thrones in media è stato visto da 2.1 milioni di spettatori in media, di cui il 70% l’ha seguito in lingua originale con sottotitoli in italiano.

In USA

Il finale di serie dal titolo “The Iron Throne,” scritto e diretto da David Benioff e D.B. Weiss ha rotto un altro record, l’ultimo per quanto riguarda la serie. L’episodio, della durata di 82 minuti ha registrato 13.6 milioni di spettatori live (solo nella trasmissione lineare delle 9pm su HBO quindi), superando il quinto episodio, l’episodio di una serie HBO più visto di sempre. Il primato fino a oggi era detenuto dalla premiere della quarta stagione di The Sopranos che 17 anni fa aveva registrato 13.2 milioni di spettatori.

Includendo i dati multi-piattaforma, quindi le repliche, le visualizzazioni on demand su HBO Go e in streaming su HBO Now, il finale di serie ha raggiunto quota 19.3 milioni di spettatori.

Anche qui si tratta dell’episodio più visto di sempre, superando il record detenuto dal quinto episodio che aveva totalizzato 18.4 milioni di spettatori. HBO ha inoltre comunicato che l’ultima stagione a oggi ha già totalizzato una media di circa 44.2 milioni di spettatori in ogni episodio includendo i dati differiti. Una media più alta di 10 milioni rispetto alla settima stagione.

Ecco i dati USA* di tutti gli episodi dell’ottava stagione:

  • 8×01: 17.4 milioni di spettatori (11.8 milioni lineari);
  • 8×02: 15.9 milioni di spettatori (10.3 milioni lineari);
  • 8×03: 17.8 milioni di spettatori (12.07 milioni lineari);
  • 8×04: 17.2 milioni di spettatori (11.8 milioni lineari);
  • 8×05: 18.4 milioni di spettatori (12.5 milioni lineari);
  • 8×06: 19.3 milioni di spettatori (13.6 milioni lineari). – Record

*spettatori live+streaming solo domenica sera/notte.

Lisa Kudrow in Good People, Joshua Jackson Little Fires Everywhere – Notizie serie tv

Notizie serie tv: Lisa Kudrow nel cast di Good People, una comedy di Amazon Prime Video prodotta da Lee Daniels e Whitney Cummings.

Friends sarà di sicuro la comedy più vista in streaming anche nel 2019, ma intanto il suo cast è andato avanti e pian piano torna a recitare in serie tv soprattutto per servizi streaming. Se Jennifer Aniston sarà tra le protagoniste di The Morning Show di AppleTV+, oggi arriva la notizia che Lisa Kudrow sarà protagonista e produttrice di Good People.

Good People è una comedy prodotta per Amazon Prime Video da Lee Daniels (co-creatore di Empire) e Whitney Cummings (2 Broke Girls). La produzione è di Amazon Studios e FOX 21 Television Studios.

Scritta da Daniels e Cummings, Good People racconta la storia di tre generazioni di donne che hanno lavorato nell’ufficio del difensore civico di un college. La comedy tratterà il tema del femminismo visto dal punto di vista di diverse generazioni e parlerà della difficoltà di conciliare idee che ormai fanno parte della società con le regole dell’etica, in riferimento al sesso, razza, classe sociale e genere.

Lisa Kudrow interpreterà Lynn Steel, il difensore civico dell’università. E’ una forza della natura che però viene percepita dai ragazzi come “fuori dal mondo”. Lynn nella sua vita si è sempre battuta per le donne. Whitney Cummings avrà anche un ruolo nel pilot della serie.

Joshua Jackson tra i protagonisti di Little Fires Everywhere di Hulu

Joshua Jackson sarà tra i protagonisti di Little Fires Everywhere, la miniserie di Hulu con Reese Witherspoon, Kerry Washington e Rosemarie DeWitt.

La miniserie racconterà la storia della famiglia Richardson, della madre enigmatica e della figlia che ha messo a rischio le loro vite. La storia esplorerà i segreti, la natura dell’arte, l’identità e la ferocia della maternità e i pericoli che derivano dalla linea di pensiero secondo la quale seguire le regole può evitare dei disastri.

Joshua Jackson interpreterà Bill Richardson. Un avvocato di successo, marito perfetto per Elena (Witherspoon). Quando Bill accetterà di difendere i loro amici in una battaglia per la custodia del figlio, la coppia inizia a litigare più di quanto facessero già prima. Nel cast anche Jade Pettyjohn, Jordan Elsass, Gavin Lewis e Lexi Underwood.

Flash

  • The Falcon and The Winter Soldier, Emily VanCamp e Daniel Bruhl in trattative per la miniserie Disney+, i dettagli li trovi qui.
  • Netflix ha rilasciato un nuovo teaser della terza stagione di Stranger Things, che debutterà il 4 luglio.
  • HBO durante il finale di Game of Thrones ha rilasciato il primo trailer di Westworld, che debutterà nel 2020.

 

The Falcon and The Winter Soldier, Emily VanCamp e Daniel Bruhl in trattative per la miniserie Disney+

The Falcon and The Winter Soldier, Emily Van Camp e Daniel Bruhl in trattative per la miniserie Disney+ con Anthony Mackie e Sebastian Stan.

Arrivano le prime notizie su una delle tante serie Marvel che Disney+, il servizio streaming di casa Disney al debutto a novembre negli USA, sta preparando. La miniserie in questione è The Falcon and The Winter Soldier che avrà come protagonisti Anthony Mackie e Sebastian Stan nei panni dei due protagonisti, già interpretati nel mondo Marvel al cinema.

La serie verrà diretta da Kari Skogland, e pare che sarà ambientata direttamente dopo Avengers: Endgame, facendo riferimento a certi aventi accaduti nel finale del film (non elaboriamo, per evitare spoiler, ma chi l’ha visto sa di cosa parliamo). La miniserie verrà rilasciata da Disney+ durante l’estate 2020.

Ma le novità non finiscono qui: secondo Deadline infatti, Daniel Bruhl e Emily Van Camp sono in trattative per tornare a vestire i panni dei personaggi interpretati in Captain America: Civil War. In particolare Bruhl interpretava Zemo, la mente che si è insinuata tra Captain America e Iron Man in Captain America: Civil War e assassino del padre di Black Panther.

Emily VanCamp invece ha interpretato Sharon Carter, la nipote di Peggy Carter conosciuta come Agente 13, in Capitain America: Civil War. Oggi l’attrice è nel cast del medical drama di FOX, The Resident, prodotto tra l’altro da 20th Century FOX. Il fatto che la casa di produzione oggi è parte del gruppo Disney, renderà di sicuro più semplici le trattative con l’attrice.

Per quanto riguarda invece la regista Kari Skogland, di recente ha diretto episodi di The Handmaid’s Tale di Hulu. Ha diretto il pilot della serie AMC NOS4A2 (in Italia su Prime Video dal 7 giugno) con Zachary Quinto e il pilot della serie Starz, The Rook. La regista sarà anche tra i produttori della limited series The Loudest Voice che andrà in onda a giugno su Showtime con Russel Crowe, Naomi Watts e Gretchen Carlson.

Catch-22 la follia della guerra nella divertente miniserie di Sky Atlantic

Catch-22 su Sky Atlantic e Now Tv la miniserie prodotta, diretta e interpretata da George Clooney

Miniserie satirica, dark comedy, ambientata durante la seconda guerra mondiale, Catch-22 è la versione televisiva di Hulu e Sky del romanzo omonimo di Joseph Heller (conosciuto in Italia come Comma 22).

Produzione originale Sky, girata in Italia tra la Sardegna e Roma nel corso del 2018, Catch-22 è prodotta da Paramount Television, Anonymous Content e Smokehouse Pictures la società di produzione di George Clooney e Grant Heslov che non a caso sono anche attori e registi.

Heslov ha diretto il primo e quinto episodio, Clooney il quarto e sesto mentre secondo e terzo sono di Ellen Kuras. L’adattamento è di Luke Davies e David Michod.

Il progetto inizia a essere sviluppato nel 2014 quando il produttore Richard Brown si incontra con Davies e Michod per trovare un soggetto da trasformare in una miniserie scegliendo il libro di Heller già diventato un film negli anni ’70.

La Trama

Un bombardiere dell’esercito americano, John Yossarian, di stanza in Italia, vive tutta l’assurdità della guerra, di persone che non conosce che deve uccidere e vogliono ucciderlo. Il suo problema più grande non sono tanto i suoi nemici quanto i vertici militari che da un lato continuano ad aumentare il limite minimo di missioni da compiere per poter tornare a casa. Dall’altro impediscono a Yossarian di dimostrarsi pazzo.

Il Catch-22 del titolo è infatti un comma militare che prevede che chiunque provi a farsi dichiarare pazzo è sufficientemente sano di mente da capire la follia della situazione e quindi non può essere esonerato in quanto pazzo perchè sano di mente.

Il cast

  • Christopher Abbott è YoYo John Yossarian
  • Kyle Chanlder è il colonnello Cathcart
  • Hugh Laurie è il maggiore de Coverly
  • George Clooney è il tenente poi colonnello e generale Scheisskopf
  • Tessa Ferrer è l’infermiera Duckett
  • Grant Heslov è il dottor Daneeka
  • Giancarlo Giannini è Marcello
  • Daniel David Stewart è Milo Minderbinder
  • Pico Alexander è Clevinger
  • Lewis Pullman è Major Major Major

Il nostro commento

L’assurdità della guerra non è solo mandare sconosciuti a combattere altri sconosciuti, creare nemici da sconfiggere. Ma anche tutto l’apparato burocratico che si nasconde dietro una scrivania e guida le guerre.

In pieni anni ’60, Heller scrisse un manifesto anti-militarista raccontando quanto vissuto sulla propria pelle durante l’esperienza militare in Italia nella seconda guerra mondiale. La vita quotidiana sul campo di battaglia non è la fantasia di una persona contraria alla guerra, ma il resoconto di chi in quella terra ha vissuto e combattuto. La storia di Yossarian realizzata oggi non risulta quindi datata, staccata dalla realtà, non solo perchè le guerre esistono ancora oggi, ma anche perchè il manifesto contro la burocrazia è vero oggi come 60 anni fa.

Il potere è folle e Catch-22 ne è la dimostrazione.

Soprattutto però il potere rende folli e trasforma persone normali in macchine da guerra, senza più una personalità e abituate a tutte le peggiori nefandezze umane. Veder morire amici, bombardare ponti e città e ottenere una medaglia, non aiuta la sanità mentale di un essere umano.

La grande forza di Catch-22 è tutta nel suo stile ironico e dissacrante senza risultare mai macchiettistico. Non sono sketch divertenti sulla guerra ma un racconto profondo e complesso raccontato con uno stile leggero e divertente, senza mai perdere di vista l’obiettivo finale. Un lavoro ben eseguito, ben girato, ben scritto e ben recitato. Un buon prodotto, insomma.

Catch- 22 in streaming e in Tv

Catch-22 dal 21 maggio in tv su Sky Atlantic composta da 6 episodi, in streaming su Now Tv e Sky Go, disponibile anche su Sky On Demand. La serie è prodotta da Smokehouse, Sky, Paramount, Anonymous Content e negli Stati Uniti è stata rilasciata da Hulu venerdì 17 maggio.

False Flag, dal 21 maggio arriva la seconda stagione su FOX

False Flag torna su FOX dal 21 maggio con i nuovi episodi della seconda stagione.

Arriva la seconda stagione di FALSE FLAG, dal 21 maggio alle 22 su Fox (Sky, 112) senza essere un remake internazionale, ma una delle serie tv thriller di maggior successo della tv israeliana, venduta in tutto il mondo.

Tra attentati, servizi segreti e misteri ci sono due donne dietro al ritorno della serie tv. “False Flag” è il frutto dell’incontro tra la produttrice Maria Feldman e la sceneggiatrice Leora Kamenetzky.

False Flag 2, la trama

La storia ci riporta sempre come protagonista l’investigatore israeliano Ethan Kopel che sarà al centro di una nuova indagine: è stato chiamato a risolvere un apparente caso di attacco terroristico anche se, nulla è come sembra. Durante l’inaugurazione del nuovo oleodotto tra Israele e Turchia un’esplosione uccide vari funzionari del governo e l’ambasciatore turco. Quando i principali sospettati dell’attacco terroristico vengono rivelati, le vite delle loro famiglie sono stravolte e trascinate, a loro discapito, nell’occhio del ciclone.

La premessa di quella che si annuncia un’altra stagione serratissima di eventi, inseguimenti e colpi di scena, è che dopo l’attentato in cui viene coinvolta la ministra dell’economia, sulla lista dei sospettati finiscono tre cittadini apparentemente normali e ignari degli eventi: Amir, proprietario di una startup, Dikla, una donna che sulla piattaforma aveva lavorato, e Anat, madre e moglie insospettabile.

Le dichiarazioni sulla seconda stagione

La sceneggiatrice Leora Kamenetzky dice che “due donne si sono trovate ad architettare una storia che molto spesso è appannaggio di creatori maschi forse perché le donne in Israele fanno il servizio militare obbligatorio”. “Mi interessa molto la politica, e naturalmente tutto ciò che fa il Mossad è un’estensione della politica del Paese. Raccontarla vuol dire mettere in scena un dramma in cui non si può dipingere la realtà solo in bianco e nero. A me interessa molto raccontare gli interessi celati dietro le apparenze e i comportamenti apparentemente normali. Perché raccontare questi personaggi significa occuparsi dei cittadini di Israele, dei territori o dell’intero Medio Oriente, intrappolati in una situazione di costante terrore. Scriverne per me peraltro è terapeutico”.

“False Flag è uno show sull’identità”, ha detto la produttrice Maria Feldman, “e riguarda la paura che abbiamo tutti in Israele di incappare un giorno in un evento drammatico che può cambiare per sempre la vita. A me i servizi segreti interessano non solo perché amo John Le Carré e il mondo delle spie, ma anche perché danno ulteriore profondità alle domande che pone la serie su chi siano veramente le persone, quali segreti abbiano e quali relazioni coltivino.”

“Abbiamo cercato di dare rappresentazione alle diversità che compongono la popolazione israeliana. Così, ad esempio, è nato il personaggio della madre ultra ortodossa, perché la religione sta assumendo un ruolo sempre più importante nella vita pubblica. Ma la società israeliana ha anche squarci di apertura, a Tel Aviv, dove le coppie omosessuali vivono liberamente. Così è nata Dikla, una ragazza lesbica che è figlia proprio di quella donna molto religiosa e quindi è costretta a nascondere tutto alla madre”.

Recensione Game of Thrones stagione 8: un finto diamante luccicante [SPOILER]

Recensione Game of Thrones stagione 8: il numero di morti, draghi e guerre, è sufficiente per giudicare una serie ben fatta e ben scritta?

L’ultimo episodio di Game of Thrones è andato in onda stanotte su HBO, e in Italia in contemporanea su Sky Atlantic. La serie è diventata così un fenomeno che nel periodo in cui è in onda ne leggiamo di tutti i colori.

Abbiamo una newsletter sulle serie tv, arriva ogni venerdì e ci si iscrive qui.

Dagli stati d’animo degli attori, che dovevano andare in giro a promuovere una serie parlando del nulla, se non delle loro emozioni e del passato. Si è parlato tanto della fotografia scura del terzo episodio, si è parlato del bicchiere di caffè apparso in una scena come un normale personaggio della serie. Insomma il discorso che ruota attorno alla serie è banale, non aggiunge niente.

E questo potrebbe essere una cosa positiva. Parlando di cose banali, indirettamente si evita di parlare della serie, della sua storia, dei suoi errori, di spoiler non graditi. Ma una discussione così leggera e banale è inevitabile per una serie così cool che è diventata un fenomeno globale. Un’ora di televisione a settimana che tutti devono assolutamente guardare per non sentirsi esclusi, e questo forse ha causato un problema.

Ha fatto diventare banale e futile anche il metro di giudizio che utilizziamo per valutare Game of Thrones. Un episodio è bello se c’è un drago che distrugge qualcosa, un episodio è bello se Daenerys fa uno dei suoi proclami pronunciando la tipica frase ad effetto, come “Dracarys“, il termine che di più ha generato meme online. Ma dove è finito il dibattito sulla storia, sulla coerenza degli eventi, sull’evoluzione dei personaggi?

Game of Thrones ha perso il suo appeal quando ha abbandonato quel modello narrativo usato nelle prime stagioni, che forse piaceva solo a chi ha letto i libri (io non li ho letti, preciso!). Ossia i dialoghi, infinite scene di dialoghi tra i tantissimi personaggi della serie, che a primo impatto annoiano, ma se li guardi a posteriori e con nostalgia impari ad apprezzare.

Perché quei dialoghi avevano un senso, raccontavano una storia infinita, quella dei libri, che altrimenti non si sarebbe potuta raccontare. Creavano contesto, definivano i personaggi e li facevano evolvere. Ecco, purtroppo Game of Thrones, nelle ultime due stagioni ha perso questa qualità, quella di spiegare le scelte di un determinato personaggio, a favore di scene più spettacolari ma prive di “ciccia”.

L’ha persa quando è finito il materiale di base, cioè i libri? Probabile, ma potremmo anche catalogare questa scusa tra quelle banali. L’ha persa per seguire un certo livello di aspettative del pubblico? Quindi si è scelto di creare scene spettacolari che restano nella memoria di tutti a scapito di una storia più fluida e meno meccanica, meno semplice, meno scontata?

E veniamo quindi allo scopo di questa recensione, il commento all’ultima stagione. Se non avete visto il finale di Game of Thrones non dovreste essere neanche qui, ma vi avviso lo stesso. Seguono SPOILER, quindi non continuate a leggere se non avete visto il finale:

Recensione Game of Thrones stagione 8

L’ottava stagione è il simbolo della superficialità e della banalità che ha accompagnato Game of Thrones in questo anno e mezzo di attesa. La storia manca, è come se qualcuno gli avesse dato delle linee guida da seguire, con degli eventi di disturbo da raggiungere, e quello che succede in mezzo è solo un mezzo per arrivare a questi eventi.

Probabilmente il terzo e il quinto episodio sono i più spettacolari che un amante di serie tv abbia mai visto. Effetti speciali, guerre, riprese mozzafiato: nessuno mette in dubbio il livello tecnico di Game of Thrones.

Ma se analizziamo i due episodi, considerati quindi gli eventi di disturbo di cui parlavo sopra, prendendo in considerazione la trama, l’evoluzione dei personaggi, risulta tutto scontato. Gli Estranei sono stati eliminati della faccia della terra in un solo episodio, in cui non li abbiamo neanche visti. Di certo non è stato il trattamento migliore, considerando che da 8 anni ci tengono sulle spine. Dipinti come un carrarmato ma sconfitti come se fossero una pistola a piombini.

Lo stesso vale per Daenerys, uno dei personaggi più complicati della serie, che nelle stagioni si è evoluta da schiava vittima del fratello a regina che mobilita le masse e salvatrice dei Sette Regni dalla tirannia dei Lannister. Ecco, il quinto episodio ha distrutto quest’evoluzione, Daenerys è diventata la tiranna da cui essere salvati, perchè? Probabilmente perchè si è sentita minacciata da Jon, o perchè le hanno ucciso la sua consigliera personale. Ma per la sua storia è stato un fallimento.

Ma almeno tutto ciò ha portato a un finale inaspettato. Era questa la mia più grossa paura, assistere a un finale scontato, meccanico, dopo una stagione scontata e meccanica, senza contenuti. Game of Thrones si è concluso lanciando parecchi messaggi, alcuni forse anche un po’ troppo progressisti per il tipo di mondo in cui vivono.

Sul trono, che non esiste più, ci finisce Bran, il personaggio più inaspettato ma anche quello più ovvio: il protettore della conoscenza e senza alcuna ambizione. Un re outsider, supportato da un consiglio composto da outsider: un Cavaliere donna, il Lannister trattato male perchè “imperfetto”, il “puttaniere”, “il debole” amante della parola, e il consigliere di un Re che non ha mai spiccato per le sue doti. Una squadra di “underdog” che ha sempre combattuto affianco a qualcuno e che non ha mai bramato il potere.

La lezione migliore dell’ultima puntata ce la insegna il drago, Drogon, quando trova la madre che giace sul pavimento e non incolpa Jon per averla uccisa, ma se la prende con il Trono ed è verso questo che scatena la sua ira, il suo dolore.

Quelli che invece hanno monopolizzato la storia in queste otto stagioni, sono morti, o sono stati esiliati. Aria, che tutti pensavamo fosse la salvatrice dei sette regni, è la “Cristoforo Colombo” della nostra storia. E ci sta, è sempre stata un’esploratrice, una bambina curiosa e non è mai stata una Lady, e adesso è partita alla scoperta “dell’America”, anche se forse potevano arrivarci seguendo un altro percorso, e non quello dell’assassina senza pietà.

Sansa ha preso il posto che le spettava e per cui ha sempre lottato, la chiusura perfetta della sua storia se consideriamo da dove è partita: una ragazza ingenua la cui unica ambizione era sposare un principe. Per Jon invece si chiude un cerchio tornando nel posto in cui ha iniziato la sua storia. Legittimo erede al trono si ritrova nuovamente con i Bruti, proprio come all’inizio quando era un semplice “bastardo”.

Game of Thrones verrà sicuramente ricordato come una delle serie più spettacolari della storia della televisione, che sicuramente, prima o poi, verrà superata. Ma verrà ricordata anche per la serie che ha rovinato una storia per raggiungere questo obiettivo diventando di fatto un finto diamante luccicante.

I Racconti della Fattoria di Orlando arriva su DeAJunior

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I Racconti della Fattoria di Orlando arriva su DeAJunior. Orlando, la famiglia Brosio e tutti gli animali della fattoria sono pronti a tornare in tv

Dopo “La Fattoria di Orlando”, Orlando è pronto a tornare con con padroni, gregge e animali al seguito. Da questo pomeriggio infatti, lunedì 20 maggio, alle ore 16.10 su DeAJunior andrà in onda lo spin-off I Racconti della Fattoria di Orlando dove, come al solito, a guidare i bimbi in queste avventure contadine ci penserà questo simpatico pastore australiano.

Tornerà anche la famiglia Brosio, alla prese con campi e animali nella fattoria in cui vivono, una fattoria contemporanea e sempre connessa! I Brosio sono composti da papà Alberto Brosio (il contadino), che torna in tv dopo aver partecipato alla soap opera di Canale 5 “Centovetrine”, mamma Linda (la “dottoressa” degli animali) e i piccoli Edoardo e Sofia, di 4 e 6 anni.

In ogni puntata il pubblico vedrà dunque le avventure di questa “allargata” famiglia alle prese con la vita rurale in un’azienda agricola a contatto con gli animali dove tutti devono imparare e aiutarsi.

Nel programma gli animali della fattoria “parleranno” con il pubblico a casa: tra gli altri ci saranno Pier Pony, il piccolo e saggio pony della fattoria, la simpatica e vanitosa Cami Cavalla, il veterano del gruppo Carlo Cavallo, Pomodoro l’asinello un po’ mammone e Giulietto il Galletto, un piccolo gallo un po’ irascibile e ovviamente lui, Orlando.

In occasione della presentazione stampa abbiamo incontrato il capo famiglia, Alberto Brosio.